Juventus-Sampdoria 2-0, Ronaldo firma il 9° scudetto

Juventus-Sampdoria 2-0, Ronaldo firma il nono scudetto di fila spendendo in rete l’assist da calcio di punizione di Pjanic. Nella ripresa il gol della sicurezza di Bernardeschi, che non segnava in serie A dall’ottobre del 2017. Per la Juventus è lo scudetto numero 36, Maurizio Sarri è il tecnico più anziano a vincere lo scudetto, che da dieci anni va ad un allenatore italiano. Rinviando il consuntivo generale del campionato, la Juventus ha sofferto fino alla fine, perché Ranieri ha presentato una Sampdoria tenace e ben organizzata tatticamente, oltre che in buona forma fisica.
Un primo tempo senza lampi, con la Samp perfino più pericolosa. Poi proprio allo scadere una genialata di Pjanic, che ha trasformato un calcio di punizione in un assist per Ronaldo, abile nel movimento a suggerire il passaggio e soprattutto a finalizzare con un tiro preciso e potente.
L’1-0 ha sbloccato una situazione che stava diventando assai insidiosa, creando le basi per chiudere la pratica scudetto, dopo la delusione di Udine.
Nel primo tempo la Juve ha perso Danilo (forte botta alla testa) e poi anche Dybala, per un probabile problema muscolare alla gamba sinistra. Un infortunio che preoccupa non poco in vista della Champions League (7 agosto gara di ritorno contro il Lione, si parte da 0-1). Anche la Samp aveva perso dopo soli 22 minuti Chabot.
Uscendo Danilo, Sarri ha mandato in campo Bernardeschi, riportando in difesa Cuadrado, mentre Higuain ha preso poi il posto di Dybala.
Nella ripresa partita ancora equilibrata, con qualche bel lampo bianconero e diverse occasioni sciupate, prima e dopo il gol della sicurezza realizzato da Bernardeschi, abile e lesto nell’avventarsi su una palla calciata da Ronaldo e non trattenuta da Audero.
Tutto considerato lo scudetto centrato dalla Juventus di Sarri per quanto mi riguarda dà un senso alla stagione, nonostante le diverse delusioni (Coppa Italia, Supercoppa, le cinque sconfitte e i 38 gol già incassati) e i patemi per condurre in bacheca uno scudetto che è parso vinto anche grazie ai rallentamenti delle avversarie.
Una stagione particolare, unica nella storia, con lo scudetto assegnato il 27 luglio a ridosso della mezzanotte, con le squadre stanche e decimate dagli infortuni. Per questo lo scudetto, il nono della straordinaria serie inaugurata con Antonio Conte in panchina nove stagioni fa (Chiellini unico sempre presente), è un traguardo importante e niente affatto scontato. Specialmente per una squadra che ha cambiato radicalmente la guida tecnica, che non ha giocato con una rosa ben assortita, che ha avuto troppi uomini infortunati e scarsamente utilizzabili.
Uno scudetto vinto in sofferenza, a indicare i problemi che andranno risolti se si vorrà inseguire il decimo titolo. Ma nonostante tutto, a dispetto della scarsa brillantezza e delle difficoltà incontrate, la Juventus ha saputo essere migliore delle sue rivali, troppo discontinue anche loro. Dalla Lazio che prima della pausa si era portata ad un solo punto, all’Inter che ha gettato al vento occasioni su occasioni. Discorso a parte per l’Atalanta, che nella prima parte della stagione ha patito le difficoltà dell’esordio in Champions, e poi ha chiuso in crescendo il suo campionato, con un gioco brillante, effervescente e spettacolare, oltre che ricco di gol.
Inutile sottolineare l’importanza di Cristiano Ronaldo e di Paulo Dybala, che con gol e invenzioni hanno risolto spesso situazioni difficili, garantendo i gol necessari. Anche quando si giocava male, prima o poi la classe di Ronaldo risultava decisiva. Così come l’estro di Dybala nello sbloccare le partite specie in quest’ultima fase post Covid. Sbagliando il rigore, probabilmente Ronaldo (31 gol in A) ha perso la possibilità di acciuffare Immobile in vetta alla classifica dei marcatori.

Juventus-Sampdoria 2-0

JUVENTUS (4-3-3): Szczesny; Danilo (29′ Bernardeschi), De Ligt (78′ Rugani), Bonucci, Alex Sandro; Rabiot, Pjanic (78′ Bentancur), Matuidi; Cuadrado, Dybala (40′ Higuain), Cristiano Ronaldo. All. Sarri
SAMPDORIA (4-4-2): Audero; Tonelli, Yoshida, Chabot (22′ Leris), Augello; Depaoli, Thorsby, Linetty, Jankto (74′ Gabbiadini); Ramirez (91′ Maroni), Quagliarella. All. Ranieri
Ammoniti: Pjanic (J), Tonelli (S), Jankto (S), Bernardeschi (J), Cuadrado (J), Rabiot (J)
Espulsi: Thorsby al 77′ per doppia ammonizione 
Note: Cristiano Ronaldo ha calciato sulla traversa un rigore all’89

La classifica dopo 36 giornate

CLASSIFICA SERIE A: Juventus 83 punti; Inter 76; Atalanta e Lazio 75; Roma 64; Milan 60; Napoli 59; Sassuolo 48; Verona, Parma e Bologna 46; Fiorentina 43; Cagliari e Udinese 42; Sampdoria 41; Torino 39; Genoa 36; Lecce 32; Brescia* 24; Spal 20.

Leandro De Sanctis

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