SERIE TV She’s gotta have it 1&2

She’s gotta have it, stagione 2 su Netflix


SHE’S GOTTA HAVE IT – 1&2
Regia: Spike Lee. Interpreti: DeWanda Wise, Anthony Ramos, Lyriq Bent, Cleo Anthony. Due stagioni, 10 episodi da 30 minuti la prima stagione, 9 episodi tra i 30 e i 38 minuti la seconda stagione. Usa, 2017 e 2019. Tratta dal film di Spike Lee: Nola Darling, 1986. * Vista in edizione originale con sottotitoli in italiano.

She’s gotta have it  alla seconda stagione prosegue il suo cammino accanto al personaggio di Nola Darling, artista nera di Brooklyn in cerca della sua identità, in fuga dai compromessi e dalle convenzioni,  interpretata da DeWanda Wise, attrice dal corpo statuario, di una bellezza straripante. La serie firmata da Spike Lee è un lavoro originale, direi unico per il suo stile che non si discosta dall’approccio della prima stagione. Una storia dai risvolti sociali che assumono un valore importante e non secondario nell’economia di She’s gotta have it.
Ma la novità consiste nel prendere le distanze dalle vite degli ex amanti di Nola, focalizzandosi sul solo Mars, l’occhialuto portoricano, strambo, eterno adolescente, interpretato da Anthony Ramos. Gli amori tormentati di Nola, le sue scelte artistiche radicali, il suo percorso sempre difficile e intriso di trappole. C’è tutto questo nella seconda stagione. Oltre a frammenti di storia portoricana he caratterizzano ik viaggio a Porto Rico di Nola e Mars. Non è più una sorpresa, la seconda stagione ha virato verso nuovi lidi, ma resta sempre un bel viaggio.

La prima stagione

She’s gotta have it fu il primo vero film di Spike Lee, quel Nola Darling (uscito in Italia con il nome cambiato in Lola) che si impose per originalità e per il tema. Una donna che sta al tempo stesso con tre uomini (e con nessuno in esclusiva), trovando in ognuno di loro qualcosa che le piace. Una artista (Nola dipinge), una donna libera di seguire il suo cuore e la valorizzazione del suo intelletto senza rinnegare la sua personalità. Prende e accetta da ognuno quel che le è più congeniale e che i partner possono darle. Ma tutti e tre non danno completezza al suo modo di essere anche perchè incarnano molti dei difetti tipici del maschile, incluso il considerare la donna essenzialmente un oggetto.
Ma Nola vuole essere soprattutto se stessa, senza compromessi, affermando il diritto alla totale parità di genere. Una storia audace se vogliamo, in un mondo che nonostante i tempi mutati continua ad essere maschilista, spesso orribilmente. Ma è una storia raccontata con grande naturalezza e di audace, alla fine, non ha proprio nulla se si fa lo sforzo di uscire dalla gabbia delle convenzioni.

In She’s gotta have it nulla appare realmente scandaloso, anzi, tutto è quasi logicamente naturale perché Spike Lee svela e condivide passo dopo passo la personalità intima di Nola (che ha il corpo e il viso della splendida DeWanda Wise), i suoi entusiasmi, le sue delusioni, le sue incertezze. Una serie impreziosita dalla bellezza di questo personaggio femminile così risoluto e affascinante, condito da una bellezza mozzafiato.
Figurine che interagiscono seguendo a volte schemi classici, a volte discostandosene incuranti del politicamente corretto dei sentimenti e delle pulsioni sessuali.

Spike Lee porta sulla scena amori e rapporti, con una regia straordinaria, inquadrature originali e coinvolgenti, nella vita quotidiana e nella rappresentazione del sesso.
Non dà giudizi ma fa sì che i personaggi si rivelino senza schermi, con i loro pregi e con le loro contraddizioni. Suscitando talvolta anche affetto e comprensione, perfino nelle loro mancanze o meschinerie da cui non si può scappare.
Un inno alla libertà individuale, oltre gli steccati delle convenzioni e di una sessualità a tutto campo, vissuta con consapevole gioia non repressa.

I colori, la musica

She’s gotta have it è ricco di colori e di musica, un mix fuso mirabilmente. Alla musica (canzoni essenzialmente black) viene attribuito il valore che merita. Bella e funzionale la decisione di mostrare, nei momenti di stacco tra le scene, la copertina del disco che viene suonato e che ascoltiamo.
She’s gotta have it, il significato
il termine gotta, è tipico dello slang degli afroamericani di Brooklyn. Il termine esatto è She must have it, o She’s got to have it. Inoltre il titolo originale ammicca al pubblico dei film erotici: have it, deve averlo.
Le canzoni
https://www.youtube.com/watch?time_continue=11&v=uCE-7v9uSog
Il trailer della seconda stagione
https://www.youtube.com/watch?v=7kOTDDxRZ48
Spike Lee, la scheda

https://it.wikipedia.org/wiki/Spike_Lee

She’s gotta have it, stagione 2 su Netflix

 

Leandro De Sanctis

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