La Belle Epoque, film che divide

La Belle Epoque, la locandina del film di Nicolas Bedos
La locandina di La Bella Epoque, il film di Nicolas Bedos

La Bella Epoque, film che divide. A scanso di equivoci dico subito di trovarmi a metà strada tra chi lo ha osannato, credo oltre gli effettivi meriti, e chi lo ha bocciato con una stroncatura. Assegnerei una sufficienza stiracchiata, con l’appunto di aver mancato sostanzialmente una bella occasione.
La trovata che dà origine al film: se potessi vivere o rivivere una giornata, della storia di tutti con la S maiuscola o della storia personale, che giorno, che epoca sceglierei?
La Bella Epoque consente di realizzare questo desiderio. C’è un’agenzia, la Time Traveller, che ha fatto fortuna specializzandosi appunto nella ricostruzione di frammenti di vite altrui. Come fossero dei film, con teatri di posa giganteschi, attori e un solo autentico protagonista: il committente, chi paga per trovarsi o ritrovarsi a vivere il momento storico prescelto.

Superficialità smascherata

La Belle Epoque non vuole essere un film comico anche se prova a piazzare battute e situazioni divertenti. Ma sicuramente ambisce a riflessioni serie o seriose. Sull’amore nel tempo, sulle dinamiche di una coppia, sull’usura di un matrimonio, sulla difficoltà di restare al passo con i tempi, che si sia artisti o meno. Sorvolando il fatto che la Belle Epoque sia roba da ricchi, nel senso che solo chi ha soldi può permettersi non solo di vivere ma anche di rivivere, azzardo anche che forse il cast di questo film non si rivela il migliore possibile, a dispetto dei grandi nomi.
Ho trovato, tra l’altro, insopportabile l’ennesima rappresentazione della psicanalista di turno, che non solo diventa amante del paziente, ma alterna love story e lavoro nella stessa seduta. Vorrebbe far ridere, ma appena si spegne il sorriso si mastica amaro.

Il senso di questo sogno

Meglio la realtà deprimente o l’illusione di rivivere un bel momento perduto? Diciamo che non spenderei soldi per un’illusione inutile e ingannatrice. Il protagonista Auteuil si tuffa nell’esperienza accettando il buono dono del figlio dopo essere stato cacciato di casa da una moglie che gli nega da anni il sesso e che lo accusa per le sue scelte retrograde: rifiuta la tecnologia, non vuole accettare di seguire il passo dei tempi. In realtà l’amore è sfiorito e resta solo il desiderio di rivalsa, le battute acide, il disprezzo figlio di una consuetudine delusa e deludente.

Innamorarsi ancora

Di cosa parliamo quando parliamo d’amore? Il titolo della raccolta di racconti di Raymond Carver viene alla mente se ci si interroga su ciò che scatta nel protagonista quando sceglie di rivivere quel giorno del 1974, quando appunto alla Belle Epoque, conobbe la sua futura moglie.
La bella attrice (Doria Tillier) che interpreta la Ardant da giovane lo fa innamorare di nuovo. Ma in quanto tale o come proiezione dal passato? In realtà forse il protagonista, spento e provato, annoiato dalla vita, si rianima semplicemente provando il sentimento amoroso. La scintilla accende e rigenera, forse non tanto o non solo perché l’attrice è giovane e bella, ma perché Auteuil s’innamora dell’amore, nel rivivere (egoisticamente sostiene qualcuno) uno stato d’animo che riteneva perduto irrimediabilmente. Ci si innamora dell’amore, del sentirsi innamorati, nel rivedere la persona che si era.
Sia pure viziato dalla senilità, resta difficile credere che davvero il “vecchio” possa pensare di vivere l’amore per la giovane attrice, peraltro legata al regista occulto, il Guillaume Canet con cui intreccia divertenti dialoghi che irrompono nella “sceneggiatura” ricostruita sui ricordi del committente.
La ricerca di un lieto fine a tutti i costi per dare un senso nuovo a una storia vecchia. Perché se il rimpianto del vecchio disegnatore è evidente dalla prima scena, cosa porta la Ardant alla riscoperta tardiva dei sentimenti del coniuge? Solo la delusione per un amante che ha difetti e noiosità come il marito allontanato? Non è un po’ banale per un film che non nasconde le sue ambizioni a largo raggio ma che finisce per farsi irretire e smosciare da una piega di consolatrice happy end. In realtà anche lei ha una motivazione egoistica, tipicamente femminile: la gelosia.
Durante la visione ci si può anche divertire, almeno inizialmente, ma alla lunga il film pare destinato a essere ricordato come un’occasione mancata. Un giochino per adulti viziati, dimenticabile.

La scheda del film La Belle Epoque

LA BELLE EPOQUE Regia:Nicolas Bedos
Attori:
Daniel AuteuilGuillaume CanetDoria TillierFanny ArdantPierre ArditiDenis PodalydèsMichaël CohenJeanne ArènesBertrand PoncetBruno Raffaelli
Paese:FranciaDurata:110 minDistribuzione:I Wonder Pictures Sceneggiatura:Nicolas Bedos. * Visto in edizione originale francese con sottotitoli in italiano.

Trailer italiano

Trailer originale

https://www.ivid.it/trailer/film/2019/la-belle-epoque/trailer-originale-31501.html

Leandro De Sanctis

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