De Giorgi e Bonitta, i ct italiani campioni del mondo

De Giorgi e Bonitta, i ct italiani campioni del mondo.
Marco Bonitta non è più l’unico tecnico italiano che sia riuscito a vincere una medaglia d’oro ai Mondiali di pallavolo. Da domenica sera lo affianca Ferdinando De Giorgi detto Fefè, primo commissario tecnico italiano ad aver portato la Nazionale maschile al titolo mondiale, così come esattamente venti anni fa aveva fatto il romagnolo con l’Italia femminile.
Qualcosa in comune c’è tra queste due splendide conquiste, entrambe sovvertendo il pronostico che non accreditava le nazionali azzurre per l’oro.
Sia Bonitta che De Giorgi hanno tenacemente voluto una Nazionale che rispecchiasse ciò in cui credevano, a prescindere dai nomi e dal blasone. Entrambi hanno rinunciato a un grande nome per varare l’organico ritenuto più congeniale e funzionale: Bonitta lasciò a casa Maurizia Cacciatori, De Giorgi ha rinunciato a Ivan Zaytsev, preferendo proseguire sulla strada intrapresa un anno fa, dopo l’amarissima Olimpiade e il sorprendente oro agli Europei.
Rinunce in qualche modo assimilabili, nel senso che sia Maurizia che Ivan hanno sostenuto una fase di preparazione, per poi non essere convocati per l’appuntamento iridato.

I campioni del mondo devono giocare in SuperLega: il caso Romanò

Non si elogerà mai abbastanza la scelta iniziale di De Giorgi, assunto dalla Fipav del presidente Giuseppe Manfredi con il compito di portare la Nazionale all’Olimpiade di Parigi 2024. I ragazzi di De Giorgi hanno bruciato le tappe perché in genere i frutti del lavoro e del cambio di mentalità nel processo di formazione di una squadra, pagano alla distanza. Invece l’Italia ha sbancato subito, prima l’Europa e ora il Mondiale. Una favola che ha dell’incredibile ma che è invece terribilmente e serenamente reale.
La differenza più evidente con la Nazionale che vinse i tre titoli mondiali consecutivo negli anni ’90 è che allora gli azzurri erano più o meno tutti protagonisti del nostro campionato, che accoglieva stranieri di spicco e che era diventata una sorta di NBA del volley.
Il primo a cambiare il criterio di selezione azzurra fu Mauro Berruto (con lui Italia d’argento agli Europei del 2011 e del 2013, bronzo all’Olimpiade 2012, bronzo alle World League 2013 e 2014, Grand Champions Cup 2013), che nell’estate degli Europei 2013 si presentò alla rassegna con ben otto debuttanti. Chiamò in azzurro pallavolisti ancora poco noti, che nemmeno avevano ancora giocato in A1: e l’argento di Copenaghen arrivò anche con Luca Vettori, Matteo Piano, Thomas Beretta.
De Giorgi ha proseguito su quella strada l’anno scorso imbottendo di debuttanti la sua Nazionale, e non ha cambiato quest’anno. Gente come Romanò, Lavia, Pinali, Galassi si è rivelata compiutamente in azzurro, accanto al fuoriclasse Giannelli e al fenomenale libero Balaso che rinverdisce la tradizione dei Pippi e dei Corsano, fino a Colaci. Da non credere che l’opposto Romanò non sia ancora un titolare in SuperLega. Per carità, ogni squadra ha le sue alchimie e la qualità va espressa e confermata, ma se sei campione del mondo un posto da titolare in Italia non puoi non trovarlo.
Altra curiosità da evidenziare, l’oro di Katowice è stato il primo vinto dall’Italia con il Rally Point System, negli altri tre c’era ancora il cambio palla.
Ulteriore analogia: a Berlino il trofeo per l’MVP, la migliore del mondiale, fu assegnato a Elisa Togut. A Katowice il migliore del mondiale è stato Simone Giannelli.


Il tesoro di Rio e Il miracolo di Berlino

Dato che tutto torna e nulla si dissolve nella memoria di chi le cose le vive e le ha vissute, le storie di Bonitta e De Giorgi, le loro radici vincenti, le potete leggere nei due libri che ho scritto per celebrare i primi titoli mondiali, maschile e femminile, dl volley italiano. Non è per fare autopromozione: è semplicemente storia della nostra pallavolo.
Il tesoro di Rio, con il primo oro di De Giorgi giocatore (che poi avrebbe rivinto in Grecia nel 1994 e in Giappone nel 1998) e Il miracolo di Berlino, scritto con Pasquale Di Santillo, che fu la vittoria delle azzurre allenate da Bonitta (Calzetti-Mariucci, 16 euro).
Mi piace anche ricordare che proprio Fefè De Giorgi, lo scorso 22 luglio a Bologna, fu prezioso ospite e testimonial della presentazione del libro sulle azzurre iridate, confermando le sue qualità umane per un rapporto professionale che ho vissuto con gioia e divertimento, proprio come gli azzurri freschi campioni del mondo. Senza dimenticare una figura come Vittorio Sacripanti, campione d’Italia con la Roma nel 2000 e voluto fortemente da De Giorgi quando un anno fa compose il suo staff per la Nazionale. Parlando di federazione, il nuovo segretario Stefano Bellotti ha vissuto subito una stagione vincente, con tutti i titoli delle giovanili e con questo oro, in attesa del Mondiale delle azzurre.

I complimenti di Massimo Righi, della Lega Pallavolo

Il presidente della Lega Pallavolo Serie A, Massimo Righi, ha seguito gli azzurri sia in Slovenia sia nelle ultime decisive gare in Polonia e ha abbracciato i trionfatori della notte di Katowice in rappresentanza di tutti i 54 Club della Serie A Credem Banca.

“I primi complimenti – dichiara il presidente Righi – vanno alla squadra, a Fefè De Giorgi e al suo staff. Non devo essere io a sottolineare quanto sia stata esaltante la loro impresa, è sotto agli occhi di tutti gli Italiani. È un piacere enorme vedere questi atleti, cresciuti nei nostri settori giovanili e nelle squadre dei nostri magnifici Campionati, affrontare ogni difficoltà con tecnica e mentalità da giocatori esperti. So che ognuno degli allenatori e dirigenti che ha incrociato la loro strada sente come suo un pezzo di questa medaglia ed è giusto che sia così, perché il nostro è sempre stato uno spirito di squadra: con la maglia dei Club o quella azzurra, tutti noi lavoriamo nella stessa direzione, perché questo incredibile sport possa crescere correggendo una alzata, una rincorsa, insegnando a sorridere dopo un errore sapendo che la palla dopo sarà decisiva”.

“Ero vicino ai dirigenti federali ieri sera – continua il presidente di Lega – ed è stato un piacere immenso potere vivere la premiazione vicino a loro. Al presidente Giuseppe Manfredi, al Consiglio della Fipav e a tutto il loro staff arriva l’applauso della Lega Pallavolo e delle sue Società: non è stato facile scalare una montagna così alta. Ogni tanto qualcuno, scherzando, afferma che noi siamo in troppa sintonia con la nostra Federazione. Abbiamo missioni diverse, ma sappiamo che i grandi risultati, di Club o Azzurri, arrivano solo se si crede che ognuno, in ufficio o in palestra, possa dare il proprio contributo. Ora godiamoci la festa: ragazzi, siete stati fantastici, non vediamo l’ora di rivedervi in campo a ottobre in SuperLega”.

Il tesoro di Rio, di Leandro De Sanctis, Absolutely Free/Edizioni Slam, 15 euro
Il tesoro di Rio, di Leandro De Sanctis, Absolutely Free/Edizioni Slam, 15 euro
Il miracolo di Berlino, la storia del trionfo mondiale delle azzurre della pallavolo, nel 2002. di Leandro De Sanctis e Pasquale Di Santillo, editore Calzetti-Mariucci, 16 euro
Il miracolo di Berlino, la storia del trionfo mondiale delle azzurre della pallavolo, nel 2002. di Leandro De Sanctis e Pasquale Di Santillo, editore Calzetti-Mariucci, 16 euro

Leandro De Sanctis

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