Dybala, il contratto? Prima pensi a tornare Dybala

Dybala, il contratto? Prima pensi a tornare Dybala, a tornare in forma. Si dice spesso che il calcio pensa di essere un mondo a parte. Purtroppo pare essere una realtà. Prendiamo ad esempio la questione del rinnovo contrattuale di Paulo Dybala con la Juventus.
Devo premettere che a me Dybala piace tantissimo. Il Dybala che spesso e volentieri ha tenuto a galla e illuminato la Juventus, con le sue giocate meravigliose, con le sue punizioni, con i suoi tiri al volo nello specchio della porta, con i suoi assist, con le sue invenzioni e i suoi dribbling. Amo i giocatori tecnici, sono un orfano di Del Piero, calcisticamente e juventinamente parlando. Ci sono dei giocatori che toccano le corde delle emozioni, il sale del calcio, e Dybala è uno di questi.
Quindi non intendo partecipare al picconamento della sua immagine attuale. Ha avuto tanti problemi, fisici e di salute: ci sta che impieghi tempo a ritrovare la forma perduta, specie se la stagione diventa a singhiozzo come queste ultime due in era Covid-19. Si lavora per tornare al top e quando ci si fa male, si deve ricominciare da capo. Come è successo a Paulo.

Il 2022 e i 15 milioni, con un +50% di aumento

Il discorso però è diverso se devo esprimermi su questa vicenda del rinnovo contrattuale, puntualmente tirato in ballo una settimana si e l’altra pure, sui giornali e in tv. Allora, intanto il contratto di Paulo scade non tra pochi mesi, ma alla fine della prossima stagione, giugno 2022. Prima c’è da finire questa stagione e poi tutta la prossima.
La Juventus offre 10 milioni di euro, a quanto leggo, Dybala tramite il suo manager ne chiede 15. Ovvero un aumento del 50% sulla cifra che la società gli offre. Un ingaggio che lo porrebbe nella primissima fascia mondiale dei contratti calcistici. E’ vero che Cristiano Ronaldo guadagna ora 31 milioni a stagione, ma è altrettanto vero che il suo è un caso unico e molto particolare. Ronaldo ha vinto praticamente tutto o quasi, a livello individuale macina record, a livello di club ha fatto la fortuna del Real Madrid re di Champions League ed è stato indiscusso protagonista degli ultimi due scudetti juventini. L’uomo (fenomeno anche mediatico) che fa vincere partite mediocri, il goleador che risolve i problemi e che fa rendere di più una squadra che talvolta non dimostra di avere la sua stessa fame e determinazione. Ed è successo spesso, in Italia e in Europa.
Sinceramente trovo ridicolo leggere che Dybala non sta giocando bene perché non è tranquillo in merito al rinnovo del contratto. Ma via, la certezza di avere 10 milioni di euro l’anno invece dei desiderati 15 non lo fa giocare tranquillo? E io che vedendolo in campo pensavo che Paulo fosse uno di quei ragazzi che giocherebbe a pallone sempre e dovunque, divertendosi come quando era bambino…
Ironia a parte, se fossi Dybala, o il suo agente, capirei che questi sono i giorni peggiori per chiedere un aumento così spropositato e insistere sulla necessità di un rapido rinnovo. A che titolo l’attuale Dybala dovrebbe meritare 15 milioni di euro invece dei 10 che gli sono stati offerti?
Se fossi Dybala mi preoccuperei più di tornare a dimostrare il mio valore, a giocare in modo da contribuire a far vincere la mia squadra, per la gloria mia personale e collettiva dei bianconeri. Non mi rovinerei l’immagine pulita che ho, per i soldi. Il Dybala che soffre in campo, che non dribbla, che non tira, che non controlla un pallone non irresistibile sulla linea del fallo laterale (partita con la Lazio, costata poi due punti), non si direbbe giocatore da 15 milioni di euro a stagione. E quando le cose vanno male chiedere tutti quei soldi di aumento diventa un boomerang. Senza dimenticare chi chiede di ritoccare contratti in essere, altro malvezzo calcistico e non solo.
Ma, ripeto, a me Dybala piace e spero resti alla Juventus. Non a tutti i costi, però. Anche se quando Ronaldo avrà concluso la sua avventura bianconera, avere Dybala, il vero Dybala, sarebbe importante per la nuova squadra che verrà. Chiudendo, non ho toccato un tasto fin troppo banale: i calciatori sanno che in era Covid-19, senza pubblico negli stadi, tutti i club stanno rimettendoci oceani di soldi? Un minimo di senso di responsabilità generale non guasterebbe. Non sono impiegati, operai o precari, per i quali una decurtazione di stipendio può diventare una tragedia familiare. Se i club del calcio e degli altri sport falliscono, chiudono bottega, chi darà a calciatori e sportivi gli ingaggi a cui si sono abituati?
Anche in seno alla società mi augurerei un atteggiamento diverso. Vorrei una Juventus meno spendacciona a tutti i costi, specie per giocatori che valgono sicuramente meno di quanto costino. E vorrei anche una Juventus che tornasse ad avere più italiani. Sarà che sono cresciuto con la Juve che portava la sua spina dorsale in Nazionale (fino a 9 su 11, ai Mondiali del 1978 in Argentina). Sarà che qualche anno fa prendevamo a cattivo esempio l’Inter zeppa di stranieri…

Leandro De Sanctis

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