CALCIO Monaco-Juventus 0-2

Se il Real Madrid ha ipotecato il viaggio a Cardiff con il 3-0 all’Atletico Madrid, la Juventus ha fatto quasi lo stesso vincendo 2-0 a Montecarlo. Come mi ha scritto un amico milanese, nemmeno io ce la vedo una Juventus che prende tre gol allo Stadium con i francesi. Ma guai ad abbassare la guardia, l’attenzione e la concentrazione martedi prossimo dovranno essere gli stessi di stasera. E’ stata una Juventus micidiale, concreta nelle due occasioni su tre finalizzate al massimo. I due gol di Higuain sono stati lampi irresistibili con un comune denominatore: la classe e l’imprevedibilità di Dani Alves (eccellente la sua prestazione, spostato in avanti è diventato assist-man), che in occasione del primo gol di Gonzalo si è inventanto un colpo di tacco geniale dopo un contropiede rapidissimo. E vogliamo parlare del cross che ha consentito a Higuain di segnare il 2-0? Semplicemente un pallone delizioso. Una Juve non perfetta, dunque migliorabile, ma ottima, in un assetto diverso, senza Cuadrado e con Marchisio a centrocampo, con Barzagli, Chiellini e Bonucci nella difesa a tre. Le smagliature le ha chiuse da par suo Buffon (imbattibilità in Chamoions a 621 minuti), Marchisio ha avuto la palla per segnare il temporaneo 2-0 ma il portiere monegasco è stato molto bravo a respingere di piede. Peccato i cartellini gialli rimediati da Bonucci, Marchisio e Chellini. La situazione in difesa, ora che è fuori gioco per infortunio Rugani, è sempre a rischio a causa di infortuni o sanzioni. Basta poco nel momento clou della stagione a compromettere il reparto d’acciaio dei bianconeri, che non prendono gol in Champions dal 3-1 di Siviglia e che in trasferta hanno vinto cinque partite su sei (a Barcellona il pareggio).
Se all’inizio della stagione Cardiff era un sogno nominato fin troppo dai non juventini, come se arrivarci fosse una pura formalità, strada facendo è diventata un a meta sempre più vicina e concreta, raggiungibile per meriti. E ora all’orizzonte c’è un’altra finale con il Real Madrid, una lunga storia, un conto aperto. Ma se ne riparlerà, speriamo, la prossima settimana.

Leandro De Sanctis

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