MUSICA Festival di Sanremo: c’è Volo e Volo…


Non c’è niente da fare, ogni volta che leggo Il Volo riferito alla musica, provo inevitabilmente fastidio a veder abbinato il nome ai tre ragazzi (Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble) che sono saliti sulla ribalta del Festival di Sanremo e che a detta di molti potrebbero finire perfino per vincerlo, questo Festival, con il loro brano Grande amore. Ascoltatelo e ditemi se non vi viene da pensare: E li chiamano giovani…?
Ma per chi segue la musica da decenni, Il Volo vero è un altro e nasce negli anni Settanta.
Alberto Radius alla chitarra, Mario Lavezzi voce e chitarra, Vince Tempera (che poi tante volte sarebbe finito sul palco di Sanremo come direttore d’orchestra: dirige l’orchestra il maestro Vince Tempera) e Gabriele Lorenzi alle tastiere, Bob Callero al basso, Gianni Dall’Aglio alla batteria.
Un supergruppo, come si diceva allora, che sfornò un paio di album che personalmente amo ancora molto: Il volo uscito nel 1974 e Essere o non essere? del 1975.
Non so perchè questi tre ragazzi (o chi per loro…) abbiano deciso di scegliere per il loro gruppo il nome di una band già esistita. Già si propongono come…i tre tenorini, non brillando per originalità. Almeno il nome avrebbero potuto sceglierlo senza copiare nessuno. Un vero e proprio caso di “plagio” alla fonte. Non mi stupisco nemmeno che quest’aspetto curioso e forse senza o con pochissimi precedenti, non sia stato nè segnalato nè criticato. Ma i discografici di oggi non conoscono nemmeno la storia recente della musica in Italia?

http://www.italianprog.com/it/a_volo.htm

Leandro De Sanctis

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