CINEMA Fiore

FIORE – Regia: Claudio Giovannesi. Interpreti: Daphne Scoccia, Josciua Algeri, Valerio Mastandrea, Gessica Giulianelli.

 

Quando i film nascono con l’esigenza di raccontare una storia, spesso risultano riusciti, intensi, anche diversamente belli. Si parla di vite sbandate, di minorenni in carcere. Daphne rapina coetenee puntate in metropolitana, suo padre è stato in prigione, il suo futuro non esiste. E’ una ragazza sola perché non ha una famiglia, ha un padre che a malapena cerca di ritornare a galla con l’amore di una nuova compagna. Affetto, pochi soldi, casetta striminzita. Non c’è spazio per una figlia che vorrebbe uscire dal carcere.
Un film asciutto quello del regista romano Claudio Giovannesi, autore anche della sceneggiatura e della colonna sonora che fa capolino in punta di piedi. Perchè il film è crudo, privo di ghirigori, senza compiacimenti. Gruppo di giovani carcerate in un interno, con le dinamiche della prigione, i rapporti sempre intrisi di sopraffazione tra agenti di custodia e recluse. 
Eppure anche nella desolazione del cemento e delle sbarre, può nascere un Fiore, può sorgere l’amore. E Giovannesi punta la macchina da presa su quei visi, su quegli occhi facendo di Daphne Scoccia la protagonista assoluta su cui poggia tutto il film.
Atipico, ruvido ma anche dolce. Un amore che nasce negli occhi, con gli sguardi, nella parole clandestine affidate a bigliettini “fuorilegge”, perchè in carcere nulla è permesso. Da un gesto di accoglienza, condivisione e solidarietà, sgorga altro, quasi all’insaputa dei protagonisti, sorpresi loro stessi.
L’amore tra due adolescenti galeotti è fatto anche di scelte sbagliate, irresponsabili, assolutamente irrazionali. Ma è proprio nella “follia” d’amore che, un giorno forse, Daphne potrà trovare una salvezza. Daphne e Josh, anime non ancora perdute nonostante gli errori, con la voglia di andare dove li porta il cuore, di vivere l’amore piuttosto che la violenza, a modo loro naturalmente, con incoscienza e tanto coraggio. La forza dell’amore. Unica salvezza di vite smarrite.
Piccolo ma significativo ruolo per Valerio Mastandrea, il papà di Daphne ex galeotto con troppi problemi suoi, per poter risolvere quelli in cui ha indirettamente messo la figlia: anche per lui la speranza e l’ambita normalità, passano attraverso l’amore, il cuore della nuova compagna che lo ama.

Leandro De Sanctis

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