CALCIO Juventus 2014: la carica dei 102, edizione deluxe 3 scudetti

 Si ricorda spesso il fantastico scudetto juventino dei 51 punti, stagione 1976-77. Quell’anno la Juve, reduce dalla cocente delusione dell’anno precedente, quando lo scudetto era andato al Torino. I bianconeri pagarono le tre sconfitte consecutive, evento allora raro per la Juve, con Cesena, Torino e Inter, e soprattutto quella finale col Perugia, che non consentì di approfittare di un pareggio asalingo dei cugini granata. Rivoluzione al mercato, pagarono Anastasi e Capello, rimpiazzati da Benetti e Boninsegna.
Nacque così la prima Juve formato Europa, che l’anno dopo centrò un’accoppiata indimenticabile e storica per i colori bianconeri: scudetto e Coppa Uefa, vinta in finale con l’Atletico Bilbao.

 In campionato fantastico testa a testa col Torino: 51 punti Juve, 50 punti Toro. Allora si giocava con i due punti a partita. La Juve ne perse solo 9. 
Dalla Juventus di Trapattoni alla Juve di Conte e dei record di questo bellissmo 2013-14: 102 punti, uno più dei dalmata, pure loro bianconeri, del celebre film Disney, la carica dei 101. 33 vittorie, 3 pareggi, 2 sconfitte. Diciannove vittorie su diciannove partite allo Juventus Stadium: due solo sconfitte (Fiorentina e Napoli), pareggi a Milano con l’Inter, a Roma con la Lazio, a Verona. Miglior difesa: 23 gol subiti. Miglior attacco: 80 realizzati. Record di vittorie: 33.

Non c’è dubbio che sia stata una Juventus altrettanto indimenticabile, anche se ha mancato l’appuntamento con la coppa europea. Ha divertito, ha segnato, ha combattuto, ha entusiasmato, ha saputo risorgere quando è caduta, ha fatto innamorare dei suoi giocatori che hanno sempre dato il massimo. Anche chi ha reso meno. Il futuro è sempre un’ipotesi, nello sport come nella vita. Ma bisogna anche sapersi fermare a gustare ciò che si è vissuto. E non è vero che vincere “solo” lo scudetto non basta. Eh si, è stata proprio un’annata indimenticabile.

Leandro De Sanctis

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