VOLLEY & SOCIETA’ Genitori tifosi in Val Seriana / 2 Sentite Tofoli, papà e coach

http://www.corrieredellosport.it/news/volley/2016/01/15-7565432/volley_tofoli_educa_i_genitori_tifosi/

Pubblicato sul Corriere dello Sport di giovedì 14 gennaio 2016

Genitori tifosi, prendete esempio da Tofoli
Paolo
Tofoli è stato il palleggiatore più vincente della pallavolo italiana:
due Mondiali, quattro Europei, due argenti e un bronzo alle Olimpiadi,
una Coppa del Mondo, solo per citare la punta di un iceberg che l’ha
visto anche vincere scudetti Coppa Campioni e coppe varie Attualmente
allena il Tuscania, che ha portato dalla B1 alla Serie A2 e ha due
figli. Alessandro che è già nel Club Italia del volley, dopo aver
giocato a basket e pallavolo; Andrea che dopo cinque anni di calcio e
volley, ha scelto anche lui lo sport paterno.
Nessuno meglio di lui per commentare l’episodio accaduto in Val Seriana.
«E’
una cosa inqualificabile – dice secco Paolo – E’ proprio vero che a
volte i genitori sono deleteri. Io quando vedevo i miei figli giocare me
ne stavo zitto e muto, La tifosa della famiglia è mia moglie
Valentina…»
Come si comportano i genitori tifosi? 
«Beh
non accade sempre, ma spesso si sentono critiche, atteggiamenti
sbagliati nei confronti degli arbitri. Diciamo pure una cosa indegna. Se
penso che in questo caso sono addirittura venuti alle mani mi chiedo:
ma come si fa a fare questa figura davanti ai figli, ma che esempio sei
per i tuoi figli?»
  Insomma, lei ha sempre resistito alla tentazione di fare il papà tifoso?
«Ma
certo, mi metto a sedere, guardo la partita buono buono. Sto attento
anche perchè capisco che con il nome che ho… Ma devo ammettere che a
volte si sentono delle cose che mi hanno fatto vergognare. Non so
perchè, forse i genitori sperano sempre di vedere il proprio figlio un
campione e si arrabbiano se sta in panchina. Ma a quell’età il risultato
non è la cosa più importante, un allenatore deve far giocare tutti,
coinvolgere ogni ragazzino, anche se costa qualche risultato. Altrimenti
se ne vanno, in palestra non ci tornano più. Tra i 13 e i 15 anni è
proprio l’eta critica: i ragazzi vanno stimolati. Quanti ne ho visti
andarsene… Ma la cosa più importante è che i ragazzini devono
divertirsi, fare gruppo, andare insieme a mangiare una pizza,
socializzare. Ricordo quanto mi divertivo vedendo mio figlio Andrea al
calcio: le prime volte correvano tutti dietro al pallone. Poi pian piano
hanno imparato a passarsi la palla, a giocare, a fare squadra. Tornando
all’episodio poi, la pallavolo è sempre stata uno sport basato su
valori forti: non è ammissibile fare a botte tra genitori…» 

2. continua (la prima e la terza parte su questo blog)

1ª parte
https://www.vistodalbasso.it/2016/01/15/volley-societa-genitori-tifosi-in-va/ 
2ª parte
 https://www.vistodalbasso.it/2016/01/15/volley-societa-genitori-tifosi-in-val_15/
3ª parte
https://www.vistodalbasso.it/2016/01/15/volley-societa-genitori-tifosi-in-val_75/ 


Leandro De Sanctis

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