Sanremo 2022, Mahmood e Blanco svettano nella prima serata

Sanremo 2022, Mahmood e Blanco svettano nella prima serata.
Ormai ci si è rassegnati. Il Festival di Sanremo da anni, decenni, è diventato una prolissa trasmissione televisiva infarcita di sponsor, chiacchiere tanto roboanti quanto inutili, spesso irritanti e lontane dalla realtà. Non è solo per una questione anagrafica che da bambino, fine anni ’60 e inizio anni’70, sono stato assiduo spettatore. Anche perché allora di musica in tv non ce n’era molta ed era un’occasione unica o quasi (il Cantagiro, il Disco per l’estate) per ascoltare canzoni. Ora si può professare snobismo, ma su quel palco negli anni si sono esibiti alcuni se non tutti i maggiori artisti di una certa musica italiana. Da Celentano a Lucio Dalla, da Milva a Roberto Vecchioni. E anche di quella musica che poi è andata oltre, fino a Zucchero e Vasco Rossi, per tacere dei passaggi di band decisamente lontane dal Festival, come il Banco del Mutuo Soccorso e Le Orme.
Memore delle ultime edizioni, dove la prima canzone arrivava dopo tre quarti d’ora di chiacchiere, avevo deciso di astenermi dalla visione e di ascoltare il giorno dopo su RaiPlay l’unica cosa che comunque mi interessa: le canzoni. Appartengo alla vecchia scuola, si critica solo conoscendo l’argomento. Altrimenti si è come tutti, che si parla per partito preso e preconcetti. Vedere il Festival (quest’anno ancora di Amadeus) non significa necessariamente apprezzarlo. Vedere il Festival non significa ascoltare solo quel tipo di musica. Lo dico io che amo tutt’altro, definendomi un onnivoro musicalmente parlando, appassionato soprattutto di Prog e Classic Rock.

Sanremo 2022 | La prima serata nel segno di Mahmood e Blanco

Per divertimento ho quindi deciso di seguire la serata abbinando la classica pagellina, così, dopo un solo ascolto. Come si sa non è sempre azzeccato il giudizio che si ha la prima volta che si ascolta un brano. Con le dovute eccezioni (come ieri sera per “Brividi” di Mahmood e Blanco) le canzoni vanno digerite per essere apprezzate al meglio. Ma il duetto tra Mahmood e Blanco ha centrato subito il bersaglio: ben cantato, articolato, innovativo nel proporre una coppia diversa dal solito abbinamento cantante uomo cantante donna. Un’ottima performance, di livello superiore a tutto il resto, almeno nella prima serata.
Infatti devo ammettere che ad un riascolto ho idealmente aumentato mezzo punto quasi a tutti i brani. Ad esempio il già buon pezzo della Rappresentante di lista (Ciao ciao), nella versione video è risultato decisamente più incisivo, con un arrangiamento potente alla Nile Rodgers modello Chic. Stamane guardando la classifica espressa dalla giuria della Sala stampa mi sono trovato assolutamente concorde. Interessante e divertente il “Dove si balla” di Dargen D’Amico. Tra i vecchi leoni promosso Gianni Morandi che ha portato un brano fresco, più in linea con la sua musica recente che con la classicità festivaliera. L’impressione è che in tante canzoni ci siano tracce di brani già sentiti. Prendiamo ad esempio Achille Lauro, che tanto ha scandalizzato anche amici che mi hanno subito scritto per chiedere se avevo capito la sua performance. Continuando quello che lui chiama omaggio alle rockstar del passato, stavolta si presenta unendo sacro e profano, a torso nudo e tatuatissimo e con pantaloni di pelle, ricalcando lo storico look di Iggy Pop. E si porta sul palco un coro gospel (Harlem Gospel Choir), concludendo l’esibizione con un auto battesimo, dopo aver fatto impazzire la regia che staccava ogni volta che la sua mano sembrava voler andare in zona patta. La il suo Domenica è l’ennesima variazione sullo stesso tema: ma le fa tutte uguali? Direbbe qualcuno.
A caldo tante bocciature: da Achille Lauro a Yuman, da Massimo Ranieri (che ha pure steccato) a Rkomi (ma il suo Insuperabile quanto ricorda i Ladri di Biciclette di Paolo Belli!) Sulla sufficienza stiracchiata Ana Mena, Noemi e Michele Bravi, appena sopra Giusy Ferreri.
Dal taccuino copio:
Achille Lauro 4,5
Yuman 4
Noemi 6-
Gianni Morandi 6,5
La Rappresentante di Lista 6,5
Michele Bravi 6-
Massimo Ranieri 5,5
Mahmood e Blanco 7,5
Ana Mena 6-
Rkomi 5,5
Dargen D’Amico 6,5
Giusy Ferreri 6

Sanremo 2022, al riascolto i voti crescono

Non serve scomodare le grandi bocciature del passato, con giurie che non capirono canzoni pii diventate grandi successi immortali (Il ragazzo della via Gluck di Celentano, Ciao amore ciao di Luigi Tenco, Donne di Zucchero, Vado al massimo e Vita spericolata di Vasco Rossi, solo per ricordarne qualcuna).
Alla fine quasi ogni brano divenuto più familiare, cresce un po’, sempre restando nell’ambito di un certo genere di musica, raramente innovativa, nel solco di quanto si intende proporre ad un pubblico tradizionalmente attempato.

Achille Lauro 6-
Yuman 6-
Noemi 6
Gianni Morandi 7
La Rappresentante di Lista 7+
Michele Bravi 6
Massimo Ranieri 5,5
Mahmood e Blanco 8
Ana Mena 6
Rkomi 5,5
Dargen D’Amico 7+
Giusy Ferreri 6,5

Festival di Sanremo 2022 su Rai Uno
Festival di Sanremo 2022, prima serata Foto RAI

Leandro De Sanctis

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