Dopo aver visto Verona-Milan non era difficile ipotizzare due cose: il Verona avrebbe fatto soffrire la Juventus, il Milan avrebbe avuto vita durissima nel derby con l’Inter. La Juve continua ad essere un’incognita non ancora all’altezza del suo passato e delle aspettative. I punti arrivano ma di gioco se n’è visto solo per un’oretta, contro il Napoli.
L’Hellas era andata addirittura in vantaggio, dopo i due pali colpiti nella stessa azione del rigore, e ha poi giocato fin quando ha saputo e potuto, con un ritmo e un’organizzazione di gioco tale da imbrigliare i bianconeri, tutt’altro che brillanti e sorretti dietro dall’ottimo Bonucci e dal rientrante Buffon, che ha salvato la vittoria nel finale, come ai vecchi tempi.
Gioco a singhiozzo e poco brillante, così che è tornato ad essere fondamentale Cuadrado con i suoi guizzi e il suo saltare l’uomo nell’uno contro uno. Non sempre lucido nel concludere l’azione, il colombiano è comunque l’uomo più in forma. Dybala è tornato con entusiasmo e qualità, anche se alla Juve è mancato un classico punto di riferimento al centro dell’attacco, dove Ronaldo ha peccato d’egoismo in qualche occasione.
Ma soprattutto, ed è un problema che dovrebbe essere affrontato e risolto, CR7 conferma di non essere certo un fulmine di guerra redditizio nelle punizioni. Al Real Madrid la sua percentuale di realizzazione era piuttosto scarsa rispetto agli altri grandi specialisti. E nella Juventus sta confermando il trend. Negare a Pjanic la punizione negli ultimi minuti, in una posizione molto amata dall’ex romanista spesso a segno, è stato un delitto.
Come minimo Pjanic, Ronaldo e Dybala (quando c’è) devono alternarsi, anche a seconda della posizione di tiro (CR7 tira spesso addosso alla barriera…). La realtà dice che sui calci piazzati la Juve non segna più, incassando invece molti gol.
Mi ha stupito la considerazione di Sarri sul turn over. Il tecnico ha piuttosto sbagliato i cambi, mandando in campo Khedira e Higuain oltre a Pjanic (togliendo il volonteroso Dybala, Ramsey – primo gol juventino per lui -che aveva poca autonomia, e l’opaco Bentancur). Deludente Demiral, goffo nell’azione del rigore causato. La prova di Danilo ha fatto rimpiangere una volta di più le cessioni di Cancelo e Spinazzola, riaccendendo le perplessità sullo strano mercato della Juventus (a cosa servirà Rabiot, ad esempio?) e sulla bocciatura di Emre Can, che andrebbe invece utilizzato soprattutto in campionato (non essendo poi nella lista Champions) risparmiando Matuidi. E meno male che Buffon è ancora Buffon. Ma l’Inter corre ed è in testa alla classifica, autorevole pretendente, come il Napoli (convincente anche a Lecce) al ruolo di anti-Juve. E occhio all’emergente Roma, che in una partita secca può far male a chiunque, ora che ha ritrovato i gol di Dzeko.
Hanno detto…
JUVENTUS-VERONA 2-1
RETI: Veloso 20′ pt, Ramsey 31′ pt, Ronaldo rig. 4′ st
JUVENTUS Buffon; Danilo, Bonucci, Demiral, Alex Sandro; Ramsey (16′ st Khedira), Bentancur (6′ st Pjanic), Matuidi; Cuadrado, Dybala (27′ st Higuain), Ronaldo.
A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, de Ligt, Rugani, Emre Can, Rabiot, Bernardeschi
Allenatore: Sarri
VERONA Silvestri; Rrahmani, Kumbulla, Gunter; Faraoni; Amrabat (40′ st Pazzini), Veloso, Lazovic; Zaccagni (28′ st Tutino), Verre (14′ st Pessina); Di Carmine
A disposizione: Berardi, Radunovic, Vitale, Henderson, Tupta, Danzi, Dawidowicz, Empereur, Adjapong
Allenatore: Juric
ARBITRO: La Penna. ASSISTENTI: Di Iorio, Caliari. QUARTO UFFICIALE: Volpi. VAR: Di Bello, Alassio. AMMONITI: 16′ pt Kumbulla, 28′ Rrhamani, 49′ st Kumbulla. ESPULSI: 49′ st Kumbulla