Juventus-Monza 2-1 | Chiesa doma il Monza e porta la Juve nei quarti

Juventus-Monza 2-1 | Chiesa doma il Monza e porta la Juve nei quarti, regalando il primo sorriso alla nuova dirigenza, Ferrero presidente, Scanavino a.d.
Chiesa torna al gol dopo 378 giorni e il tremendo infortunio e porta la Juventus nei quarti di finale della Coppa Italia, dove affronterà la Lazio. E’ la sedicesima volta consecutiva che i torinesi raggiungono i quarti di finale della manifestazione.
Una serata importante per i bianconeri, ai quali un bel Monza ha tenuto testa fino alla fine, confermando di essere un avversario particolarmente scomodo, come aveva fatto in campionato vincendo in una delle peggiori giornate per la squadra di Allegri, squalificato e sostituito in campo da Landucci.
Una Juventus più giovane e più italiana (Perin, Gatti, Rugani, Miretti, Fagioli, Kean, con l’aggiunta di Soulè e Iling jr) che ha sofferto ma non certo sfigurato, anzi.
La partita si era messa bene con il rapido gol di Kean, pronto e puntuale a girare di testa in rete il calibrato cross di McKennie che aveva proseguito una bella iniziativa di Soulè. Ci aveva già provato Fagioli, poi Iling fuori misura e Soulè che ha impegnato Cragno.

Juventus-Monza 2-1 | La testa di Valoti, il gioco di Palladino

Il pareggio di Valoti è maturato su corner: McKennie superato dalla traiettoria e zuccata decisa di Valoti che ha sorpreso Perin sotto la traversa. Forse qualcosina in più avrebbe potuto fare il portiere juventino. Il Monza non lo ha impegnato molto, pur stando in campo molto bene, ribadendo che con l’avvento di Palladino avvenuto proprio in campionato contro la Juve, ha acquisito un buon livello di gioco e la giusta mentalità del collettivo.
Al di là della sofferenza, la Juventus è piaciuta e ha saputo offrire sprazzi di gioco efficace, nonostante la discontinuità di Paredes e le imprecisioni in zona gol. Nella ripresa Kean (6 gol nelle ultime cinque gare da titolare) si è divorato una ghiottissima occasione calciando con ritardo e basso su Cragno invece che alzare la mira. Era arrivato anche il gol di Kean, dopo la scossa creata dall’ingresso di Chiesa e Di Maria, pronto a ribadire di testa da pochi passi ma in fuorigioco all’inizio dell’azione sul cross di Danilo.
Chiesa ha messo alle corde Antov (che ha rimediato una ammonizione per fallo sullo sgusciante Iling jr)e al 78′ ha provato in tutti i modi a fermarlo mollando la presa dopo aver rischiato il secondo giallo. Con rabbiosa determinazione Chiesa ha proseguito, si è leggermente accentrato da sinistra verso destra e ha fatto partire un meraviglioso tiro a giro, degno del repertorio di Del Piero, che ha scacciato la paura e il timore dei supplementari. Ci sono state anche due occasioni per il terzo gol: prima Milik con tiro al volo su iniziativa caparbia di Locatelli, poi Di Maria ha scelto la rabona invece di un più sicuro tiro potente dopo aver eluso Izzo. Chissà, forse voleva incollare la prodezza sudamericana sul brutto ricordo dell’espulsione rimediata in campionato.
Dopo la batosta di Napoli, iniezione di fiducia per una Juventus attesa domenica dalla rinata Atalanta, che dopo gli 8 gol alla Salernitana ne ha rifilati altri 5 allo Spezia: in poche parole la squadra di Gasperini pare uscita dal suo periodo più complicato e ha ritrovato fiducia, gioco e gol.
Nei quarti di finale dunque: Inter-Atalanta, Roma-Cremonese Fiorentina-Torino, Juventus-Lazio.

Juventus-Monza 2-1

Marcatori: 8′ Kean; 24′ Valoti (M); 78′ Chiesa

Juventus (3-5-1-1): Perin; Gatti, Rugani, Danilo; Soulé, Fagioli (74′ Di Maria), Paredes, Miretti (60′ Locatelli), Iling-Junior (74′ Alex Sandro); Soulé (60′ Chiesa), Kean (82′ Milik). A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, Bremer, Barbieri, Kostic. Allenatore: Landucci (Allegri squalificato)

Monza (3-4-2-1): Cragno; Marlon, Pablo Marì, Carboni (57′ Carlos Augusto); Antov (82′ Sensi), Pessina (Rovella), Ranocchia, D’Alessandro (67′ Izzo); Colpani, Valoti (67′ Vignato); Gytkjaer. A disposizione: Lamanna, Sorrentino, Caldirola, Barberis, Petagna, Bondo, Ciurria, Machin, Colombo, Ferraris. Allenatore: Palladino.


Leandro De Sanctis

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