Pallavolo Supervolley dedica una pagina al libro “Il miracolo di Berlino”

Pallavolo Supervolley dedica una pagina al libro “Il miracolo di Berlino”. Ringraziamenti sentiti al direttore Stefano Michelini e a Eleonora Cozzari per lo spazio e l’attenzione che hanno voluto dedicare al libro che ho scritto con Pasquale Di Santillo nel ventennale della vittorie del mondiale di pallavolo femminile da parte delle azzurre, in Germania nel 2002, con la finale a Berlino vinta sugli Stati Uniti.
Una pagina sulla rivista per gli appassionati del volley è un segnale di attenzione che convive idealmente e mirabilmente tra un passato che non va dimenticato e un presente che continua ad offrire grandi soddisfazioni al mondo del volley italiano. Solo domenica scorsa abbiamo festeggiato la strepitosa affermazione della Nazionale maschile del ct Fefè De Giorgi, che a Katowice ha conquistato il quarto titolo mondiale della storia pallavolistica battendo in finale la Polonia padrona di casa. Vale la pena ricordare una volta di più, che proprio De Giorgi lo scorso 22 luglio a Bologna, fu testimonial del libro legando insieme le due opere dedicate agli ori mondiali (il suo nome c’è in tutti e quattro i titoli maschili: 3 da giocatore e uno da ct).
In un Paese che ha pochi lettori, scrivere un libro è essenzialmente un faticoso atto d’amore, se non si ha un nome che appare in tv ed è ammanicato con i salotti buoni e i cerchi magici. Scrivere un libro di sport lo è ancora di più perché in partenza dedicato già ad una ristretta cerchia di persone.
Tanta gente periodicamente si lamenta del poco spazio che viene dedicato dai giornali alla pallavolo, e forse tra quella gente c’è anche chi un giornale non lo compra mai, perché non interessa o perché lo legge su altri canali, legali e non. Ma questo è un altro discorso che meriterà approfondimenti.
“Il miracolo di Berlino”, così come “Il tesoro di Rio”, il mio primo libro dedicato ad un altro storico oro mondiale, quello della nazionale di Velasco vinto in Brasile nel 1990, hanno in comune con chi scrive e progetta Pallavolo Supervolley (marchio che unisce due storiche riviste pallavolistiche) la grande passione per questo sport e per i suoi personaggi. Per alimentare e poi tenerne viva la memoria. Ricordi che tendono a sbiadire anche a causa della scomparsa categoria dei giornalisti che seguivano i grandi eventi. Basta dire che si è dovuto leggere che De Giorgi ha giocato in Nazionale fino a 38 anni, fino al Mondiale di Tokyo ’98, quando invece l’attuale ct azzurro dette l’addio alla pallavolo proprio giocando in un mondiale con la Nazionale: era il 2002, la finale per il quinto posto vinta dagli azzurri di Anastasi sull’Argentina, nel glorioso Luna Park di Buenos Aires. E De Giorgi aveva 41 anni!
Mi ha fatto particolarmente piacere che parlando del “Miracolo di Berlino”, si sia voluto ricordare anche “Il tesoro di Rio”, uscito in piena pandemia e perciò pesantemente penalizzato a livello di presentazioni e pubblicizzazione.

Leandro De Sanctis

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