Italia Settebellezze: in semifinale dopo 6 anni

Italia Settebellezze: in semifinale dopo sei anni. Gli Europei di volley stanno tenendo a battesimo in maniera entusiasmante la nuova e giovane Italia di Fefè De Giorgi. Una Nazionale Settebellezze, rievocando il titolo di un celebre film di Lina Wertmuller (Pasqualino Settebellezze) che nel 1977 fu candidato a quattro premi Oscar. Gli azzurri lasciano Ostrava con un bilancio di sette vittorie in sette partite, candidandosi a lottare per il podio, per una medaglia. Sabato pomeriggio a Katowice, in Polonia, affronteranno in semifinale la Serbia.
Ha impiegato un’ora e un quarto, 76 minuti per la precisione, la nostra bella e sorridente Nazionale per spegnere il sorriso dei tedeschi e di Andrea Giani, costretto ad ammirare il bel gioco e la coesione messa in mostra dagli azzurri del suo ex compagno di tre ori Mondiali. In pochissimo tempo De Giorgi è riuscito ad allestire una squadra di qualità: singoli dotati tecnicamente ma ancora quasi tutti con ampi margini di miglioramento, che insieme hanno saputo fare gruppo, ascoltare il ct, assimilare la sua idea di pallavolo.
Un’Italia perfino spensierata al servizio, dote obbligata nel volley di oggi. Coraggiosa ma consapevole che poi i punti si chiudono anche difendendo, rigiocando con pazienza, facendo muro (altri 10 anche oggi) letteralmente e in senso figurato dinanzi all’avversario. Giannelli capitano giovane ma già esperto e capace di guidare i compagni con l’esempio e con gli sguardi. Anzani centralone riciclatosi come veterano tra tanti giovani.
Lavia, Pinali e Michieletto si preparano alla sfida della verità contro i sempre forti e temibili serbi, per valutare a che punto sono lievitate le loro ambizioni. L’Italia picchia al servizio, da Galassi a Michieletto, e quando sceglie l’astuzia non è che le battute di Anzani siano meno velenose.
L’aspetto sorprendente di questa bella Italia è che spesso semplifica anche le cose difficili. Anche oggi con la Germania, ha subito sferrato il colpo per mandare al tappeto per il conteggio la rivale, lasciata a 13 punti nel set s’apertura. Gli azzurri prendono le misure, poi marcano la differenza. Non molto diverso il secondo set, chiuso a 18. Nel terzo giusto qualche spicciolo di illusione per la Germania, poi chiusura comoda.
L’Italia è compatta e non fa vedere crepe: inesorabile nel far oagare agli avversari ogni errore. E gli avversari sbagliano di più perché vengono messi sotto pressione. Dal gioco orchestrato con sapienza da Giannelli e dal fatto che il sestetto (anzi il Settebello bis, fuori dalla piscina, con il libero Balaso) non mostra punti deboli.
Si è parlato e scritto molto sulle Nazionali femminili dei sorrisi, beh ora tocca agli azzurri di De Giorgi catturare oltre ai risultati anche l’attenzione e la simpatia del pubblico con le loro espressioni, i loro sorrisi complici, segno distintivo di una squadra che vuole scoprire quanto vale. Già ora, senza aspettare i Mondiali dell’anno venturo.
Intanto De Giorgi l’ha riportata tra le prime quattro d’Europa, cosa che non ci riusciva da sei anni e due eliminazioni nei quarti di finale. L’obiettivo non può che essere provare a mettersi al collo la quattordicesima medaglia della storia degli Europei (14, come la formidabile Urss dei tempi andati).
Il bilancio è fermo ai 6 ori, 4 argenti e 3 bronzi.
Finora ci siamo solo divertiti, magari sabato ci sarà anche da cominciare a soffrire. Ma a volte la sofferenza non esclude ma amplifica il divertimento.

Italia-Germania 3-0 (25-13, 25-18, 25-19)

Leandro De Sanctis

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