http://leandrodesanctis.blogspot.com/2014/05/beach-volley-nicolai-e-lupo-le-stelle.html?spref=fb
https://www.youtube.com/watch?v=lD4sxxoJGkA
La consuetudine vuole che troppo spesso, quando si perde una finale, si dica che è un argento che vale oro. Ma per esaltare l’impresa di Paolo Nicolai e Daniele Lupo, i Beach Boys italiani, non serve ricorrere al già scritto e sentito. Non servono parole di consolazione, perchè una finale olimpica è un evento che dà un senso ad ogni carriera sportiva. Prima è un obiettivo lontano, poi diventa un sogno forse raggiungibile, quindi un traguardo raggiunto che nella metà dei casi lascia una scia di rammarico e rimpianto.
Ma Nicolai e Lupo possono andare fieri ed orgogliosi di quello che hanno saputo fare a Rio de Janeiro. Loro hanno vinto l’argento, non hanno perso l’oro. Paolo e Daniele hanno e avranno sempre il diritto di pensare a ciò che non è stato, con la consapevolezza però, di avere centrato un risultato enorme, nel luogo più complicato. I beach boys azzurri hanno confermato la bontà di un lavoro che parte da molto lontano e che li ha visti progredire in maniera continua, nonostante i problemi. Quattro anni fa ai Giochi di Londra furono quinti, eliminati nei quarti di finale. Poi Daniele si è messo alle spalle un tumore osseo, Paolo ha avuto il coraggio di farsi sistemare il ginocchio a Villa Stuart, lo scorso inverno contando sul recupero totale e tempestivo per l’Olimpiade.
Sentirli parlare dopo la finale ha fatto capire una volta di più le qualità anche umane di una coppia che sa andare al sodo, che lavora con semplicità e serietà, amando il suo sport e vivendo in armonia con il mondo che li circonda. Hanno avuto parole di elogio per i brasiliani Alison e Bruno (“Sono stati al vertice delle classifiche negli ultimi tre anni, meritavano questa medaglia d’oro”), hanno evitato di parlare della pioggia battente che ha reso ancora più dura per tutti giocare la finale olimpica. Hanno ringraziato tutti i tecnici che li hanno allenati negli anni. Al microfono della Rai, dopo la finale persa, ho visto e ascoltato Daniele e Paolo sereni, lucidi e semplici come li ricordavo nello stabilimento sul litorale romano, dove i ragazzi si scottano i piedi sulla sabbia a volte per puro divertimento, a volte sognando di fare come loro, gli ormai mitici Nicolai e Lupo, gli avieri con i piedi nella sabbia che hanno regalato all’Italia la prima medaglia olimpica nel beach volley
Paolo Nicolai su Facebook il 7 agosto: “Non è stato l’inizio che volevamo ma la strada è lunga. Pensiamo alla prossima”
Paolo Nicolai su Facebook dopo la finale: “Rileggere il mio post precedente mi fa sorridere. La strada è stata la
più lunga possibile, torniamo a casa con un meraviglioso argento”
Chi sono
Varnier è stato nominato tecnico della coppia Lupo-Nicolai all’inizio
del 2016 dopo essere stato assistente prima di Mike Dodd e
successivamente di Paulao. Nato ad Arma di Taggia (IM) il 16 ottobre
1979 ha alle spalle una carriera di atleta che gli ha permesso di
maturare importanti esperienze a livello internazionale per più di dieci
anni.
giocato in tutti i principali tornei del World Tour. Nel 2008 ha
sfiorato il sogno olimpico svanito a causa di un infortunio alla spalla
(il suo compagno Riccardo Lione giocò in coppia con Eugenio Amore), ma
ora, otto anni dopo, ha la possibilità di vivere anche se da allenatore
l’avventura a cinque cerchi. Negli anni da atleta ha giocato con diversi
compagni tra i quali Paolo Nicolai con il quale è sceso in campo dal
2009 fino al termine della sua carriera. Sotto la sua guida Daniele Lupo
e Paolo Nicolai avevano già conquistato la qualificazione ai Giochi
Olimpici grazie al decimo posto nel ranking olimpico, il titolo
continentale e tre medaglie nel World Tour.
La finale di Rio 2016
2016 Rio de Janeiro – Oro: Alison/Bruno; Argento: Nicolai/Lupo; Bronzo: Brouwer/Meeuwsen (NED)