CALCIO E se Totti avesse smesso dopo la doppietta al Toro?

Fosse stato un film, dopo il rigore che ha sancito la rimonta della Roma sul Torino e la doppietta indimenticabile confezionata da Totti, entrato in campo da pochi secondi, sarebbero scesi subito i titoli di coda. Dopo tante parole inutilmente intrise di veleno, se fossi Totti avrei smesso di giocare. Subito dopo quel magico 3-2, vissuto con commozione ed emozione quasi da tutti, tifosi delle squadre avversarie inclusi. Un finale che visto al cinema ti fa dire: ma ti pare che sia possibile una cosa del genere? Ebbene sì, nello sport a volte succede. Ma soprattutto è successo all’Olimpico, l’ha fatto succedere Totti. Ma vuoi mettere lasciare tutti con uno spot del genere? Due gol per sintetizzare una vita in giallorosso e farsi rimpiangere per l’eternità. Sottraendosi alle meschinerie di una società che ha il diritto e il dovere di guardare avanti e lontano, ma che ha dimostrato di non saper gestire con la necessaria freddezza, classe e affettività, un momento storico di passaggio.
Quanto è difficile andarsene nel modo giusto, da vincente e segnante. Il suo amico Del Piero riuscì a congedarsi con lo scudetto, ma non con una Coppa Italia (persa col Napoli) che avrebbe alzato per l’ultima volta in maglia bianconera, proprio all’Olimpico. Sapendo che non ci sarà un altro anno in giallorosso, nei panni di Francesco avrei stupito tutti con un altro colpo teatrale: «Due gol a Torino in 4 minuti. Il mio regalo d’addio. E ora fateci pure un film…Alla mia Roma con amore eterno»

Leandro De Sanctis

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