Velasco torna ct delle donne dopo 26 anni

Velasco torna ct delle donne dopo 26 anni.
Una e-mail approdata a destinazione alle ore 16.19 reca l’annuncio della Fipav: sarà Julio Velasco il ct della Nazionale femminile che nel 2024 cercherà di qualificarsi per l’Olimpiade e poi, se la missione sarà compiuta, giocarla al meglio delle sue possibilità.
Interrotta l’era di Davide Mazzanti dopo l’infelice stagione e soprattutto dopo lo sfascio di una Nazionale che strada facendo ha perso coesione, entusiasmo e troppe giocatrici. Dopo aver commesso tanti, troppi errori, nella co-gestione della Nazionale, la Federazione ha optato per la soluzione più comoda, se non altro a livello mediatico, confidando che sia anche la migliore a livello tecnico.
Julio Velasco è stato l’uomo che ha firmato il cambio storico dell’immagine italiana del volley: sulla panchina degli azzurri dal 1989, vinse subito Europei e nel 1990 il primo dei suoi due mondiali (il terzo sarebbe arrivato nel ’98 con Bebeto, il quarto con De Giorgi lo scorso anno).
Lasciò dopo l’argento olimpico di Atlanta 1996 e dopo l’amarissima Barcellona ’92, quando l’Italia fu quinta, eliminata nei quarti di finale dall’Olanda per un punto (allora non ne servivano due di margine a fine tie-break: la regola fu poi subito cambiata).

Velasco torna, fu ct nel 1997 e creò il Club Italia

Perché si tratta di un ritorno dopo 26 anni? Perché Julio è già stato ct della Femminile, per un breve periodo, nel 1997 e parte del 1998. Un quinto posto agli Europei il suo unico risultato. Ma enorme fu la svolta avviata con il Club Italia e con la squadra che poi Frigoni portò avanti fino al quinto posto mondiale nel 1998 e alla prima Olimpiade (Sydney 2000). Il Club Italia sfornò molte giocatrici che poi con Marco Bonitta ct, vinsero nel 2002 a Berlino il primo e ancora unico titolo iridato delle donne.
Se leggete il libro Il miracolo di Berlino (Calzetti e Mariucci, 2022) e ascoltate l’omonimo podcast sul sito della Fipav, troverete tanti giudizi estremamente lusinghieri e riconoscenti di molte azzurre iridate nei confronti di Julio. Ma le azzurre di oggi non erano nemmeno ancora nate quando Julio vinceva il primo titolo mondiale.
Velasco si troverà tra le mani una Nazionale disintegratasi per il quarto posto agli Europei, figlio dei progressivi “esoneri” di alcune delle giocatrici di livello che avevano scritto la storia della Nazionale negli ultimi anni. Oltre naturalmente alla gestione di Paola Egonu, che da protagonista assoluta si è ritrovata ai margini prima e poi fuori dalla squadra che ha mancato la qualificazione olimpica e che ora, come gli azzurri, punta tutto sul ranking.
Parlavo di soluzione più comoda perché Julio Velasco ha le spalle larghe e una carriera che assorbirà su di lui ogni argomento, sollevando la Fipav da quelle domande, e quelle accuse, che l’hanno fatta finire sul banco degli imputati insieme con il ct Mazzanti alla fine del 2023.
Il naturale erede di Mazzanti sarebbe stato Daniele Santarelli, che di Velasco ha ereditato la nomea di Re Mida, dopo l’oro mondiale vinto con la Serbia nel 2022 e l’oro europeo di quest’anno con la Turchia. Ma il matrimonio non c’è stato, perché si è tardato un anno di troppo a comprendere quali e quanti fossero i problemi che attanagliavano il gruppo della Nazionale femminile.
Oggi qualunque altra scelta avrebbe esposto la Federazione alle critiche per i risultati. Ora sarà Julio Velasco il parafulmine di tutto, nel bene e nel male. E il ct verrà ovviamente considerato con enorme rispetto e cautela. Perché oggi avrà anche rimosso il personaggio che viveva al di fuori di lui, ma resta un mito del volley, italiano e internazionale. E i miti si ascoltano, raramente si criticano.
Bello e significativo che Velasco abbia ancora voglia di nuove sfide: ne aveva cominciata una a Busto Arsizio e non è ancora stato reso noto come procederà con il club e quanto durerà il contratto con la Fipav con cui aveva di nuovo lavorato e che aveva lasciato solo pochi mesi fa. Ma visto che è la Fipav ad avere bisogno di Velasco e non il contrario, è probabile che il tecnico abbia ottenuto quanto desiderato.

Velasco torna con una Nazionale da ricostruire

Ed è bello che Julio Velasco abbia anche avvertito le esigenze della Federazione che più di trent’anni fa puntò su di lui consentendogli di diventare ciò che diventò. Se c’entra più la riconoscenza o lo stimolo a inseguire un traguardo che gli manca (una medaglia nel femminile) non lo so. E tutto sommato non conta.
La fiducia con cui lo si è scelto e che gli viene data è anche carica di responsabilità (e di qualche punto interrogativo): non disperdere una generazione di pallavoliste di valore mondiale che indubbiamente ha raccolto meno di quanto avrebbe potuto. Credo al primo incontro pubblico con la stampa, quando gli verrà fatta una domanda su come intende gestire il caso Egonu, Julio potrebbe rispondere che non c’è un caso Egonu. Se la vedrà lui faccia a faccia con lei e nessuno saprà cosa si saranno detti.
In realtà deve essere chiaro che molte cose cambieranno a livello anche comportamentale (almeno nei pochi mesi che precederanno l’Olimpiade). E sarebbe interessante sapere, ma non lo sapremo probabilmente, almeno ufficialmente, come il ct procederà nella selezione e nell’eventuale ri-coinvolgimento di quelle atlete allontanate l’anno scorso. Sarà il caso di rammentare alle nuove generazioni che quando guidava la maschile, Velasco non disse mai se un atleta non era convocato perché aveva declinato l’invito azzurro o se era una scelta sua tecnica. Ma dopo trent’anni tutto è cambiato e non ho certezze sugli effetti dell’impatto tra Velasco e le giocatrici, almeno alcune, ormai abituate a comportamenti dialettici e non, che potrebbero scatenare ulteriori problematiche.
Velasco e la Nazionale femminile, un nuovo capitolo ricco di aspettative e speranze dopo una storia finita nel peggiore dei modi. C’è curiosità per la composizione dello staff. C’è fiducia in un tecnico che ha dimostrato spesso di avere idee chiare anche sulla gestione e sulla comprensione educativa di giocatori e giocatrici molto giovani, individui figli del loro tempo oltre che campioni e campionesse.
A Julio Velasco mi permetto di formulare il più affettuoso degli “in bocca al lupo”, da estendere naturalmente alle azzurre che torneranno con passione e dedizione a indossare la maglia azzurra, senza più alibi. Buon lavoro caro Julio.

Il comunicato della Fipav

La Federazione Italiana Pallavolo comunica di aver affidato l’incarico di commissario tecnico della nazionale femminile a Julio Velasco. Per l’allenatore di La Plata, fino ad agosto direttore tecnico delle nazionali giovanili maschili, si tratta di ripartire con una nuova avventura sulla panchina azzurra.

L’incarico di Velasco partirà dal 1° gennaioquesto il commento del presidente federale Giuseppe Manfredi“Siamo molto contenti che Julio abbia accettato la nostra proposta. Siamo convinti che affidare la nazionale femminile a un tecnico del suo spessore sia in questo momento la scelta migliore.
Ci sono tutti i presupposti affinché questo nuovo percorso possa regalarci soddisfazioni, sicuramente porterà un contributo importante, come è sempre stato, alla causa azzurra.”

La conferenza stampa di presentazione si terrà martedì 21 novembre alle ore 14, presso il Centro Federale Pavesi di Milano.

Leandro De Sanctis

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