CALCIO Due Juve per battere il Milan


JUVENTUS-MILAN 3-2
Una bella serata per chi ama la Juventus. Accanto alla Juve distratta e rallentata, per sprazzi di presunzione o di narcisismo, si è rivista la squadra che ha saputo dominare gli ultimi due campionati. Sotto dopo appena 20 secondi per il gol del solito Muntari (ma quanti gol ha fatto ai bianconeri, oltre a quello che ingiustamente non fu convalidato?) la Juve ha alzato il ritmo, ha pressato, ha rincorso ogni pallone, ha creato occasioni da gol, costretto Abbiati a parate. Un quarto d’ora da stropicciarsi gli occhi, culminato nel pareggio di Pirlo. Una partita giocata con grande determinazione dalla Juventus, che ha prodotto rapidità e intensità. Conte ha fatto in corsa i cambi giusti, premiato da quanto offerto sulla fascia destra da Pogba e dal gol gioiello di Giovinco, che nell’occasione ha avuto freddezza e concretezza come non sempre gli riesce, per dimostrare a tutti quanta qualità abbia nelle sue corde. Ma anche stavolta nemmeno un meritatissimo 3-1, delineatosi con il gol di Chiellini (tre tiri in porta in 90 minuti per il difensore livornese), è bastato a far star tranquilli nel finale. Una leggerezza di Pogba, che ha cincischiato facendosi scippare palla da tre milanisti sulla tre quarti bianconera, ha propiziato il gol di Muntari (deviazione involontaria di Bonucci) e la possibilità di un clamoroso e immeritato pareggio rossonero (colpo di testa alto nell’ultima azione offensiva del Milan). Insomma le due Juve nella stessa sera: quella travolgente delle scorse  stagioni, quella che farfuglia e concede gol. Ma la veemente reazione al gol a freddissimo di Muntari fa sperare che la Juve stia imparando la lezione e possa attrezzarsi per combattere ad armi pari con Roma e Napoli. Specie se Pirlo regalerà prove scintillanti come quella fornita in questo Juventus-Milan.

PS: meno male che l’arbitro non ha dato un possibile rigore per fallo su Tevez.
Che nessuno degli arbitri si sia accorto che Mexes, dopo aver tirato per la maglia Chiellini, lo ha messo atterra con un pugno sulla parte alta della schiena sotto al collo. Così non si è potuto macchiare con polemiche inutili una vittoria limpida.
E meno male che Bonucci non abbia pagato con danni peggiori del giallo, l’aver appoggiato la testa sulla fronte di Rubinho, che poi si è accasciato a terra come da copione. 

Leandro De Sanctis

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