Imprevisti digitali | Recensione

Imprevisti digitali | recensione.
In originale il titolo recita Effacer l’historique, cancellare la conologia. Perché gli Imprevisti digitali del titolo italiano nascono appunto da internet, una specie di mistero composito per i tre protagonisti del film la cui vita viene sconvolta dal web, sotto varie forme.
Tre vicini di casa di mezza età, digiuni e maldestri di social media e internet. C’è la mamma ricattata per un video porno girato a sua insaputa durante un rapporto sessuale, c’è chi s’innamora di una voce che lo martella proponendo acquisti mentre cerca di difendere la figlia da cyber bullismo. E c’è chi vede andare in frantumi il matrimonio e poi il lavoro per la dipendenza da serie tv: non sa come accrescere le sue valutazioni di autista su Uber.
I tre protagonisti di questa sgangherata Armata Brancaleone decidono di ribellarsi e di andare alla fonte dei loro guai. E si perché tutto ciò che fanno nel frattempo sembra assurdo: non si ha un soldo ma ci si indebita, non si denuncia il ricattatore ma si accumulano scelte sbagliate.
Il tema di Imprevisti digitali non era da buttare, anzi. Perché per le generazioni datate l’irrompere dei social media e delle modalità di internet nella vita di tutti i giorni, ha prodotto effetti traumatici. Altro che Imprevisti digitali… Autentici drammi di vita quotidiana che possono gettare nello sconforto e in depressione.
Sapere che Imprevisti digitali è stato premiato con l’Orso d’argento al Festival di Berlino mi ha profondamente stupito e sconcertato. Intento nobile ma film non riuscito, noioso e talvolta irritante, come ogni film i cui i protagonisti fanno cose illogiche o stupide. Aspetto per me e per molti difficilmente digeribile e anzi respingente nella sceneggiatura di un film e nella sua visione. Così la fine diventa un sollievo, nonostante gli sforzi di chi voleva raccontare lo sgomento del vecchio (uomini e donne di mezza età) dinanzi al nuovo (tecnologie e social media ossessionanti).
Non lasciatevi ingannare dal cast annunciato: Benoit Poelvoorde in realtà appare solo in un rapido anche se significativo cameo, forse il momento più riuscito del film, che denuncia la disperazione del corriere di Amazon (il nome usato nel film è camuffato) che infrange la regola accettando un caffè. La tazzina si rovescia sulla sua lista di consegne per la sua disperazione, facendogli temere sanzioni o licenziamento. C’è anche il regista Michel Houellebecq nel cameo del suicida.

Imprevisti digitali, la scheda

IMPREVISTI DIGITALI (titolo originale: Effacer l’historique). Francia,Belgio. 2020. Durata 109 minuti. Su Now/Sky. * visto in versione originale con sottotitoli.
Regia e sceneggiatura: Benoit Delepine, Gustave Kerbem.
Interpreti: Blanche Gardin, Denis Podalydes, Corinne Masiero, Vincent Lacoste, Lucas Mondher, Bouli Lanners.
Nel film appaiono anche in breve apparizione, Benoit Poelvoorde e lo scrittore Michel Houellebecq.

Leandro De Sanctis

Torna in alto