Addio Piero Molducci, l’allenatore col sorriso

Addio Piero Molducci, l’allenatore col sorriso.

Piero Molducci: Cervia, 27- settembre 1955 / 5 aprile 2021

La pallavolo è in lutto, piangono nel ricordo tutti coloro che lo hanno conosciuto, che hanno lavorato con lui o accanto a lui. Piero Molducci non si è arreso nemmeno dinanzi al male che lo aveva costretto a lasciare la sua panchina a Ibiza. Ha lottato con coraggio e determinazione, ma dopo una strenua e faticosa lotta, all’età di 65 anni, se n’è andato. Non è riuscito a vincere l’ultima partita, costretto a giocarla lontano da un campo di pallavolo.
Il suo essere speciale è ben sintetizzato dalle parole dell’ex ct azzurro Mauro Berruto, che ha sottolineato il suo cuore e la sua enorme passione, le armi con cui si è fatto largo nel mondo del volley, dove alle qualità tecniche si deve affiancare altro per emergere.
Se un allenatore e un giornalista non possono definirsi compagni di lavoro, in certi casi diventano in qualche modo “compagni paralleli” di un tratto di strada, ognuno nel suo ruolo. Alla giusta distanza, ma qualche volta succede che nei rispettivi ruoli si finisca per condividere molto, nei momenti di difficoltà perfino più che nei frangenti più felici. Con allenatori o giocatori dotati anche di qualità umane, correttezza e sincerità, si stringono anche legami invisibili ma reali, anche se non sempre esplicitati. Qualche volta capita e più di un allenatore (o di un giocatore) lo sa. L’ho sempre considerato un privilegio, una delle cose liete e gratificanti del mio mestiere.
Con Piero Molducci si visse un’incredibile, difficilissima e bellissima stagione a Roma, quando la pallavolo tornò nella Capitale in extremis (i nomi di quell’avventura li trovate sotto) facendo i conti e alla fine superando ogni tipo di difficoltà. Dall’allestimento della squadra alla logistica, che in una metropoli caotica è sempre un ostacolo. La squadra non si arrendeva mai, era come lui, lottava, riuscendo spesso a superare collettivamente i propri limiti individuali. E sono convinto che molti di quei giocatori ancora ricordino quella stagione così avvincente e particolare.
Parlare con Piero prima e dopo le partite era sempre istruttivo e divertente, se mi è consentito questo termine. Romagnolo schietto e dissacrante, con la battuta pronta anche nel definire la prova della sua squadra e dei suoi giocatori. A un collega che una volta gli chiese della la stretta marcatura avversaria su un suo attaccante che non era andato bene e aveva anche sbagliato molti servizi, rispose sorridendo: “Beh, in battuta non lo marcava nessuno…”
Non è un caso che anche in Spagna Piero sia diventato un punto di riferimento per il volley, integrandosi con una terra affine, arrivando anche ad aprire un ristorante. Sotto potete leggere le parole di Rafael Pascual, il più grande campione di volley che la Spagna abbia avuto.
E’ stato bello godere della sua stima e del suo affetto, anche a distanza di tanti anni, e mi fa particolarmente piacere avergli sempre manifestato e dimostrato la mia stima e il mio affetto. Persone come lui hanno contribuito a rendere la pallavolo italiana ciò che è stata. Ai familiari Enrica, Marco e Paola affettuose e dolenti condoglianze.

Lo hanno ricordato così…

Il primo anno della Auselda, nel 1996, è uno dei miei ricordi più preziosi. È stato l’anno decisivo per riuscire poi a vincere lo scudetto. Pieno di difficoltà, che solo lui avrebbe saputo affrontare e risolvere, senza campo di allenamento, vagando per palestre improbabili e chiedendo aiuto a tanti, con il Palazzetto di viale Tiziano sempre a mezzo servizio, anzi a un quarto, talvolta inutilizzabile senza preavviso (un pomeriggio trovammo un altare per una cerimonia al centro del campo). Eppure ottenendo una salvezza straordinaria, con un entusiasmo di pubblico fantastico. Lui dopo Brdjovic ed altri purtroppo che erano con noi in quella stagione
Vittorio Sacripanti

Un’altra doccia gelata…
Addio Piero Molducci, avversario di non so quante partite e prima di tutto esempio che per allenare servono competenze tecniche, certo, ma prima di tutto un cuore e una passione enormi. Grazie per averlo insegnato a tutti e in tutti i posti dove sei stato.
Adesso riposa, davvero. Riposa in pace.

Mauro Berruto

È appena partito un grande allenatore, una persona colta, affettuosa, ma soprattutto un amico! Che bei momenti Piero, un giorno hai unito per sempre le nostre famiglie, non dimenticherò mai i tuoi discorsi ei momenti meravigliosi tutti insieme. Sono sicuro che in Italia sarai riconosciuto come uno dei grandi del nostro sport e in Spagna, quella Spagna che ti piace tanto, non ti dimentichera. Ciao AMICO, arrivederci PIERO MOLDUCCI !!!
Rafael Pascual

Piero era una persona solare e sempre disponibile. Tante volte ho pensato che avrebbe meritato di rimanere a Roma anche dopo quella stagione così particolare. E che io, in qualche modo, ho sbagliato… Per questo poi ho sempre avuto un certo imbarazzo quando lo incontravo. Anche se lui non lo faceva pesare. C’era stima reciproca e in un particolare momento di quel campionato, me lo dimostrò. Ero andato a trovarlo quando aveva iniziato a lottare contro il male. Ho pianto per lui!!!
Claudio Giovanardi

Ho appreso da poco la triste notizia, con Piero se ne va un pezzo importante della mia vita sportiva. Anni indimenticabili, 4 per l’esattezza. Anni in cui abbiamo alternato vittorie e sconfitte ma ogni volta trasmettevi la tua passione per il nostro sport e la voglia di portare avanti il tuo lavoro con leggerezza e il sorriso sulle labbra, con la tua grande ironia. Quante risate ci hai fatto fare e quante cose ci sarebbero da raccontare. Ci mancherai.
Alessandro Spanakis

Una grande persona ed allenatore se ne va.
È stato uno dei miei primi allenatori in serie A
Un dolore indescrivibile.
Ciao Piero Molducci
❤️
Fosco Cicola

Non posso pensarci. Quante risate… Un uomo incredibile, mi ha dato tanto.
Francesco Biribanti


Che fortuna che ho avuto ad essere amico di Piero Molducci! Grazie Luca Novi per averlo messo nella mia vita lì per 2004 a quella cena di Madrid, grazie alla pallavolo per essere il miglior sipario di fondo possibile per conoscerti Piero. Grazie per la tua voglia di vivere e di farlo con questa determinazione di imparare dalla vita ogni giorno e impregnarti di tutto ciò che ti circondava. In Almería sai che non hai solo amici, hai lasciato un’impronta impossibile da cancellare. Ci mancheranno le tue chiacchiere su tante cose della vita, ma ti terremo sempre in mente. Un forte abbraccio Enrica e Marco, avete un padre ineguagliabile. Buon viaggio Piero.
Kiko Gonzalez

https://www.facebook.com/unicaja.almeriavoleibol/videos/152478330020240

Il debutto in A1 con l’Auselda Roma, 1996-97

L’Auselda Roma 1996-97, Serie A1, una salvezza prodigiosa.
Ecco la sua rosa, i nomi di quella società che riportava a Roma la pallavolo. Senza quella salvezza, non ci sarebbe stato lo scudetto del 2000.

I giocatori (in ordine di numero di maglia): Zlatanov, Decio, Brdjovic, Corsano, Pistolesi, Pezzullo, Bernabè, Hyden. De Palma, Spada, Cicola, Mescoli.
Allenatore Piero Molducci.
Secondo allenatore Ermanno Piacentini.
Medico Sergio Lupo. Massaggiatore: Fabio Purgatorio.
Presidente Chicco Testa. Presidente onorario: Manlio Cerroni. Vicepresidente Lucio Di Donato. General manager Claudio Giovanardi. Direttore Sportivo: Vittorio Sacripanti. Team manager: Antonello Coletta.

IL RISULTATO – Campionato di Serie A1 a 12 squadre. Decimo posto con 14 punti, 7 vittorie (3 per 3-1, 4 per 3-2). Retrocesse Catania (8 punti) e Napoli (4 punti). a 16 punti, ottave, Ravenna e Bologna.

Quattro volte vincitore del Premio Costa-Anderlini

Piero Molducci per ben quattro volte ha vinto il Premio dedicato dalla Lega Pallavolo al miglior allenatore di A1 e A2, intitolato a Costa e Anderlini. Molducci fu premiato per due stagioni consecutive, in A2 con il Valdagno nel 1995-96, al suo debutto in A1 con l’Auselda Roma nel 1996-97. Poi lo vinse ancora per la A1 sulla panchina del Parma nel 1999-2000 e di nuovo in A2 nel 2007-08 con il Forlì, club del quale era diventato anche azionista.

LA SCHEDA – Piero Molducci Inizia la carriera di Serie A2 negli anni ottanta prima di dedicarsi a squadre minori. Nel 1991-92 ritorna in A2, ingaggiato dalla Moka Rika Forlì; nel 1993 passa alla Gierre Valdagno.
All’inizio del campionato 1996-97 esordisce in Serie A1, alla guida dell’Auselda AED Roma. Passa poi ad allenare Ravenna, Parma e Latina (condotta per due stagioni di fila al sesto posto in regular season).
Nel 2005 vince il campionato spagnolo alla guida dell’Unicaja Almería. Nello stesso anno viene ingaggiato dalla RPA Caffè Maxim Perugia, con cui vive una breve e deludente esperienza. L’anno successivo ritorna dopo tredici anni alla guida del Forlì (di cui diventa anche azionista), in Serie B1, ottenendo due promozioni consecutive: nel 2007-08 riconduce la squadra romagnola in A1 dopo sette anni, rimanendoci fino al 2011, quando la società retrocede in A2.
Nel 2011 torna all’Unicaja Almería che guida per sette stagioni, passando nella stagione 2018-19 all’Eivissa Ibiza, la cui panchina dovette abbandonare per combattere la sua partita contro la malattia.

Leandro De Sanctis

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