CALCIO Supercoppa: Lazio-Juventus 3-2

Parte nel peggiore dei modi la nuova stagione della Juventus. Lascia la terza Supercoppa del suo ciclo tricolore ad una bella Lazio (dopo le sconfitte con Napoli – 2014 – e Milan – 2016). Un’occasionissima di Cuadrado nei minuti iniziali e poi solo Lazio, fino alle quasi casuali fiammate che avevano incredibilmente riportato a galla i bianconeri, capaci di segnare due volte con Dybala ma solo su calci da fermo: una diabolica punizione e un sacrosanto rigore. A quel punto 2-2, a pareggiare il gol di Immobile su rigore e il raddoppio dello stesso ex juventino con un bel colpo di testa. Un regalo perfino immeritato per una Juve che però non ha fatto in tempo a tirare il fiato che è stata di nuovo punita dalla Lazio, dal baby Murgia, dimostrando incapacità in ciò che era maestra: gestire le situazioni di gioco. 
(Come era accaduto nello scorso campionato a Bergamo con l’Atalanta: ingenuità inconcepibili e risultato che sfugge al fotofinish.
Buffon sostiene che le critiche alla difesa sono strumentali, ma prendere altri tre gol in una partita non è certo un segnale di buona salute. La Juve però, è mancata in ogni parte del campo, non solo in difesa, dove senza Bonucci, non c’era chi faceva partire il gioco. Una squadra molle, afasica, priva di idee e di lucidità, con Pjanic regista arretrato (quei 20 metri indietro lo vedono ancora a disagio) inconcludente e ancora colpevole di troppi palloni perduti. Un gioco chiuso, senza protagonisti: nè Mandzukic nè Higuain hanno visto palla. Nessun tiro in porta. Mi hanno stupito e non convinto anche le sostituzioni. Avrei visto meglio Marchisio in campo a mettere ordine e cambiare un gioco che invece, con l’ingresso di Douglas Costa e Bernardeschi, ha dato idea che più che dalla squadra, la soluzione dovesse arrivare da singoli exploit.
Ma le partite non si risolvono da soli, partendo palla al piede a testa bassa. La velocità di Douglas Costa avrebbe dovuto avere ben altre sponde. Dybala ha giocato troppo lontano dalla porta, anche se è riuscito a lasciare il segno con la sua doppietta. Ma per un’ora anche lui aveva latitato. Per il resto tanta confusione, poca determinazione. Credo che stavolta siano stati commessi molti errori, Allegri incluso. D’accordo che la condizione è quella che è, ma proprio per questo serviva altro per contrastare una Lazio che aveva più fame e che ha meritato di alzare la Supercoppa, riuscendo a tradurre nella pratica, l soluzioni tattiche previste da Simone Inzaghi per imbrigliare il gioco bianconero, già alla fonte.
Questa Juve, così come si è vista ieri sera, è squadra a cui manca qualcosa, forse molto. E non davanti, ma in difesa e a centrocampo.

Leandro De Sanctis

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