Tre piani | Recensione film

Tre piani | Recensione film. Un film di Nanni Moretti spesso viene vissuto e giudicato a vari livelli, dettati da simpatie o antipatie anche personali o politiche. Da semplice spettatore mi schiero tra coloro che hanno apprezzato il film. Imperfetto certo, ma anche coinvolgente e in grado di suscitare interrogativi molteplici per alcune tematiche che tratta il racconto di questa palazzina a tre piani, nel film situata in Prati, nel cuore di Roma, dove risiede lo stesso regista. Per la prima volta non si tratta di un soggetto originale ma dell’adattamento di un romanzo, scritto dall’autore israeliano Eshkol Neto (sotto potete leggere cosa ha detto all’Espresso).
Non so se è per questo motivo, ma Tre piani è privo dell’ironia che ha quasi sempre condito le opere di Nanni Moretti, che appare il minimo indispensabile in questo film (e non è un male tutto considerato).
Il dramma irrompe subito nel film, sotto forma dell’incubo di ogni genitore con prole: il figlio che in macchina, ubriaco, investe e uccide una donna, proprio sotto casa. Un tema affrontato altre volte al cinema, un dilemma che Tre piani risolve senza indugi: i genitori del figlio assassino sono due giudici, e non fanno sconti nemmeno al figlio. Passaggi drammaticamente sgradevoli e ingiusti, pregiudizi a coscienze a corrente alternata, disagi, ultimatum, una nebbia comportamentale che assorbe le umane debolezze, accomunate da una testardaggine di dondo nel non rivedere le proprie posizioni, ostinatamente, ciecamente.
Ecco, queste tensioni, questa partecipazione con i disagi vissuti dai protagonisti di Tre piani, hanno dato spessore al film, che tratteggia caratteri maschili cocciutamente ottusi nelle loro presunte certezze, dando invece ai ruoli femminili qualcosa di diverso, anche se può risultare quantomeno discutibile il comportamento del personaggio di Monica (Alba Rohrwacher), sul quale aleggia la malattia materna, che il medico nega però essere ereditaria.
Personaggi ai quali non si rimane indifferenti, siano l’irritante condotta adolescenziale di Charlotte (Denise Tantucci) o la comunque comprensiva moglie Sara (Elena Lietti) che ribalta il ruolo classico delle mogli nei film americane, donne che al primo sospetto rinnegano decenni di vita coniugale senza nemmeno il beneficio del dubbio. Si prova pena per la coppia di anziani (Anna Bonaiuto e Paolo Graziosi) assurdamente vittima dei cattivi pensieri di chi male pensa perché poi male fa. Un’ostinazione ostinata e reiterata di personaggi che non capiscono: il dissidio dei fratelli (Adriano Giannini e Stefano Dionisi), un marito perennemente lontano che però non evita di condannata la povera moglie solitaria e sull’orlo della follia a una seconda maternità.
Personaggi che vivono in gabbie di ostinazione e routine (abitudini, vestiti, colori, sentenze). Con una nota diversa di ribellione regalata dal protagonista irresponsabile, l’unico che dimostra un concreto segnale di cambiamento, di raggiunta indipendenza comportamentale e affettiva.
Avrò visto un altro film rispetto a tante voci critiche (mi è capitato non di rado di recente, ma al contrario epr film a mio avviso ingiustamente osannati e invece paurosamente mediocri), ma Tre piani a me è piaciuto.

Eshkol Nevo all’Espresso: “Visto due volte, ho pianto”


In una intervista rilasciata a L’Espresso, Eshkol Nevo autore del romanzo “Tre piani”, ha detto: «L’ho visto due volte. La prima, volevo capire se fosse fedele al mio libro. E lo è. Ci sono perfino i dialoghi del mio romanzo». E la seconda? «Si tratta pur sempre di un’opera cinematografica di un artista come Moretti ed ero curioso di vederla da spettatore. Posso dire che il film mi ha commosso. Non era scontato, visto che essendo io all’origine della storia la conoscevo bene e non ero privo di difese psicologiche. Ma non riuscivo lo stesso a trattenere le lacrime. Penso che gli spettatori proveranno grande emozione». E poi lodi a Riccardo Scamarcio, nel ruolo di Arnon, un personaggio poco simpatico (ci torneremo). In “Tre piani” si narrano tre vicende, ambientate ciascuna in un piano di un condominio e che corrispondono ad altrettanti strati della psiche, secondo Freud: l’Es, l’Io e il Super-Io.

Tre piani, la scheda

TRE PIANI – Italia 2021. Durata 119 minuti.
Regia: Nanni Moretti
Interpreti: Riccardo Scamarcio, Margherita Buy, Elena Lietti, Alba Rohrwacher, Nanni Moretti, Alessandro Sperduti, Adriano Giannini, Denise Tantucci, Anna Bonaiuto, Paolo Graziosi, Tommaso Ragno, Stefano Dionisi.

Leandro De Sanctis

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