Dusk da 30 anni tiene in vita la musica dei Genesis

Dusk da 30 anni tiene in vita la musica dei Genesis. Senza i Genesis, of course. Nata come fanzine nel 1991 appunto, nel tempo Dusk è cresciuta arricchendosi nella grafica e nei contenuti, riuscendo nel miracolo di tenere viva la musica dei Genesis quando nemmeno alla band inglese, individualmente scostante e poco simpatica, importava più. Una grande passione unita ad enorme competenza ha reso possibile questa specie di miracolo editoriale ideato e firmato da Mario Giammetti, giornalista musicale e musicista beneventano che ai Genesis ha dedicato una corposa bibliografia, sia trattando la discografia e la storia della band, che poi sviscerando le carriere dei singoli musicisti.
Da trent’anni tutto ciò che riguarda il pianeta Genesis, piccole e grandi notizie, minimalia e anticipazioni, scoperte, collegamenti insospettabili, è passato sulle pagine di Dusk.
Si è giunti ad un bel book patinato (è stata la sorpresa che ho appena ricevuto, da abbonato) alla fine di un lungo viaggio iniziato con il ciclostile. La carta povera che trovai tra gli scaffali della Discoteca Laziale, in via Mamiani a Roma, accanto alle Ferrovie Laziali della Stazione Termini dove la signora Carmela (purtroppo venuta a mancare) accoglieva i ragazzi appassionati di musica indirizzando, accogliendo, suggerendo, condividendo la passione di un luogo che era molto più di un semplice negozio di dischi. Dal quartiere Prati ci si arrivava con l’autobus 70, un viaggio carico di promesse, prima che nascesse la linea A (arancione) della Metropolitana di Roma, nel 1980. Frequentando la Discoteca Laziale appunto, un bel giorno fu possibile scoprire Dusk.
L’assenza che fa più rumore, nel coro delle celebrazioni, è proprio quella dei Genesis, che al di là della musica bisogna riconoscere non sono certi dei campioni di simpatia. L’imborghesimento e la ricchezza hanno probabilmente lasciato emergere i caratteri e un modo di agire assai lontano da quello che un fan vorrebbe riscontrare nei suoi amati musicisti. Basta ricordare come è stato trattato un artista di grande qualità come Ray Wilson, che a posteriori resta una colossale occasione mancata dai Genesis per riproporsi musicalmente, rinnovandosi senza lasciare la tradizione e mantenendo un vocalist di altissimo livello.
Il paradosso è che la musica dei Genesis sarebbe scomparsa se non ci fossero stati Steve Hackett e Ray Wilson a farla ascoltare dal vivo e poi nelle nuove riproposizioni su cd. Non dimentico l’emozione anche fisica che mi ha colto quando dopo decenni ho riascoltato Watcher of the skies, primo brano genesisiano riproposto da Steve Hackett in un concerto a Roma, il primo set in cui risuonava quei classici.
E Dusk ha svolto un ruolo importante almeno in Italia, il Paese che apprezzò e idolatrò la band negli ormai remoti anni ’70.
Peter Gabriel, Anthony Phillips, Tony Banks, Mike Rutherford, Phil Collins, Chester Thompson, Daryl Stuermer. I musicisti e tutti coloro che hanno ruotato attorno ai Genesis sono stati oggetto dell’attenzione di Dusk. Notizie, interviste, chicche scovate o riscoperte.
Nell’editoriale che accompagna il numero del trentennale, Mario Giammetti parla anche di questo e risponde alla abituale domanda del “chi te lo fa fare”, suggerita dal disinteresse dei Genesis per un organo di stampa che li celebra da 30 anni. Phil Collins, Tony Banks e Peter Gabriel non si sono scomodati nemmeno con un tweet, con una frase, una dedica, il classico biglietto di auguri. Il tutto a rammentarci che un conto è la musica, l’artista, altro la persona, con le sue piccolezze e le sue miserie.
Ma forse anche questo menefreghismo deve essere considerato una medaglia, perché testimonia come l’editore di Dusk sia sempre stata la passione di Mario Giammetti e dei suoi valenti collaboratori e amici, non certo l’elemosina delle etichette per articoli compiacenti, quella che nei giornali chiamiamo le marchette, al giorno d’oggi per lo più imposte dagli editori.
Allora, in attesa di un altro album degli Algebra, la band dove suona Mario Giammetti, mi unisco al coro: auguri, buon trentesimo compleanno Dusk.

Anche Enrico Ruggeri e Ligabue tra i fan Dusk-Genesis

Novantasette numeri e mezzo… Il mezzo è in realtà un bel book celebrativo che ripropone tutte le copertine di Dusk, le foto dei collaboratori, le dediche motivate di musicisti come Luciano Ligabue, Enrico Ruggeri, Piero Pelù, Faso di Elio e le Storie Tese, lo scrittore Maurizio De Giovanni, il disegnatore Riccardo Mannelli che ha disegnato la copertina della rivista speciale dei 30 anni allegata al numero 97. Anche un’intervista a Mario Giammetti, he risponde alle domande di Massimo Pola. Proprio per ciò che si è detto riguardo il disinteresse dei Genesis, se l’assenza di Gabriel, Banks e Collins è totale, si registra un sintetico biglietto di auguri di Mike Rutherford, che appare nelle pagine insieme agli auguri di Steve Hackett, Anthony Phillips, Ray Wilson e Daryl Stuermer

 La copertina dello speciale di Dusk per il trentannale. La rivista dedicata ai Genesis ideata da Mario Giammetti
La copertina dello speciale di Dusk per il trentannale. La rivista dedicata ai Genesis ideata da Mario Giammetti

Leandro De Sanctis

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