CALCIO Lazio tra Coppa Italia e derby, si gioca…quando dicono loro


Ho fatto un sogno: i tifosi di calcio che hanno commesso l’errore di comprare l’abbonamento per le partite di campionato della loro squadra, mandano a quel paese tutti e se ne stanno a casa. Tutti. Ma proprio tutti. Venerdì alle 20,45, sabato alle 18, sabato alle 20.45, domenica alle 12.30, domenica alle 15, domenica alle 18, domenica alle 20.45, lunedi alle 19, lunedi alle 21. Quando diavolo faranno giocare la mia squadra? Ma perchè ho comprato l’abbonamento se poi quando giocano io lavoro? Beh, tanto c’è la tv… Partite trasmessa da stadi senza pubblico, un calcio sempre più virtuale e moviolizzato, modello “Matrix”: non è il sogno (questo reale, non come il mio) delle pay tv?
Già, il peccato originale che fa dannare l’abbonato, è quello. Riassunto delle puntate precedenti: ci hanno fatto digerire che è normale e sacrosanto concedere alle televisioni il diritto di far giocare le partite della Serie A quando e a che ora vogliono, con tutti i soldi che spendono…
Ci hanno fatto digerire l’anacronismo delle ultime giornate giocate alla stessa ora per la regolarità del campionato. Regolarità? Ma mi faccia il piacere, avrebbe detto Totò, accompagnando il tutto con una pernacchia delle sue. La sensibilità e le opinioni al riguardo sono sempre e solo dettate dalla convenienza, dagli interessi sportivi o economici, dalla voglia di esercitare il potere e di fare dispetti e ripicche. Non ho ascoltato lamentele perchè in questo maggio estivo e torrido, Sassuolo-Milan si è giocata alle 12.30 ora legale, ovvero alle 11.30 del mattino ora solare. Poi ci indignavamo per le partite dei Mondiali collocate in orario troppo caldo.
Lunga ma inevitabile premessa per denunciare l’ultimo teatrino, causato dalla finale di Coppa Italia Lazio-Juventus a ridosso del derby Roma-Lazio. E ciò per colpa della Juventus, che ha avuto l’ardire di qualificarsi per la finale della Champions League, in calendario il giorno prima della finale di Coppa Italia, perchè nessuno in Lega credeva che una italiana potesse arrivare fino in fondo alla Champions…
I fatti: stasera mercoledi 20 maggio si gioca la finale di Coppa Italia all’Olimpico. La Lazio ha chiesto di spostare a lunedì il derby con la Roma che probabilmente deciderà la volata per il secondo posto e per la partecipazione sicura alla Champions League (e soprattutto per i soldi che ne deriveranno). Parentesi: chi arriva terza deve sostenere lo spareggio di agosto, possibili rivali da pescare in un mazzo con Manchester United, Valencia, Bayer Leverkusen, a cui possono unirsi Ajax, Shaktar Donetsk, Sporting Lisbona. Non servono commenti, se non ricordare che quattro volte su sei, le italiane non hanno superato lo spareggio per l’accesso alla Champions, ultima eliminata il Napoli l’anno scorso, dall’Atletico Bilbao. Quindi, chi arriva seconda in Serie A la Champions la farà. La terza classificata avrà con certezza solo… il posto in Europa League.
Salvo impegni di levatura maggiore (tipo una finale di coppa europea), le regole sugli orari dovrebbero essere certe e uguali per tutti, non soggette alla presunta importanza delle partite. La Lazio ha bisogno di giocare il quinto giorno dopo la finale con la Juve. Ma la Juve sarà in campo già il terzo, sabato pomeriggio alle 18 (partita anticipata dalla sera al pomeriggio per agevolare la festa scudetto del club bianconero).
Allora insorge De Laurentiis, che vorrebbe giocare anche lui lunedi col suo Napoli, a costo di annullare il vantaggio dei due giorni di riposo supplementare che il Napoli avrà rispetto alla Lazio, perchè poi al San Paolo ci sarà proprio Napoli-Lazio, magari ancora decisiva per la classifica finale del campionato.
La cosa bella, o brutta, fate voi, è che si accampi la contemporaneità per sostenere la regolarità del campionato, quando il Napoli (come la Fiorentina) per via degli impegni in Europa League ha giocato spesso di lunedi sera, avendo il “vantaggio” di sapere prima i risultati di Roma e Lazio.
Appellarsi alla contemporaneità, in un campionato in cui ci sono state giornate spalmate dal venerdì al lunedi sera, per perorare le proprie cause sa di ridicolo: la regola non può essere applicata a singhiozzo. Penso quindi sia stato sbagliato posticipare al lunedi Roma-Lazio, che andava giocata domenica pomeriggio, soprattutto per rispetto del pubblico e di una (presunta?) festa sportiva cittadina. E ritengo che sarebbe stata una bestemmia posticipare a lunedi sera anche Napoli-Juventus. Le squadre pensassero a giocare sempre per vincere, facendo i conti alla fine e senza cercare alibi. Perchè ‘cca nisciuno è fesso…

Leandro De Sanctis

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