Raccontaci Volley Scuola, l’opera di Maila Evangelista

Raccontaci Volley Scuola, l’opera di Maila Evangelista ha vinto il concorso legato alla manifestazione pallavolistica della Fipav Lazio.
Ecco il testo vincente di Raccontaci Volley Scuola, edizione 2021.

Ognuno di noi trova il suo modo di sognare, il mio è attraverso un pallone. 
Un pallone posato lì, in un angolo di quel campo della mia scuola che ha visto protagonisti ragazzi di molteplici generazioni. Quel pallone che neanche il vento smuove, fermo, proprio come le nostre vite da un anno. 

407 giorni su per giù, questo è il tempo trascorso da quando abbiamo smesso di vivere la nostra quotidianità, quella che a volte ci pesava per la sua monotonia. Quella stessa quotidianità che adesso si fa fatica a ricordare e a ricostruire. 
Siamo stati costretti a rintanarci nelle nostre abitazioni, spaventati da quello che stava accadendo e che tutt’oggi cerchiamo di combattere, il covid. 
Siamo stati privati di un diritto per noi essenziale, la libertà. La libertà di poter uscire, di abbracciarci, di stare insieme, di studiare, di praticare uno sport, di giocare con quel pallone. Un “aggeggio” elettronico chiamato computer è diventato per noi ragazzi scuola e per gli adulti lavoro. 

Ore e ore davanti a uno schermo freddo, dove le emozioni sono difficili da captare, dove si aspetta solo la conclusione dell’ora di lezione per poter riposare gli occhi ed alzarsi da quella scrivania anche solo per un minuto. 
Ore e ore a fissare fuori dalla finestra nostalgici del passato. Il dolore emotivo nel sentirsi chiusi, soli e demotivati. E poi la luce in fondo al tunnel.. finalmente si è tornati in presenza con tutte le dovute restrizioni, in quell’aula piena di vita e di futuro, sì perché noi ragazzi siamo il futuro ed amiamo la vita, forse oggi ancor più di prima. 

I miei occhi si sono rincontrati con quelli dei miei compagni e dei miei insegnanti e credo di non essere mai stata così felice ed emozionata nel vederli. Una cosa, però, mi lascia l’amaro in bocca: la consapevolezza di aver perso uno dei miei anni scolastici migliori e della mia adolescenza. 

Il tempo corre e non ci aspetta e ora mi ritrovo agli sgoccioli del quarto anno e non me ne capacito, vorrei altri anni, altro tempo. Vorrei la mia amata quotidianità. 
Vorrei poter vedere il sorriso di un’amica che ad oggi mi è vietato a causa di una mascherina. 
Vorrei abbracciare le persone anche se non sono mai stata amante del contatto fisico, ma ora ne avrei bisogno.
Vorrei ridere e scherzare con la mia compagna di banco.
Vorrei quelle interrogazioni faccia a faccia col professore che prima mi mettevano un’immensa ansia ma che oggi sogno.
Vorrei quello che tutto il mondo vorrebbe, sono sogni comuni che sembrano così lontani. 

Abbiamo vissuto questo tempo, che sembra tanto tantissimo, con dolore, paura e restrizioni… sarà valsa la pena? Chissà!
Ma se è vero che dopo la tempesta torna sempre il sole, allora aspetteremo per poter rivedere quel pallone in movimento nel cielo e dire “ne è valsa la pena”.

Maila Evangelista
Maffeo Pantaleoni di Frascati
Classe 4E

Leandro De Sanctis

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