Occhiali neri | Recensione

Occhiali neri | Recensione.
Imbarazzante dover scrivere dell’ultimo film di Dario Argento, Occhiali neri. Conobbi cinematograficamente il maestro del brivido quasi inconsapevolmente, andando a vedere Le cinque giornate (interpreti Adriano Celentano, Enzo Cerusico, Marilù Tolo, Luisa De Santis, Sergio Graziani, Glauco Onorato). Film che non aveva nulla a che fare con quella che sarebbe stata poi la sua cinematografia. La folgorazione fu Profondo rosso, che vidi due volte, la fusione tra immagini e musica, la fantastica musica dei Goblin che avrebbe contribuito in maniera determinante alla fama delle opere di Dario Argento. Grazie al Cine Club Tevere che frequentavo non dico quotidianamente ma quasi (un cinema romano di culto che consentiva di studiare, vedere e riscoprire film a torto o a ragione diventati mitici, in via Pompeo Magno, zona Prati), scoprii le sue opere precedenti: L’uccello dalle piume di cristallo, Il gatto a nove code, Quattro mosche di velluto grigio. Tutto questo per dire che da vero appassionato del cinema di Dario Argento, ho il diritto e il dovere di “massacrare”, non senza dolore, il suo ultimo pasticcio, Occhiali neri. Probabilmente non c’entra l’età, gli 81 anni di Dario, perché Occhiali neri ha tutti i difetti degli ultimi film di Argento, a cominciare da una pessima recitazione di tutti gli attori coinvolti: imbarazzante, non mi viene altra parola. Ma non è solo questo che rende Occhiali neri un pasticcio deludente oltre i confini del ridicolo. La sceneggiatura snocciola la trama con passaggi talmente falsi che tutto crolla senza che si avverta il minimo brivido, né la regia sa seguire o aggiustare una storia sciatta raccontata in modo svogliato, senza alcuna aderenza con il genere. Non ho mai capito perché nei film di Dario Argento la recitazione di quasi tutti gli attori fosse così scarsa e improponibile. Ha scelto interpreti di bassa qualità? Non li sa dirigere e correggere? E visto dalla parte degli attori: se ti vogliono mettere in bocca una battuta falsa come una moneta da tre euro, banale e buona solo per una brutta parodia, perché non alzi la manina e fai capire al regista che non è il caso?
Film dopo film Dario Argento ha percorso la via degli inferi, sprofondando in una cinematografia che di Dario Argento ha avuto soltanto il nome.
Ma Occhiali neri risulta una specie del peggio del peggio: una storia che sarebbe stato meglio lasciare nel cassetto per altri vent’anni se si doveva sviluppare così male. Un film talmente brutto che risulta perfino superfluo chiedersi perché le “indagini” della Polizia sembrino una barzelletta, perché le vittime di turno attendano piantate al suolo che il camioncino del serial killer le travolga e uccida, sorvolando su varie altre battute ridicole che a turno pronunciano Ilenia Pastorelli e Asia Argento.
Altre volte c’era stata la musica dei Goblin nelle loro varie formazioni, di Claudio Simonetti & Friends insomma, a dare colore ed emozioni al cinema del brivido e dell’horror. Stavolta nemmeno questo. Se Dario Argento non aveva voglia di fare un nuovo film dopo dieci anni, avrebbe fatto meglio a rivedersi qualcuno dei suoi classici. Pensate che sia troppo severo? E’ solo perché non avete visto il film.

Occhiali neri, la scheda

OCCHIALI NERI – Italia/Francia- Durata 87 minuti.
Regia: Dario Argento
Interpreti: Ilenia Pastorelli, Andrea Zhang, Asia Argento, Maria Rosaria Russo, Guglielmo Favilla, Paola Sambo, Andrea Gherpelli, Tiffany Zhou, Gennaro Iaccarino, Gianluca Gugliarelli, Gladys Robles, Cristiano Simone Iannone, Mario Scerbo, Ivan Alovisio.

Leandro De Sanctis

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