Coppa Italia al Napoli, la Juventus non c’è più

Coppa Italia al Napoli, con merito e senza stupire chi aveva fotografato la situazione togliendosi dagli occhi le bende del tifoso che non sa e non vuole vedere la realtà, perché la Juventus non c’è più. Solo chi vede il calcio in modo superficiale poteva confondere qualche cifra favorevole con la realtà e l’essenza di questa Juventus di Sarri. Avrà anche fatto punti record per un debuttante sulla panchina, ma continuando di questo passo, non c’è algoritmo che tenga e se anche ci fosse stato, presto cambierà idea anche lui. Dopo la brutta figura di questa finale di Coppa Italia all’Olimpico di Roma, la Juventus rischia seriamente di trovarsi alla fine della stagione con nulla in bacheca.
La pandemia si è portata via anche la brutta copia della Juventus, lasciando una opaca controfigura, senza spessore né personalità. Centottanta minuti senza lo straccio di un gol e nella finale di Coppa Italia anche senza una reale azione da gol costruita, cosa che invece ha saputo fare il Napoli.
Vuol dire che la Juventus è fuori fase, sia fisicamente che tecnicamente. La squadra cammina, non corre e non ha idee. Non giocando in velocità vengono meno le sue potenziali qualità, Il migliore (oltre all’arbitro Doveri) è stato Gigi Buffon, che ha salvato il risultato in varie occasioni, anche con l’ausilio dei legni della sua porta.
L’inutile possesso palla al rallentatore è risultato infruttuoso. Il Napoli, schierato con una difesa compatta, come era stato fin troppo facile prevedere, ma anche con uomini disposti alla ripartenza per colpire, ha saputo creare le migliori occasioni. A parte i due pali (nel primo tempo la bella punizione di Insigne, nella ripresa Elmas) avrebbe potuto chiudere la partita già al 70′, quando Milik ha sparato alto da ottima posizione.
Basta rileggere cosa avevo scritto illustrando i rischi che avrebbe corso una Juventus così povera di ritmo e gioco, così priva di armi offensive frutto di schemi e manovre, guizzi individuali e prodezze di giocatori che non sanno più essere una squadra. Anzì, il Napoli non si è limitato al contropiede, si è reso pericoloso con il gioco, con la capacità di tagliare l’area bianconera con palloni pericolosi.
In queste condizioni serve a poco parlare dei singoli e dello smarrimento di Sarri, che pare, purtroppo per noi tifosi, avviato in maniera preoccupante verso una stagione disastrosa. Spero tanto di sbagliare, ovviamente. Ma la situazione al momento è questa.
Anche il Napoli è reduce da tre mesi di stop e aveva avuto un giorno in meno per preparare la finale. Ma in campo ha corso di più ed ha mostrato maggiore lucidità.
Il male oscuro della Juventus di Sarri è indecifrabile, non può soltanto scaturire dalla confusione tattica e tecnica che si percepisce guardando come tenta di giocare. Quando poi la serie di rigori si apre con due errori (Dybala si fa parare il tiro da Meret, Danilo spara addirittura alto, inutili le reto di Bonucci e Ramsey) che non schiodano lo zero gol, quando Ronaldo nemmeno può tirare il suo penalty perché al Napoli per vincere sono bastati i primi quattro centri (Insigne, Politano, Maksimovic, Milik) cosa resta da dire? Solo registrare il fatto che Sarri ha perso la seconda finale sulla panchina juventina. La Supercoppa l’ha vista alzare dalla Lazio, la Coppa Italia dal Napoli, con le medaglie consegnate ai napoletani dai due presidenti, De Laurentiis e Andrea Agnelli. C’è poco da stare… Allegri.
E non oso immaginare cosa succederà se la squadra che non sa più segnare, non dovesse vincere a Bologna alla ripresa del campionato.
Ronaldo inconsistente anche in questa finale, ma non è tutta colpa sua. Dybala si è dato da fare ma senza concretezza, altri nemmeno quello. Confuse ammucchiate con i portatori di palloni che si trascinavano infruttuosamente fino al limite dell’area partenopea. Non un cross decente, non un inserimento limpido. C’è modo e modo di perdere le finali: sia la Supercoppa che la Coppa Italia. Questa Juventus le ha perse male e con merito (degli avversari). Se vincere aiuta a vincere, perdere favorisce disistima e paura.
Come si potrà ribaltare lo 0-1 con il Lione, segnare due gol senza subirne, per non essere eliminati subito quando la Champions ripartità? Come si può reggere il tentativo di rimonta della Lazio se anche spremere un solo gol è diventata un’impresa improba?

Juventus sopravvalutata e fuori forma


La realtà è che attualmente la Juventus è una squadra mediocre, con giocatori sopravvalutati e fuori forma, come l’allenatore scelto per raccogliere la pesante eredità di Allegri, rimosso per inseguire la chimera di un bel gioco presunto, che non è stato vincente nemmeno quando toccava realmente vertici di bellezza. Finché lo pensavano i tifosi del Napoli, ci può anche stare, ma è triste che perfino la Juventus abbia creduto alla favola del gioco del Napoli che avrebbe meritato lo scudetto. Gli scudetti li merita chi li vince, chi fa più punti degli altri.
Riguardo il suo sfogo sul fatto che in Italia non ha vinto nulla, Sarri mi ha ricordato un illustre tecnico di un altro sport che agli scudetti in serie conquistati da un altro tecnico vincente, puntualizzava ammonendo a non dimenticare che anche lui aveva vinto quattro scudetti, juniores…

Napoli-Juventus 4-2 (0-0 d.t.r)

SEQUENZA RIGORI: Dybala parato, Insigne gol, Danilo alto, Politano gol, Bonucci gol, Maksimovic gol, Ramsey gol, Milik gol

NAPOLI
Meret; Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly, Mario Rui (35′ st Hysaj); Fabian Ruiz (35′ st Allan), Demme, Zielinski (42′ st Elmas); Callejon (22′ st Politano), Mertens (22′ st Milik), Insigne

A disposizione: Karnesis, Luperto, Manolas, Ghoulam, Younes, Lozano, Llorente
Allenatore: Gattuso

JUVENTUS
Buffon; Cuadrado (40′ st Ramsey), De Ligt, Bonucci, Alex Sandro; Bentancur, Pjanic (29′ st Bernardeschi), Matuidi; Dybala, Cristiano Ronaldo, Douglas Costa (20′ st  Danilo)
A disposizione: Szczensy, Pinsoglio, De Sciglio, Rugani, Rabiot, Muratore, Zanimacchia, Vrioni, Olivieri
Allenatore: Sarri

ARBITRO: Doveri ASSISTENTI: Paganessi, Alassio QUARTO UFFICIALE:  Calvarese VAR: Irrati, Schenone

AMMONITI: 37′ st Mario Rui, 38′ st Dybala

Leandro De Sanctis

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