Andrea Ebana e i talenti di Volleyrò

Andrea Ebana e i talenti di Volleyrò.
Trentanove anni, torinese, Andrea Ebana è una delle figure tecniche e non solo che sono tra gli ingredienti della società Volleyrò Casal de’Pazzi, il club ideato da Andrea Scozzese e Armando Monini (che lo guida dopo la scomparsa dell’amico) che si propone di allevare e lanciare pallavoliste.
Il 2023 ha portato due finali giovanili, con il club romano sconfitto in finale nell’under 18 e vincente domenica scorsa a Catania nell’under 16.
La qualità del lavoro di Volleyrò non si misura solo con gli scudetti. Ma non c’è dubbio che aggiungere tricolori (ora sono 13!) dà lustro e gratificazione, premi visibili ad un lavoro più ampio che ha come obiettivo la formazione pallavolistica di giovani ragazze che hanno un sogno da inseguire sotto la rete del volley.
Andrea Ebana è arrivato a Volleyrò con un ruolo tecnico, che nel tempo ha ampliato, occupandosi anche di altro che tuttavia richiede conoscenze tecniche. Una figura ibrida se vogliamo, che parte dal campo per approdare anche nel settore dirigenziale in certi rami.
Il 2023 è sicuramente positivo per Volleyrò, ma lei ha anche un rammarico.
“Il secondo posto nella categoria under 18 ha lasciato un pizzico di amarezza. In generale anche nel giovanile è sempre più difficile confermarsi ad alto livello, trovando di fronte anche progetti più ricchi di risorse. Il grande orgoglio non basta e per certi versi anche il giovanile è simile all’altro livello, sempre più difficile”.
Il bilancio finale però è comunque brillante.
“E’ stata un’annata complessa. Penso che pure nel giovanile si giochi troppo. Nelle ragazze c’è molta fisicità ma la coordinazione non arriva subito. Abbiamo puntato su profili futuribili ma che fossero in grado di ripagare in tempi brevi. Ad esempio in B2 le ragazze hanno fatto fatica. Ma la squadra è uscita fortificata passando attraverso momenti difficili. Le sconfitte nelle gare di serie B2 hanno forgiato come squadra, e c’è stato il gran lavoro dell’allenatore e dei dirigenti. Le gare perse sono state il viatico per vincere lo scudetto e non una delusione, come avrebbe potuto essere. E’ facile abbattersi a quell’età”
Ebana spiega come si allenano le ragazze del Volleyrò.
“Il sistema prevede un mix di allenamenti durante la settimana. A volte ci si allena con la squadra e con il suo tecnico, ma poi anche per ruolo. Un misto insomma che consente opportunità”

Lei è talent scout, quando va in giro per l’Italia a cercare i talenti del futuro, come lavora, cosa determina le sue scelte?
“Ci sono tre tipi di parametri che seguo.
1 Il parametro fisico. Sembra scontato dirlo ma non lo è. E non si tratta solo di cercare l’altezza.
2 Il parametro umano. E’ importantissimo. Capire quando la ragazza è motivata a entrare in un progetto che richiede energie e sacrifici perché a 13 o 14 anni si tratta di andare via di casa.
3 Il parametro tecnico. Conta ma è il meno importante, perché la tecnica poi si insegna. Penso sia sbagliato dire di una tredicenne: è un fenomeno. Non significa necessariamente che lo sia in prospettiva, perché significherebbe che c’è poco margine di lavoro e che ci sono già delle abilità consolidate. Ecco, a Volleyrò lavoriamo proprio su quel margine, da far sviluppare.
E’ molto importante anche il ruolo della famiglia, che non è facile, va detto: l’ideale è una famiglia che accompagna la figlia pallavolista nel modo giusto, senza disinteresse ma anche senza essere invadente. Indipendentemente da cosa poi otterrà la ragazza nella pallavolo, si tratterà comunque di una preziosa esperienza di vita, formativa, che non deve necessariamente trovare poi espressione sul campo di pallavolo, ma che sarà sicuramente utile per qualsiasi cosa che la ragazza farà”


Leandro De Sanctis

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