Oxygene | Recensione film Netflix

Oxygene | Recensione film Netflix.
Girato durante la pandemia, il film diretto da Alexandre Aja si è riovelato più movimentato per la scelta dell’attrice protagonista che poi nello svolgimento. Da Anne Hathaway a Noomi Rapace, per finire a Melanie Laurent, indimenticabile protagonista femminile di Inglorious Bastards, di Quentin Tarantino.
In Oxygene l’attrice francese è semplicemente perfetta nel reggere il peso dell’intero film, con la telecamera praticamente sempre puntata su di lei, stesa sulla schiena in una capsula criogenica. Inevitabile pensare ad un altro celebre film (spagnolo) analogamente claustrofobico come Buried – Sepolto, dove Ryan Reynolds si ritrovava prigioniero in una bara sotto terra.
Inevitabile il consiglio di non leggere recensioni del film, perché il mistero di quest’opera andrebbe scoperto a poco a poco, insieme con la protagonista, anche se la parola etica che viene pronunciata nella parte iniziale potrebbe già indirizzare le ipotesi dello spettatore.
Così come le foto egli articoli di giornale che il computer di bordo (la voce di Mathieu Amalric, nella versione originale che si consiglia) in realtà forniscono indizi rivelatori.
Melanie Laurent, Omicron 267, dunque si risveglia in una capsula criogenica, avvolta in una sorta di bozzolo. E subito scopre che l’ossigeno sta esaurendosi. Chi l’ha messa lì dentro, perché, cosa ha fatto, è malata come i ricordi ospedalieri la inducono a ipotizzare?
Prima di lei, lo spettatore capisce gran parte della situazione, comprende cosa c’è fuori dalla capsula criogenica.
Capire chi è: è la chiave per la sua salvezza. Ricostruire il passato attraverso il ricordo, per costruirsi un futuro. La tensione regge e nonostante l’angusto spazio, la regia riesce a trovare una chiave per coinvolgere e angosciare lo spettatore. Nella corsa (mentale) contro il tempo, mentre l’ossigeno cala e la vita è lentamente avviata ad esaurirsi, emerge la voglia di lottare, si fa strada la caparbia determinazione di una donna risoluta a non arrendersi, a tentare tutto ciò che la sua intelligenza e la sua freddezza le consentono.
Oxygene sfrutta elementi classici del cinema non solo di fantascienza, ma li rende vivi creando una trama che magari non è poi così misteriosa, ma risulta appassionante e affascinante per l’ingegno che pur in una situazione così critica, Omicron 267, Melanie Laurent usa nella sua disperata e angosciante ricerca di sopravvivenza.

OXYGENE – Francia/Stati Uniti. Lingua francese. Durata 101′.
Regia: Alexandre Aja.
Interpreti: Melanie Laurent, Mathieu Amalric, Malik Zidi.
Musiche: Robin Coudert.
* visto in versione originale sottotitolata.

Leandro De Sanctis

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