World Athletics, meschina vendetta? Pagano Jacobs e Tamberi

World Athletics, meschina vendetta: pagano Jacobs e Tamberi. Tira una brutta aria di incompetenza quando lo sport esce dai suoi terreni di gioco, che sia uno stadio di calcio o una pista di atletica. Il Pallone d’oro calcistico si avvia a firmare la condanna a morte della sua credibilità votando per l’ennesima volta Messi anche nella stagione in cui praticamente non ha vinto nulla, mortificando così l’azzurro Jorginho che nel 2021 ha soltanto conquistato nell’ordine Champions League (con il Chelsea), Europei con l’Italia, Supercoppa europea (Chelsea), l’atletica non è da meno. Probabilmente il premio di atleta dell’anno al norvegese Warholm (oro olimpico con record mondiale dei 400hs a Tokyo) farà dimenticare al mondo la colossale ingiustizia/manifestazione di incompetenza di cui si è macchiata la World Athletics, la ex Iaaf, la Federazione Internazionale di atletica leggera.
Non vedere Marcell Jacobs, nè Tamberi tra le dieci candidature per il titolo Atleta dell’anno 2021 è al tempo stesso un insulto all’atletica e agli appassionati che le restano ma anche la conferma di una gestione inadeguata del massimo organismo mondiale dell’atletica.
Naturalmente la notizia ha scatenato le reazioni facilmente immaginabili, e come talvolta capita quando si tenta di mettere una pezza alle gaffe, le spiegazioni non cancellano la figuraccia, anzi. Sotto potete leggere sintetici astratti di cosa è apparso sulla stampa italiana e del pensiero del presidente del Coni, Giovanni Malagò. Soltanto L’amico Leo Turrini ha avuto l’immediato pensiero di ricordarsi (e di scriverlo) di come la World Athletics si è comportata nel complotto che ha fatto fuori sportivamente Alex Schwazer, delle minacce all’atletica italiana pronunciate lo scorso marzo dal presidente Sebastian Coe (“non vorrei si mettesse dalla parte sbagliata della storia“), perfino protetto dagli abituali reggicoda in quell’occasione. Collegandolo alla clamorosa esclusione, maturata dagli statistici, tabelle alla mano e mano lontana dal cervello e dal cuore. Gente a cui andrebbe immediatamente ritirata la patente di giurato, se ha messo il lunghista greco Tentoglou e il triplista portoghese Pichardo davanti alla doppietta d’oro di Jacobs.
A pensar male si farà anche peccato, ma spesso ci si azzecca. Io continuo a pensar male e se metto insieme il comportamento che un Tribunale ha definito criminoso e lo smacco per aver visto assistito al trionfo dell’atletica italiana dopo un’estate di accuse, polemiche e minacce, sono tra coloro che collegano.
Sul Corriere dello Sport-Stadio stamane in edicola il giapponese Ken Nakamura ha dichiarato a Franco Fava: “Ci siamo comportati correttamente pur con l’oro nei 100 e nella 4×100, e il doppio record europeo sui 100 (9’84 e 9″80), Jacobs non ha vinto una tappa della Diamond League e non ha chiuso la stagione da leader nella graduatoria stagionale. I suoi dati tecnici sono risultati in complesso leggermente inferiori al lunghista greco Tentoglou e al triplista portoghese Pichardo“.
Non serve commentare questa affermazione, che forse per i fiancheggiatori dovrebbe spiegare il misfatto. Conferma invece quanto sopra. E non dice allora perché tra i dieci non ci sia Tamberi, che ha vinto sia l’oro olimpico che la Diamond League. Scusa fasulla, nell’anno della pandemia cosa poteva mai contare di più di una Olimpiade? Poi si lamentano che l’atletica non piace più ai giovani… Tra l’altro non gareggiando Jacobs ha perso soldi a palate.
Ora probabilmente, forse, si tenterà di tamponare la gravissima caduta di immagine, citando i due azzurri per altri riconoscimenti dell’anno, la stella emergente, il momento clou dell’anno. Probabilmente. Forse…

Giovanni Malagò, presidente del CONI

«Jacobs fuori dalla top ten del premio come miglior atleta dell’anno? Una cosa profondamente sbagliata. Siamo molto dispiaciuti. È poco credibile che nel gruppo non ci sia l’unico che ha conquistato due medaglie d’oro olimpiche e ha vinto il titolo europeo indoor dei 60 chiudendo la stagione col miglior tempo mondiale della specialità. Oltre a Jacobs, poi, non c’è Tamberi, che pure ha vinto la Diamond League. È una mancanza di rispetto nei confronti dei nostri due atleti. È uno schiaffo al buonsenso.

Cosa hanno scritto i giornali italiani

Franco Fava | Il Corriere dello Sport-Stadio

Sgarbo capitale. World Athletics ha annunciato le dieci nomination che concorreranno per il titolo di atleta dell’anno. Tra queste spicca la clamorosa assenza di Marcell Jacobs.
…avergli favorito il lunghista greco Tentoglou, il triplista portoghese Pichardo e ìl discobolo svedese Stahl ci sembra, con tutto il rispetto per loro.
… Anche perché alle nomination ha contributo un non meglio precisato panel internazionale di “esperti”, in prevalenza anglosassoni. I quali, sospettiamo, non hanno ancora digerito la debacle di americani e britannici a opera delle frecce tricolori dopo le velate accuse sull’inatteso trionfo di Marcell. «Non ho parole», il laconico commento di coach Paolo Camossi.


Giorgio Specchia | La Gazzetta dello Sport

Dopo le accuse dei rosiconi, adesso arriva la scelta di 6 statistici, uno per ogni area geografica, che hanno escluso l’azzurro dalla top ten per l’atleta dell’anno.

Paolo Marabini | La Gazzetta dello Sport

L’esclusione di Jacobs, in particolare, è clamorosa. Ma stride pure quella di Tamberi. «Il premio – ha detto il presidente di World Athletics, Sebastian Coe – prende come sempre in considerazione le prestazioni degli atleti che si sono esibiti ai massimi livelli durante tutto l’anno, tenendo conto non solo dei Giochi Olimpici, ma anche dei meeting internazionali». Vero, Jacobs dopo le fatiche di Tokyo ha chiuso anzitempo la stagione, ma quello che ha fatto vedere in Giappone non può avere lo stesso peso specifico dei risultati di un meeting. E se ci fosse stato lo stesso metro di giudizio, allora Tamberi non poteva non essere preso a sua volta in considerazione, visto che dopo l’oro a cinque cerchi ha tirato dritto ed è andato a prendersi la finale di Diamond League con una gara favolosa, primo italiano nella storia a riuscire nell’impresa.


Giorgio Cimbrico Secolo XIX


…L’assenza di Marcell agli appuntamenti di Diamond League del dopo Tokyo, e qualche voce malevola volata nei suoi confronti, gli sono costate il posto? Per quanto riguarda i meeting, Tamberi, oro nell’alto in coabitazione con Barshim, ha messo le mani sul Diamante nella finale di Zurigo ma anche il suo nome non compare nell’elenco.

Leo Turrini La Nazione / Il resto del Carlino / Il Giorno

…un po’ come se Jorginho non fosse trai candidati al Pallone d’Oro o se Pogacar non fosse in lizza per l’etichetta di miglior ciclista dell’anno. Che diremmo? Diremmo, senza timore di esagerare, che è uno scandalo. Scandalosa, appunto, è la decisione della federazione mondiale di atletica leggera: una misteriosa giuria ha escluso Marcellino Jacobs e Gianmarco Tamberi dalla Top Ten dalla quale uscirà il nome del Re del 2021. Gimbo e Jacobs, è uno scandalo Francamente, qui sembra di stare su Scherzi a parte? Ma come?!? Alla Olimpiade di Tokyo Jacobs ha vinto la gara più iconica di tutte, i 100 metri, raccogliendo l’eredità di una leggenda assoluta come Usain Bolt. E ha concesso il bis, assieme ai compagni Patta, Desalu e Tortu, nella staffetta veloce. Non bastasse, lo sprinter azzurro era già stato protagonista della stagione indoor. Come è possibile ignorare risultati del genere? All’improvviso i 100 metri hanno smesso di essere importanti? Oppure (dispiace dirlo, ma temo di non essere distante dalla realtà, ahinoi) dietro e dentro questa incredibile sottovalutazione si nascondono i pregiudizi di chi ha cinicamente alimentato i sospetti sul conto di Jacobs? Dunque, come avrebbe detto Totò, siamo uomini o caporali? Come far fuori Jorginho dal Pallone d’oro Per gli eroi di Tokyo è un vero scandalo Faccio questo discorso, poco allegro, perché la federatletica mondiale, presieduta da Seb Coe, già si era distinta (si fa sempre per dire) ignorando la sentenza di un giudice italiano sul tenebroso caso di Alex Schwazer. L’esclusione dalla stessa Olimpiade di Tokyo del marciatore italiano completamente scagionato dalla giustizia italiana è stata una scelta difficile da condividere. Ora arriva questa ben diversa situazione ai danni di due campionissimi che hanno fatto la storia e hanno fatto guadagnare all’atletica mondiali milioni di fans, sponsorizzazioni, nuovi atleti, appassionati, e via dicendo. Va bene, intuisco l’obiezione del lettore scafato: ma in fondo stiamo solo parlando di un riconoscimento simbolico, di una roba tipo TeleGatto per le televisioni. È anche vero, ma proprio perché in ballo non ci sono medaglie, beh, è il caso di alzare il sopracciglio. Dico, ma Tamberi con la sua storia unica e l’oro in due a Tokyo e il trionfo nella Diamond League del salto in alto, ecco, che doveva fare per meritarsi una nomination? Ah, lo so cosa dovrà fare Gimbo. Vincere, con Jacobs, anche il mondiale del 2022. Magari un’altra volta nella stessa notte.


Gaia Piccardi | Il Corriere della Sera

Uno sgarbo grave che se non scandalizza il presidente della Fidal, Stefano Mei, indigna l’ambiente dell’atletica italiana

Oscar Eleni | Il Giornale

Non potendoli battere in pista o sulla pedana i “sapienti” dell’atletica hanno deciso di lasciare fuori Jacobs e Tamberi, ovvero i nostri due ori più preziosi della lista, dalle premiazioni per i migliori 10 atleti del mondo nel 2021. La scusa banale è che certi riconoscimenti vanno dati per i risultati di una intera stagione come ha cercato di spiegare sir Sebastian Coe, il presidente dell’atletica mondiale. Certo devono essere esperti speciali questi che sanno benissimo come l’intera stagione sia stata truccata da una pandemia, per cui solo all’Olimpiade si poteva avere la vera prestazione.
… è difficile non pensare che l’esclusione di Jacobs sia stata voluta dal collegio degli invidiosi che fra Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia hanno subito alzato il ditino per domandarsi chi fosse quel Jacobs che aveva battuto i favoriti, insinuando che avesse barato come poi invece si è scoperto è capitato ad altri.

Walter Brambilla | Tuttosport

C’è da rimanere sconcertati. Un colpo basso per l’atletica italiana

Emanuela Audisio | La Repubblica

Missing. Non c’è. Uno schiaffo con la mano aperta. Il nome di Marcell Jacobs tra i nominati al premio di miglior atleta dell’anno è assente. Ora non si tratta di fare gli avvocati difensori del made in Italy, ma non considerare il campione olimpico dei 100 metri, la gara più attesa e più vista, degno di essere segnalato tra i migliori dell’anno, lascia qualche dubbio sui criteri. Perché Jacobs no? Forse è un figlio indegno?
C’è da dire che la WA quando si chiamava ancora laaf festeggiò il suo secolo di vita a Barcellona con una grande festa e con un filmato dove mancava un nome: Pietro Mennea, campione olimpico dei 200 metri a Mosca 1980, primatista mondiale nel ’79 con 1972. Quel tempo è ancora primato europeo.

Andrea Buongiovanni | La Gazzetta dello Sport

L’indignazione resta grande. L’esclusione di Marcell Jacobs e di Gianmarco Tamberi dalla lista dei dieci nominati per il riconoscimento di atleta (uomo) dell’anno da parte della federazione internazionale, anche all’indomani dell’annuncio dell’elenco, lascia esterrefatti. È una questione oggettiva, non figlia di quella partigianeria che, in casi come questi, è sempre in agguato. Lo dice il tam-tam proveniente dal campi. Lo ribadisce l’universo dei social non solo italiani. Lo sottolinea un’analisi dettagliata dei risultati 2021.

Atleta dell’anno, l’albo d’oro

https://it.wikipedia.org/wiki/Atleta_mondiale_dell%27anno

Leandro De Sanctis

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