La vita invisibile di Euridice Gusmao

La vita innvisibile di Euridice Gusmao
La vita invisibile di Euridice Gusmao, locandina del film

La vita invisibile di Euridice Gusmao. La bellezza e la tristezza di un (melo)dramma che resta nel cuore. Due sorelle legate per sempre a dispetto della realtà che le ha costrette alla forzata separazione. Un viaggio negli abissi emotivi e sentimentali prodotti dal maschilismo, o machismo, considerato anche il modo in cui la sessualità viene imposta dai maschi. Nella Rio de Janeiro degli anni 50 Euridice e Guida, ragazze allegre e piene di sogni, indissolubilmente legate e complici nella loro gioventù, decise ad inseguire i loro sogni, vivono loro malgrado le conseguenze di un insopportabile e odioso patriarcato.
In fondo la bellissima e angosciante scena onirica e simbolica che apre il film, racconta già tutto. Guida sogna e insegue il grande amore, Euridice suona il pianoforte (“Quando suono io sparisco…“) e punta al Conservatorio di Vienna, ad una carriera pianistica.
“La famiglia non è sangue, è amore“, una delle frasi chiave di un film che vede consumarsi il dramma proprio all’interno di una famiglia che non si rivela tale, distrutta da un padre insensibile, che finirà per azzerare vite e sentimenti. Inutile sottolineare la pessima figura che fanno gli uomini di questo film, personaggi rozzi e ottusi, sessuomani senza sensibilità, incuranti delle sensibilità delle donne che gli sono accanto.

Sorellanza più forte di tutto

La forza di queste due donne (interpretate da Carol Duarte e Julia Stockler), sorelle per sempre a dispetto della realtà che le ha separate, è straordinaria. Come la loro tenacia nel non arrendersi, nell’adattarsi stoicamente ad una vita che non è quella che sognavano. L’aderenza anche al senso materno di responsabilità che ad un certo punto indirizzerà le loro scelte.
Sempre vissute con coraggio e determinazione, fierezza e sopportazione. E quando del figlio cresciuto senza padre si dirà che sarà un uomo buono, migliore, è palese il senso del fallimento di un patriarcato che non può essere preso a modello.

A VITA INVISIBILE DI EURIDICE GUSMAO – Brasile 2019. Regia: Karim Aïnouz . Interpreti: Carol Duarte, Júlia Stockler, Gregório Duvivier, Barbara Santos, Flávia Gusmão. Tratto dal romanzo di Martha Batalha. Miglior film al Certain Regard di Cannes 2019 * edizione originale sottotitolata in italiano.

Il regista Karim Aïnouz

Ero intenzionato a raccontare una storia di solidarietà, una vicenda umana che sottolineasse una forza tanto più grande nel restare insieme di quanto non si affievolisca nel ritrovarsi da soli, indipendentemente dalle diverse specificità di ciascuno. Con “La vita invisibile di Eurídice Gusmão”, ho immaginato un film dai colori molto saturi, con l’obiettivo sempre vicino ai personaggi, tanto da palpitare con loro. Ho immaginato un’opera gravida di sensualità, musica, dramma, lacrime, sudore e mascara, ma anche un film che non nasconde crudeltà, violenza e sesso; un racconto che non ha paura di essere sentimentale, più grande della vita stessa. Un film che battesse al ritmo dei cuori delle mie amate protagoniste”.

Trailer originale

https://www.ivid.it/trailer/film/2019/la-vita-invisibile-di-euridice-gusmao/trailer-originale-31087.html

Trailer italiano

http://www.bestmovie.it/video/la-vita-invisibile-di-euridice-gusmao-il-trailer-italiano/710560/

Leandro De Sanctis

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