Genoa-Juventus 2-1 | De Sciglio e Kean vanificano la perla di Dybala

Genoa-Juventus 2-1 | De Sciglio e Kean vanificano la perla di Dybala. Confesso che prima della partita, schiacciata tra la conquista aritmetica del quarto posto che vale la partecipazione alla prossima Champions League e la finale di Coppa Italia con l’Inter, pensando anche ai tanti scambi di giocatori e prestiti sull’asse Genoa-Juventus, non avevo escluso che il risultato sarebbe stato diverso da quello sperato. E indispensabile per provare a chiudere il campionato al terzo posto. Ma alla luce della dinamica della partita, anche se alla fine i tre punti li ha presi il Genoa che può ancora sperare di evitare la Serie B, c’è da commentare in modo diverso. Un’altra partita che è lo specchio di una stagione che si fa fatica a definire positiva, anche se si è salvato almeno il quarto posto. E pure in ottica futura. Allora, sta segnando solo Dybala (ieri addirittura di destro!), poco elegantemente sbolognato da tempo (e il favore di Allegri a privarsene è la spina per eccellenza, nelle scelte del tecnico toscano, che fatico a comprendere, pur con tutti i distinguo). Non seguo la società quando dice che ha le idee chiare sul futuro, specialmente sapendo che le risorse del mercato saranno limitate (anche perché ha già speso a gennaio). Vlahovic è spento e non segna più, il centrocampo non lo innesca e non filtra come servirebbe ad una difesa non più muraglia come in passato. E tutto è stato a parole impostato sull’ex centravanti della Fiorentina.
E’ chiaro che le tante assenze, i lenti recuperi e il timore di non essere pronti contro l’Inter in Coppa Italia, hanno avuto il suo peso ed è innegabile. Ma perdere in questo modo, incassare due gol in una manciata di minuti dall’attacco più anemico della Serie A, è sconcertante. E Szczesny ci ha anche messo una pezza compiendo una miracolosa parata prima del rigore subito. Serataccia di De Sciglio, stavolta non ha inciso in avanti ed è responsabile sia del gol di Gudmunsson (dopo che al VAR era stato giustamente tolto il rigore fischiato dall’arbitro Sozza per intervento su Akè) che del rigore causato al 96′. Detto questo, i tre punti sarebbero arrivati ugualmente se Kean non avesse clamorosamente tirato fuori a porta vuota, il più delizioso degli assist fornitogli da Morata. Non condivido l’assenza di voto per lo spagnolo: quella fuga irresistibile sarebbe stato il sigillo della vittoria, sufficiente a regalargli un giudizio positivo. A proposito dell’incredibile errore di Kean, bisognerebbe ricordarsene quando capita che sia un arbitro a sbagliare. Non segnare a porta vuota, quando si tratta di giocatori di massimo livello, sembra inconcepibile e ha lo stesso peso di uno svarione arbitrale senza ausilio della VAR.

Genoa-Juventus 2-1 | I numeri di Dybala

Le prossime avversarie della Juventus in campionato sono la Lazio allo Stadium e la Fiorentina al Franchi. Dopo la finale di Coppa Italia su cui ormai Allegri e la Juve puntano tutto per lenire l’amarezza di una stagione compromessa dall’inizio e poi parzialmente rimessa nelle condizioni di salvare il salvabile. Chiudo dedidando un ulteriore pensiero a Dybala: senza ripetere le variegate considerazioni, discutere il giocatore o attribuirgli disaffezione per la maglia, dimenticare cosa ha fatto vincere alla Juventus. è pura follia. O incompetenza. Amare la Juve non significa mettere il cervello al servizio delle scelte societarie, non necessariamente condivisibili a tutti i costi. Se al tifoso, al commentatore, si toglie il diritto d’opinione… Il pensiero unico o i servi sciocchi che dicono sempre si non servono a nessuno e impoveriscono tutti. Per Dybala si è trattato a Genova del 115° gol con la maglia della Juventus: ha eguagliato Roberto Baggio al 9º posto nella classifica dei migliori marcatori bianconeri in tutte le competizioni. Per Paulo 82° gol in Serie A in bianconero: ha superato Cristiano Ronaldo al 10° posto dei migliori marcatori nella storia del club bianconero nella competizione. Ed è stato il primo juventino in doppia cifra quest’anno. Al Genoa ha segnato 9 gol, seconda squadra vittima prediletta, dietro l’Udinese, alla quale l’argentino ha inflitto 10 gol.

Genoa-Juventus 2-1 | Il coraggio di Criscito

Una settimana fa aveva sbagliato il rigore del pareggio, semore allo scadere del recupero, contro la Sampdoria. Stavolta, ancora al 96, Criscito si è ripresentato sul dischetto e ha spiazzato uno specialista come Szczesny. Forse non basteranno i tre punti per evitare la retrocessione, ma il gesto va sottolineato e apprezzato, per un giocatore che tiene tantissimo alla maglia rossoblu. Non tutti forse ricordano che nella prima decade degli anni Duemila Criscito era considerato un grande talento emergente e visse una poco fortunata parentesi juventina, punto fermo anche della Nazionale Under 21. Dopo due stagioni nelle giovanili, l’anno del ritorno alla Juventus dopo un bel campionato con il Genoa (36 partite e 4 gol) fu amaro: appena 8 partite, castigato e “bollato” dalla doppietta di Totti nel 2-2 della quarta giornata di campionato, era il ritorno in Serie A e in panchina c’era Ranieri. Genoa, Juventus e Zenit San Pietroburgo (per ben 7 stagioni:155 gare, 15 reti) le tre società in cui ha giocato.

Genoa-Juventus 2-1

Reti: 48’Dybala (J), 87’Gudmunsson (G), 90’+6 Criscito rig. (G) 

Genoa: Sirigu; Hefti, Ostigard, Bani, Criscito; Galdames (45′ Frendrup), Badelj; Amiri, Melegoni (59′ Ekuban), Portanova (58′ Yeboah); Destro (68′ Gudmundsson). A disposizione: Semper, Vodisek, Masiello, Vasquez, Ghiglione, Hernani, Cambiasso, Rovella. All.: Blessin. 

Juventus: Szczesny; Cuadrado (60′ Alex Sandro), Bonucci, Rugani, De Sciglio; Miretti (74′ Bernardeschi), Arthur (60′ Zakaria), Rabiot; Dybala (80′ Aké); Vlahovic (74′ Morata), Kean. A disposizione: Perin, Pinsoglio, Chiellini, de Ligt. All.: Allegri. 

Arbitro: Sozza 

Ammoniti: 29′ Dybala (J), 34′ Rugani (J), 43′ Melegoni (G), 44′ Arthur (J), 78′ Badelj (G)

Kean tira fuori a porta vuota, dopo l'assist di Morata
Kean tira fuori a porta vuota, dopo l’assist di Morata

Leandro De Sanctis

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