CALCIO La lezione Viola e i soliti difetti della Juve

Anche quest’anno la Coppa Italia resterà un obiettivo stregato per una Juventus che pure con Allegri al timone, dimostra di non riuscire a correggere i suoi difetti, pecche con le quali è nata e cresciuta e che le hanno impedito di raggiungere tutti i traguardi che il suo valore globale le avrebbe consentito, soprattutto se riferite alla qualità delle avversarie (almeno una Coppa Italia e una Supercoppa lasciate malamente agli avversari). 
Ma se in campionato alla fine le differenze non possono non emergere, con buona pace di “Rodi” Garcia e di chi invece di ammettere i difetti preferisce attribuire ad altro le ragioni degli insuccessi, nei confronti senza appello leggerezza, irritante presunzione e cattive abitudini si pagano…Salahte.
 Dà fastidio leggere che la Coppa Italia è un obiettivo per la Juventus e poi vedere in campo le scelte compiute dal tecnico. Sul fatto che la Fiorentina fosse la squadra più in forma del campionato (insieme con il Torino ma con una qualità individuale superiore) non credo si potessero nutrire dubbi. Non dico che Allegri abbia schierato la Juve B, perchè in questo periodo anche la Juve A non sta esprimendosi certo al meglio, ma rinunciare alla spinta di Lichtsteiner o Evra, ad esempio non penso sia stata una buona mossa. E non arrivo a chiedermi perchè sia stato ripreso Matri, al quale non viene mai fatto vedere il campo.
Sarebbe bastato spingere in rete uno dei due palloni creati nei primi cinque minuti per vedere una gara diversa, ma non è nemmeno questo il punto. Se si mette Llorente al centro dell’attacco, poi i cross devono arrivare: e non il solitario gioiello di Pepe non a caso trasformato in gol dello spagnolo.
 La realtà è che la Fiorentina ha costruito la sua vittoria meritata con un lampo accecante di Salah, che si è bevuto Padoin nella prateria, in modo imbarazzante o vergognoso per una difesa qualsiasi, fate voi. La verità è che a forza di dire a Marchisio che deve fare il Pirlo, lo ha imitato anche nel perdere palla con colpevole e inaccettabule leggerezza e presunzione. Se aggiungiamo i cinque passaggi filtranti consegnati ai difensori viola, credo che Marchisio sia incappato nella peggior prestazione stagionale. Capita, per carità, ma dopo due errori ci voleva tanto a capire che bisognava cambiare gioco?
I due gol della Fiorentina sono nati da un contropiede e dall’ormai troppo consueto infortunio di una difesa che cincischia e alla fine perde palla lanciando gli avversari verso la rete di Storari o Buffon. 
Se ripercorriamo il cammino bianconero anche delle sole due ultime stagioni, sono almeno dieci in gol incassati in questo modo. Nè Conte nè Allegri (nè le urla di Buffon, ieri, per inciso, Storari è stato troppo silente con i colleghi di reparto) hanno saputo far cambiare testa ai giocatori. Infine il tiro: chi l’ha detto che bisogna entrare in porta con il pallone? La Juventus crede di giocare a calcetto? O sparacchia da 25 metri o avanza verso la linea di meta trovando sempre un ultimo passaggio fuori misura, uno stinco, un corpo su cui infrangersi. Fossi in Allegri darei l’obbligo di tiro entro l’area, visto che questo atteggiamento è costato almeno una quindicina di gol anche ques’anno. E Pogba? Da quando è uscita la storia dei 100 milioni non è più stato lui: qualcuno gli spieghi che tutto quello per cui si è fatto amare, se resta fine a se stesso e non finalizzato all’assist o al tiro, diventa orpello inutile. Lo stile deve essere redditizio nel calcio, altrimenti conta poco.
Juve quindi virtualmente fuori dalla Coppa Italia, che viaggia verso una pericolosa finale bis Napoli-Fiorentina. Non perchè non sia capace di andare a vincere a Firenze, o almeno arrivare ai supplementare con speculare 2-1. Ma perchè sono convinto che la Juve ha dato per persa la Coppa Italia e giocherà a Firenze senza la squadra migliore e senza vera convinzione.
Forse anche quest’anno questa Juve basterà per lo scudetto (ma se non si sveglia potrebbe compromettere anche quello), ringraziando la pochezza dei rivali. Ma con queste pecche, le accoppiate e l’Europa resteranno sempre una chimera.
Considerazione finale su Salah, che indubbiamente è un gran bel giocatore. Mi chiedo però in che misura contribuiscano a farlo apparire un fenomeno la pochezza e il basso livello della nostra Serie A.

Leandro De Sanctis

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