CINEMA Youth – La giovinezza

YOUTH – La giovinezza . Regia: Paolo Sorrentino. Interpreti: Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Paul Dano, Jane Fonda

La nuova dimensione raggiunta da Sorrentino dopo “La grande bellezza” ha penalizzato il pubblico italiano, costretto a vedere Youth in edizione non originale ma doppiata. Risibile la motivazione: finchè non esce negli Usa, per evitare (sic…) la pirateria, non circolerà in sala l’edizione originle. Doppio delitto, perchè i protagonisti, da Michael Caine a Harvey Keitel, sono la forza di un film particolare e intrigante. Le scene pensate e girate da Sorrentino sono dei quadri, opere compiute, tessere di un puzzle collocate per esprimersi autonomamente, al di là del tutto. All’interno della storia, ci sono frammenti che viaggiano tra passato e presente, brandelli di conversazioni filosofeggianti, che offrono spunti universali. Le immagini, le parole, i volti, le acconciature, le chiacchiere durante le passeggiate, i personaggi che frequentano quest’Hotel di lusso tra le montagne svizzere. Figure di un teatrino sospeso tra realtà e filosofia, con il tempo che rallenta il suo scorrere, volgendo lo sguardo e permeando le riflessioni di nostalgia. Molti i concetti che arrivano al cuore (e gli articoli, i titoli, dei giornali nelle settimane successive all’uscita hanno già decretato l’attualità e il successo di Youth, riproponendone e citandone contenuti, interrogativi, risposte) fissandosi inesorabilmente nella memoria. Un film  sulla… grande vecchiezza che suscita tenerezza ed ammalia. Per definire straordinarie, come meritano, le interpretazioni di Caine e Keitel, attendo di vedere la versione originale in dvd.

Leandro De Sanctis

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