VOLLEY, CALCIO Siena-MRoma, zero soldi

L’altro giorno al bar, qui a Roma, ho sentito due signori appassionati evidentemente di sport e di finanza, che discutevano animatamente. Scusandomi con loro per le eventuali imprecisioni, cerco di riportare a memoria quanto ricordo, inizialmente in italiano, poi cedendo fedelmente al loro idioma, per dovere di aderenza ai personaggi.

“Ma hai letto? Il Siena calcio dopo essere retrocesso in serie B rischia anche di fallire, di sparire. Ma il presidente, quel Mezzaroma, dove va scompaiono le squadre? C’entrerà anche stavolta il Monte Paschi Siena, che già di casini ne ha avuto abbastanza negli ultimi tempi? Ma allora non c’è salvezza. A proposito ma quel Mezzaroma è lo stesso che aveva una squadra di pallavolo a Roma?”
“Si è proprio lui”
“Ma sei sicuro? Guarda che i Mezzaroma sono tanti e non è detto… E’ quello che quando si presentò in Campidoglio con il sindaco Veltroni disse che lui non era per il mordi e fuggi (alludendo alla squadra che c’era stata prima e che due anni dopo aver vinto lo scudetto aveva chiuso baracca e burattini)? Con Veltroni sorridente che benediceva e assicurava che il Palazzetto dello Sport sarebbe stato la casa della M.Roma Volley”

“Ma vedi che ti sbagli! Il Palazzetto dello Sport non è mai stato la casa della M.Roma, hanno sempre dovuto dividerlo con la Virtus basket di Toti, che era la vera padrona, tant’è vero che la Roma Volley si è fatta i Palloni in Piazza Mancini”

“Beh, che c’entra, lo sai che i politici con le bucie ce campano. Era lui. Guarda che era lui”

“Ma era il Mezzaroma che dopo due anni, liquidò la squadra di A1, litigò con Mastrangelo perchè nonostante er contratto non voleva andarsene come tutti gli altri giocatori che er presidente aveva acquistato a peso d’oro pe’ poi accannalli quanno s’è stufato de giocà? E se non era pe’ quarche anima pia, manco alla A2 se iscriveva”

“Si, lo so pure io. Ma dopo due anni de A2, tornò in A1. Però dev’esse’ stufarello perchè dopo artri du’ anni c’ha riocato: ha riaccannato tutti senza nemmanco pagà li stipendi. Ma mica solo a li giocatori, nemmanco ai poveri cristi che lavoravano in ufficio, tutti disoccupati da ‘n giorno a n’artro e senza che quelli daa Pallavolo dicessero niente, anzi, l’hanno pure seguitato a aiutà, a reggeie ‘a coda”

“Pe’ fortuna che sulle maiette c’era scritto Mezzaroma patrimonio: ma ndo sta sto patrimonio se dovunque va lascia debiti o fallisce? Ah, ecco, ho capito perchè le maiette erano verdi, c’e lo sapeva che sarebbero rimasti tutti al verde…”

“Ma perché fa così? Certo, bisogna riconosce che je promettono sempre cose che poi nu je fanno fa: er Palazzetto a Roma, lo stadio a Siena. Magari in famija s’arrabbiano perchè je dicono che spenne troppo pe’ giocà. Allora lui s’offende e dice: non gioco più, me ne vado. Voi annatevela a pià…”

“E nun esse vorgare!” 

“Ma no, famme finì. Annatevela a pija in tribunale, la busta paga?”

Questi due signori dovevano essere tifosi della Roma perchè ad un certo punto uno ha fatto all’altro:

 “Oh, pe’ fortuna Mezzaroma non ha mai comprato la Roma calcio, sennò stavamo messi bene… Peggio che coll’americani. Me sa che nu’ je so annati bene l’affari nemmeno con quelle lavanderie, quelle che dovevano lavà le magliette sudate che voleva dai giocatori. Che c’avrà fatto poi co’ ste majette sudate…?”

“Beh, me sa che era ‘na cosa simbolica. L’avvisava der sudore che avrebbero dovuto fa per aripiasse li sordi de li stipendi. Aho, Mourinho avrebbe detto: Mezaroma? Zeru euro…”

“A proposito de zero euri. Er caffè lo paghi tu?”

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Per amore dello sport, speriamo che invece il Siena calcio, contrariamente alla M Roma Volley, possa salvarsi. La cosa che non ho capito è che possa essere possibile per uno che lascia uno sport senza saldare i debiti, presentarsi come se niente fosse in un altro sport. Il Coni avrebbe il compito e il dovere di intervenire, magari scrivendo una regoletta ad hoc, alla luce di quanto avvenuto.
Poi c’è un’altra cosa che non ho capito, ma forse se ne avrà voglia potrà soddisfare la mia curiosità la Fipav (Nazionale, Regionale Lazio, Provinciale Roma che sia): come può accadere che una società chiuda la squadra di A1 lasciando in mezzo ad una strada tanta gente, e continui come se niente fosse ad essere proprietaria di cartellini di formazioni giovanili che portano lo stesso nome? Quei ragazzi avevano firmato per la M Roma che stava in A1, credendo di iniziare un percorso, seriamente. Non sapevano di ritrovarsi vincolati da una società che non esiste più e che sulla loro pelle ha voluto, vuole e vorrà lucrare soldi? Con la complicità di chi o chiude gli occhi o li volge altrove. Avessimo avuto una pallavolo politicamente seria, le soluzioni possibili sarebbero state due: o tutti i ragazzi liberi d’ufficio. O il ricavato dalla cessione dei loro cartellini ad altri club, a costi contenutissimi, sarebbe andato ad un fondo di risarcimento per il personale che ancora deve essere pagato. So che i giocatori stanno portando avanti la loro causa. Ma chissà quando avranno ciò che gli spetta…?

Leandro De Sanctis

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