Speravo de morì prima | Recensione

Speravo de morì prima, va ad aggiungersi al bel docufilm di Infascelli, Mi chiamo Francesco Totti. Il film era stato forse l’ultimo successo cinematografico prima della chiusura delle sale e ora su Sky e Now, arriva la serie tv. Dalla realtà alla finzione dal docufilm alla fiction Totti resta un marchio di qualità ed è una serie fatta molto bene, poiché da un lato restituisce in maniera credibile ambiente e personaggi, cogliendo e trasmettendo l’ironia dei protagonisti e le loro modalità espressive.
Non so se la ricerca della somiglianza fisica sia stata abbandonata dopo aver appreso del film, fatto sta che il cast si rivela particolarmente azzeccato e gli attori all’altezza. Cosa che non sempre accade nelle produzioni italiane.
Pietro Castellitto non somiglia fisicamente a Totti, ma giustamente alla fine si è scelto di puntare su altro: sulla rappresentazione del campione non come una statuina del presepe giallorosso, ma come un uomo, un campione che si avvia a concludere la sua inimitabile carriera vivendo i dubbi, le incertezze, le fragilità di chi nella vita non ha fatto altro che giocare, magnificamente, a pallone. Totti non è stato solo un calciatore, ha incarnato Roma e la romanità con i suoi pregi e i suoi difetti, scegliendo di sacrificare il suo palmares, ridotto al minimo in proporzione a quanto avrebbe potuto vincere altrove, per amore della sua città.
Un campione che proprio nel momento più delicato e complicato del suo viale del tramonto, ha trovato sulla sua strada una figura nefasta, riemersa con acredine dal passato, per distruggere il lieto fine di una favola.
Come nel film, il “cattivo” della storia è l’allenatore Luciano Spalletti, che nella sua seconda avventura con la Roma, mostrò un volto antitetico rispetto alla sua prima esperienza, esponendosi con le sue stesse problematiche psicologiche, pur di raggiungere il suo scopo.
Pietro Castellitto è bravissimo nel rappresentare Totti, la sua parlata, il suo timbro di voce, l’ironia tipicamente romana anche nei momenti più drammatici. Una scelta vincente quella del regista Luca Ribuoli e della produzione, che non si è limitata a Castellitto-Totti. E’ brava e sobria anche Greta Scarano, la moglie Ilary.
Gianmarco Tognazzi è strepitoso nel dar vita alla figura di Spalletti, cui la pelata lo avvicina anche fisicamente. Monica Guerritore e Giorgio Colangeli sono la mamma e il papà di Francesco: anche a loro sono affidate battute e atteggiamenti ironici e divertenti, in sintonia con la cifra stilistica della serie e forse, probabilmente, della vita vera della famiglia Totti.
Perché alla fine Speravo de morì prima (il titolo nasce da uno striscione esposto in Tribuna Tevere da Giovanni Lazzarini il giorno dell’addio al calcio di Totti allo stadio Olimpico) è un prodotto divertente, godibile anche da chi non si interessa di calcio e non conosce la storia di Totti.
Insieme alle risate, la rabbia, e una bella colonna sonora che sottolineando il Totti ragazzino propone opportunamente anche la voce e la musica di Lando Fiorini che era suo grande tifoso (lo chiamava l’elettricista, perché quando Totti giocava accendeva e illuminava la Roma). La rabbia, si diceva. Perché se è vero che spesso nella vita ognuno di noi può trovarsi ad affrontare il suo Spalletti, c’è rammarico per quel finale di carriera rovinato dal comportamento del tecnico e della società: a rimetterci fu Totti, ma anche la Roma.
E pensare che fino a poco tempo fa si diceva sempre che i film sul calcio (a parte Ultimo minuto, 1987, Pupi Avati) non erano credibili e non avevano successo. Merito di una nuova generazione di autori che negli ultimi anni ha regalato invece opere meritevoli allo sport che in Italia è molto più di una passione.

Giovanni Lazzarini, l’autore dello striscione del titolo

https://www.ilromanista.eu/cronaca/news/81256/lideatore-dello-striscione-speravo-de-mora-prima-alo-lasciai-allo-stadio-per-il-dolorea

Speravo de morì prima, la scheda

SPERAVO DE MORI’ PRIMA – Italia 2021. Serie Tv su Sky e Now. 6 puntate di circa 45 minuti. Tratta dal libro Un capitano, di Francesco Totti
Regia: Luca Ribuoli
Interpreti: Pietro Castellitto, Gianmarco Tognazzi, Greta Scarano, Monica Guerritore, Giorgio Colangeli, Eugenia Costantini, Federico Tocci, Massimo De Santis, Marco Rossetti, Alessandro Bardani, Primo Reggiani.

Pietro Castellitto è Francesco Totti nella serie Tv Speravo de morì prima
Pietro Castellitto è Francesco Totti nella serie Tv Speravo de morì prima

Al cinema il Totti di Infascelli

Leandro De Sanctis

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