Gangs of London | Recensione

Gangs of London, la serie tv britannica, ha fatto della violenza uno spot che la distingue nel mare magno dei thriller e polizieschi che popolano le piattaforme in streaming e le tv. Il titolo richiama il celebre film di Martin Scorsese, Gangs of New York (2002), che narrava le violente lotte, a metà dell’800, tra criminali irlandesi e nativi, per il dominio del quartiere Five Points
Le scene più crude e spietate hanno reso Gangs of London una visione quasi obbligata per gli appassionati del genere, per lo spettatore dallo stomaco forte che non si lascia contagiare dai sentimenti, sia pure finti, che emanano queste storie.
Tutti contro tutti, si potrebbe riassumere così il plot della serie che racconta cosa accade quando viene ucciso il capo della gang che controlla tutti i traffici illegali di Londra, che ricicla denaro sporco, un braccio sporco che fa felici gli investitori dall’abito pubblico immacolato.
In somma, il marcio del marcio in una Londra che sembra un campo di guerra, dove le bande si affrontano tra sospetti e atrocità, senza rispetto per nessuno, per famiglie o amici, dove tutto può succedere. In questa vita se si vuole appartenere a questa famiglia, la Finn family, che regna the dark side of London, bisogna imparare da bambini a non avere pietà, ad uccidere.
Girato con inventiva e grandi mezzi, Gangs of London tiene elevata la tensione quasi costantemente, tra infiltrati, coperture che saltano, amori pericolosi che nascono, bugie, parole date e ritirate, ovviamente tradimenti.
Gangs of London mostra dove si può arrivare nel nome del profitto, entrando nei meccanismi delle alleanze, durevoli e non. Si mescolano le razze, a ribadire come la nefandezza della violenza non ha confini geografici o continentali.
Ma il legame tra crimine e politica è sempre presente, anche se per una volta, lo spettatore italiano assisterà attonito alle gesta spietate di criminali che non appartengono alle squadra di casa: mafia, camorra, ndrangheta e bande varie, di etnia locale e non.
Alzata forse oltre il limite della sopportazione l’asticella pulp, la storia è articolata e non priva di sorprese. Parlando di mostri evita di empatizzare e non salva nessuno, coinvolgendo il coinvolgibile e inventando un finale che farà da preludio a una seconda stagione.
Probabilmente sarebbe stato meglio mettere il sigillo a una storia del genere, non lasciando prevalere l’ambiguità e la necessità di prolungare la vita del marchio con un’altra stagione. Come altre serie insegnano, non sempre si riesce a mantenere lo stesso livello di interesse. Il cast è scelto con cura e maestria e la serie piacerà a chi al cinema chiede immagini forti, sapendo che qualunque cosa si veda sullo schermo, non chiuderà gli occhi.

Gangs of London, la scheda

GANGS OF LONDON – Gran Bretagna 2020. Nove episodi (durata tra i 53 e i 93 minuti). Su Sky/Now Tv.
Regia: Gareth Evans, Corin Hardy, Xavier Gens.
Interpreti: Joe Cole, Sope Dirisu, Lucian Msamati, Michelle Fairley, Paapa Essiedu, Mark Lewis Jones, Valene Kane, Colm Meaney, Narges Rashidi.

Gangs of London, trailer originale

Gangs of London il trailer

Leandro De Sanctis

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