CALCIO Nervi saldi, carattere, modulo: la Juventus ha cambiato marcia

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Come ogni juventino sa bene, la serata di Juventus-Olympiacos ha messo a dura prova le coronarie dei cuori bianconeri. Dopo, digerite le emozioni, ci si interroga: deve prevalere la gioia per avere evitato l’eliminazione, che al secondo gol dei greci si era materializzata, o il rammarico per il rigore sbagliato da Vidal che mette comunque la Juventus in condizioni di inferiorità in caso di arrivo a pari punti con la squadra biancorossa di Michel?
Noi tifosi siamo insaziabili, è storia nota. Per cui il rimpianto è stato ed è ancora consistente. Però… 
Però nella vita bisogna anche sapersi accontentare e guardare in faccia la realtà. Partendo dallo scampato pericolo di uscire dalla Champions League già alla quarta delle sei partite della prima fase penso che sportivamente bisogna essere contenti, senza andare troppo oltre. La tragedia greca non c’è stata. La notte allo Stadium ha virato in commedia con lieto fine non immune dal rimpianto. Contenti soprattutto per la grande reazione che ha avuto la Juventus sull 1-2. Pirlo (un altro gioiello in una serata decisamente positiva per lui) e compagni avrebbero potuto crollare, di nervi soprattutto. E invece, come accade a squadra dotate caratterialmente, la Juve ha avuto la forza di non smarrirsi, di non cedere al peso dei molti errori sotto porta che anche martedì sera l’hanno privata di una goleada possibile. La Juve a quel punto non ha pensato che stava scivolando fuori dalla Champions. ha pensato solo a giocare, a correre, a lottare su ogni pallone. E con un po’ di buona sorte ha saputo ribaltare la situazione: con Llorente che pareggia anche grazie a rimpalli fortuiti, con Pogba che ci fa urlare sollevati firmando il gol scaccia incubo, anche lui dopo un rimpallo. Poi in chiusura, la sorte ci ricorda che senza fortuna anche nel calcio non si va da nessuna parte e Vidal si fa parare il rigore che avrebbe permesso alla Juve di superare l’Olympiacos anche in caso di arrivo a pari punti.

Juve-Olympiacos ha insegnato molto: in Europa più che in campionato, ogni errore si paga caro (Buffon avrebbe potuto evitare quel corner goffamente regalato. Chiellini e Bonucci marcare più strettamente in occasione dei due gol greci. Vidal avrebbe dovuto rirare invece di passare giunto a tre metri da Romero, Tevez e Morata aggiustare la mira con maggior cura e lucidità). 
Ma finalmente Allegri ha azzeccato le mosse giuste ed anche la discussione che si è aperta sul modulo, sulla possibilità di non restare ancorati a idee fisse è da interpretare positivamente. Allegri potrebbe proseguire il suo percorso di conoscenza di questa sua Juventus, sfruttando al meglio e al massimo le risorse a disposizione, sia pure nell’emergenza difesa che fin dall’estate mi preoccupava e che ora si è concretizzata. 
E’ stata alla fine una vittoria sofferta e bella, una vittoria di tutti, vissuta coralmente. Forse una piccola grande svolta nella stagione, sia riguardo l’aspetto emozionale che per le varianti tecniche e tattiche che ora Allegri sembra disposto ad operare. Mandando in campo Llorente al momento giusto e poi Padoin e Pereyra, il tecnico toscano non ha sbagliato mosse. Mi auguro che ora resti in allerta e sappia apportare tempestivamente le correzioni, quando ce n’è bisogno, senza aspettare gli ultimi dieci minuti. E spero che non dimentichi Giovinco. In difesa purtroppo accusiamo crepe e passaggi a vuoto, servono i gol e anche senza i fuoriclasse delle altre grandi d’Europa, questa Juventus può farne. E andare avanti in Champions, sperando di non trovare una delle super big che possono spegnere i sogni di chiunque, come Roma-Bayern Monaco ha ricordato.

Leandro De Sanctis

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