CINEMA Beata ignoranza

BEATA IGNORANZARegia: Massimiliano Bruno. Interpreti: Alessandro Gassman, Marco Giallini, Valeria Bilello, Carolina Crescentini, Emanuela Fanelli, Luca Angeletti, Teresa Romagnoli.

Sarà che dopo l’irritante mediocrità di Mamma o Papà mi ci voleva una boccata d’aria fresca e una scorta di terepeutiche risate, ma Beata ignoranza mi ha un po’riconciliato con la parte di cinema italiano che può ancora regalare un paio d’ore di buonumore, facendo anche riflettere, mostrando i nostri difetti per specchiarcisi e valutare quanto sia giusto o criticabile qualche comportamento abituale.
Dopo il riuscito Gli ultimi saranno ultimi, che affrontava (anche) la tematica del lavoro (perduto o inesistente) facendo sorridere, ridere e pensare, Beata ignoranza accende i riflettori su un tema che ai suoi tempi il buon Gianfranco Funari avrebbe portato nella sua prima trasmissione di grande successo, Torti in faccia. Da una parte le persone sempre connesse, tra pc, smartphone e social; dall’altra i reduci delle vecchie abitudini, quelli che “le mail, no per carità, io con i computer ci litigo…Sarò vecchia/o ma non fanno per me“.
Marco Giallini è il professore cartaceo, che declama poesie e a malapena usa il cellulare, sequestrando gli smartphone ai suoi studenti ad ogni inizio di lezione, la cattedra come un inesorabile cellular detector. Alessandro Gassman è l’opposto, testimonial vivente degli “asocial network” (*) a cui ha delegato perfino le cognizioni della materia che insegna, la matematica.
Chi legge questo blog sa che non si parla mai di trama, quindi mi limito a ricordare quanto già visibile nei trailer del film: i due professori, che in comune hanno una donna amata e una figlia, indosseranno l’uno i costumi di vita dell’altro. Il disconnesso dovrà imparare a fare vita social, il connesso sarà costretto a riprogrammarsi nella realtà non virtuale e più personale.
Tema sufficiente a reggere un film dignitoso, che mostra un’anima progressista rappresentando anche una tematica familiare più profonda e avanti perfino per i nostri tempi (di chi sono i figli? Non sempre frutto degli sposi o fidanzati “regolari”. Insomma, Beata ignoranza in realtà vuole darsi un’aria tutt’altro che ignorante, ma lo fa affidandosi a interpreti che si divertono e sanno divertire. La coppia Giallini-Gassman conferma affiatamento, garbo e comicità. Magari Giallini dovrebbe provare ad uscire in futuro da quello che potrebbe restargli appiccicato come un clichè limitante; Alessandro Gassman è il simpatico “cialtrone” inarrestabile, autoironico e spesso irresistibilmente comico nella chiave di genuinità con cui si propone. E inevitabilmente richiama alla mente certi aspetti simpaticamente straripanti di quel mattatore del padre Vittorio. 
Nel cast ritrova spazio Emanuela Fanelli, la sua è quasi una macchietta, divertente, costruita sul linguaggio deformato dall’accendo (direbbe il suo personaggio) e sul contrasto con il “bersaglio” silenzioso Luca Angeletti. Un meccanismo che funziona.
Insomma, il film di Massimiliano Bruno dimostra come si possa ancora far ridere proponendo una commediola onesta, tutto sommato calata in un contesto realistico, che faccia ridere ma anche riflettere un po’. Il che, anche di questi tempi, non guasta.

*La definizione è personale, coniata da anni e non assimilata da letture.

https://www.vistodalbasso.it/2013/07/11/cinema-come-non-si-scrive-una-recensione/

Filmografia da regista di Massimiliano Bruno
 Nessuno mi può giudicare (2011) 
Viva l’Italia (2012)
Confusi e felici (2014) 
Gli ultimi saranno ultimi (2015 
Beata ignoranza (2017)

Flmografia Alessandro Gassman
 

Leandro De Sanctis

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