La notte più lunga dell’anno | Recensione

La notte più lunga dell’anno | Recensione.
La notta tra il 21 e il 22 dicembre, Solstizio d’Inverno, è appunto La notte più lunga dell’anno e in questa notte si svolgono vicende umane che non si intrecciano ma si sfiorano, nei luoghi più che altro. Luoghi che offrono visioni diverse, perché Potenza al cinema è una novità. Quello che manca è invece il film, che dà l’idea di coltivare grandi ambizioni ma senza riuscire a giustificarle con ciò che racconta.
Storie di sfruttamento e di miserie, pratiche e intellettive di una gioventù di provincia che tanti altri hanno già raccontato meglio, senza andare a scomodare I basilischi di Lina Wertmuller, per non incorrere nel delitto di lesa maestà. Mi ha stupito veder coinvolto un attore che reputo di qualità, come Massimo Popolizio, giù visto male di recente in un pasticcio giallo all’italiana (Ai confini del male). Ambra Angiolini sarebbe anche brava, ma lo confermerà in altre opere, perché non è che si è bravi solo se si ha la stessa faccia amara e senza luce per tutto un film. Anche il suo disagio e la sua ribellione diventano manierismi. E non si comprende dove si vuole andare a parare, perché le storie restano più o meno aperte, lasciando un punto interrogativo generale su un film non riuscito, a dispetto del cast e delle buone intenzioni.

L’ambientazione a Potenza, una novità

Forse la vera protagonista del film è Potenza, un luogo che non è ancora stato utilizzato e valorizzato dal cinema prima di questo film. C’è Potenza, il Ponte Musmeci, le scale mobili, il centro e la periferia. E poi anche Avigliano, Tito e Vaglio Basilicata. Il tutto spesso ripreso dall’alto come sembra i dispensabile fare negli ultimi tempi, sfruttando ciò che la tecnologia adesso offre. Ma se si esagera di scivola in un qualcosa di già visto, in ogni serie tv o nel manierismo del nuovo cinema.

La notte più lunga dell’anno

LA NOTTE PIù LUNGA DELL’ANNO – Italia 2021, uscito nel 2022. Attualmente su Sky e Now
Regia: Simone Aleandri
Interpreti: Ambra Angiolini, Massimo Popolizio, Alessandro Haber, Mimmo Mignemi, Luigi Fedele, Francesco Di Napoli, Michele Eburnea, Nicolò Galasso, Anna Ammirati.
Soggetto: Andrea Di Consoli.
Sceneggiatura: Andrea Di Consoli, Simone Aleandri, Cristina Borsatti.

Leandro De Sanctis

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