Pechino 2022, Lollobrigida e Fontana, subito un doppio argento

Pechino 2022, Lollobrigida e Fontana, subito un doppio argento
Si comincia con due argenti ed è subito Grande Italia all’Olimpiade Invernale di Pechino. E che dire che, negli sport nordici, la prima medaglia azzurra sia arrivata da una laziale!

di Fausto Narducci


Francesca Lollobrigida l’avevamo lasciata nella penultima giornata della scorsa Olimpiade di PyeongChang quando alla penultima giornata, nella Mass Start del pattinaggio di velocità, la medaglia che sembrava quasi scontata dopo le semifinali si era trasformata in un settimo posto. La ex pattinatrice a rotelle che viene dal caldo di Frascati rischiava di rimanere prigioniera del suo cognome così pesante anche per una che non fa spettacolo: Lollobrigida come la divina Gina, solo che Francesca della regina del cinema, che ancora oggi fa tanto parlare di sé, è solo la parente alla lontana. Pronipote, ma non l’ha mai conosciuta.
E invece oggi proprio in apertura di questi Giochi di Pechino (senza lasciare l’Asia come se questi 4 anni non siano nemmeno passati) Francesca ci ha regalato un argento da record: prima medaglia femminile del pattinaggio femminile, prima medaglia della spedizione, prima sua medaglia olimpica. Enrico Fabris, il nume tutelare della disciplina dopo gli exploit di Torino, era a bordo pista in veste da allenatore quando Francesca che compirà 31 anni il 7 febbraio, quindi in piene gare, ha acciuffato il suo podio nell’ultima serie in programma. La pista lunga prevede che gli atleti scendano in gara in base ai tempi sfidandosi a coppie e che la classifica venga stilata alla fine in base ai tempi e così era spuntato a sorpresa quattro anni fa in Corea il bronzo a sorpresa nei 10.000 di Nicola Tumolero, qui assente per infortunio. E così l’azzurra nei sette giri e mezzo dell’ultima serie si è inchinata all’olandese Irene Schouten sapendo che nessuna, in precedenza, aveva fatto meglio di loro.
La cosa bella è che Francesca con la sua esuberanza ha quasi portato un’aria più gioiosa nel mondo un po’ ovattato e sacrale di questa disciplina, che proprio in Olanda ha le sue basi più radicate. Lo si è visto nell’esultanza del podio ma anche nelle interviste della Rai in cui l’atleta nata a Frascati ma romana a tutti gli effetti si è quasi levato qualche sassolino dalla scarpa nei confronti dei suoi detrattori senza perdere il sorriso. Ma è la sua storia a vincere su tutto. I successi mondiali a rotelle che non bastavano più, i viaggi in macchina col papà per coprire i 600 km da Roma a Baselga di Pinè (dove, lo ricordiamo, c’è praticamente l’unica pista olimpica di questa disciplina che ospiterà i prossimi Giochi di Cortina), la delusione di PyeongChang, il matrimonio della scorsa estate che le ha dato una nuova scossa e i grandi risultati delle ultime stagioni che le hanno permesso di presentarsi come numero due delle iscritte sui 3000. Senza dimenticare che la sua vera gara è la mass start e lì avrà un motivo in più per puntare, chissà, perfino più in alto.

Pechino 2022 – Arianna Fontana alla nona medaglia_ è un record


Il secondo argento, in chiusura di giornata, è arrivata invece dallo short track che è una delle nostre miniere di medaglie. La staffetta mista non è stata facile da seguire, ma turno dopo turno si è capito che la medaglia non poteva sfuggirci, grazie soprattutto alla grinta delle ragazze Arianna Fontana e Martina Valcepina. Così è stato, complice anche una caduta che ha comportato la squalifica del Canada lasciando il bronzo all’Ungheria: rimasta in piedi con la Cina l’Italia ha anche sfiorato l’oro ma il tuffo finale di Pietro Sighel non è bastato per pochissimo. E’ proprio il debuttante olimpico l’eroe di questo primo podio dello short track. Oro alla Cina, argento per Arianna Fontana, Martina Valcepina, Pietro Sighel e Andrea Cassinelli. Arianna con questo argento sale a nove e diventa la più medagliata in assoluto della storia mondiale. E la festa dello short track è solo agli inizi.


Pechino 2022 – BIATHLON


Una piccola delusione è venuta invece dalla staffetta mista del biathlon dove come previsto l’Italia è stata tenuta a galla dalle prime due donne ed è crollata con i due uomini. Lisa Vittozzi con 9 su 10 al tiro (5/5 a terra e 4/5 in piedi) era passata al secondo posto dietro alla Norvegia e la capitana Dorothea Wierer, pur con 4 errori nei due tiri, aveva mantenuto la posizione dietro la Francia. Purtroppo Thomas Bormolini ha mostrato i primi scricchiolii e Lukas Hofer ci ha trascinati a un nono posto finale che non può soddisfare. Ma ci sarà tempo per rifarsi.

Pechino 2022 – SCI DI FONDO

Il fondo debutta con lo skiathlon femminile in cui si alternano le due tecniche. La prima medaglia d’oro in palio a Pechino sembra anche la più scontata: la 33enne norvegese Therese Johaug, con un vantaggio record di 30” sulla russa Nepryaeva. Per lei è il secondo titolo in carriera dopo quello nella staffetta femminile di Vancouver 2010. Johaug fa gara a sé. Prova spettacolare con cambio di sci a metà tracciato anche se è tutto un po’ troppo piatto, percorso e gara. Deludenti le azzurre. Martina Di Centa, figlia e nipote d’arte è la migliore: 36ma

Pechino 2022 – SLITTINO

Dopo la positività di Kevin Fischnaller arrivano subito buone notizie anche dallo slittino. Dominik Fischnaller riparte dalla delusione delle scorse Olimpiadi dove la medaglia sfumò per due millesimi ed è solidamente terzo dopo le prime due manche

Pechino 2022 – CARTOLINE DA CONSERVARE


La felicità delle slovene per le due medaglie del salto con gli sci NH (trampolino normale) vinto da Ursa Bogataj. Non aveva mai vinto una gara di Coppa!
Gli animati dialoghi in presa diretta di Stefania Constantini e Amos Mosaner nella coppie miste del curling: qui le tattiche si decidono a microfoni aperti, chissà cosa succederebbe nel calcio con una cosa simile. Intanto siamo a 6 vittorie su sei: sulle fortissime britanniche il successo è arrivato in rimonta con emozioni che (a differenza di quanto si crede) il curling sa dare spesso.
Il sorpasso di Walter Wallberg nelle gobbe del freestyle sul canadese Mikael Kingsbury, dominatore assoluto della disciplina. Una delle prime grandi sorprese di Pechino.

Fausto Narducci

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