Caso Lugli, non solo lo sport discrimina le donne

Caso Lugli, non solo lo sport discrimina le donne. Ora che il caso di Lara Lugli è diventato di dominio pubblico, ulteriori riflessioni si impongono. Nel servizio di Veronica Ruggeri per la trasmissione di Mediaset Le iene, Franco Rossato, il presidente del Volley Pordenone, ha detto anche una cosa vera, che si aggiunge alle altre che danno da pensare.
Partiamo dalla meno rilevante: la richiesta di danni dell’avvocato del Volley Pordenone è stata avviata per la somma di 2.500 euro. Ora, è vero che c’è una crisi spaventosa a livello economico e ad ogni livello, in ogni campo. Ma è possibile che né la società né l’avvocato hanno pensato e calcolato i danni che finire su giornali e tv in questa maniera avrebbero causato? Tanto più che ora, dopo il can can mediatico e l’intervento del neopresidente federale Manfredi, quei 2500 euro dovuti verranno probabilmente pagati (almeno si spera), come è giusto che sia.
Guardando il video ognuno completerà la sua opinione. La verità, sconfortante, affermata dal presidente Rossato, riguarda l’intera società italiana. La discriminazione verso chi si trova ad affrontare una maternità, che può essere cercata e voluta ma anche capitare (in barba ad ogni firma contrattuale, come si fa a non capirlo?).
La realtà drammatica delle donne nel mondo del lavoro (e non solo) e in gravidanza è un problema che riguarda sì le atlete ma in generale tutte le donne. E’ vero che molte aziende fanno firmare contratti con lettera di dimissioni incorporata. E’ vero che per non rischiare di avere impiegate o operaie in assenza per maternità, molte aziende nemmeno le assumono le donne, per principio. E stiamo parlando di una realtà di oggi, non del secolo scorso.
Non sono esperto di leggi, ma penso che certi tipi di contratto, certe clausole discriminatorie nei confronti della donna, non dovrebbero essere consentiti. Non dovrebbero avere valore legale. E’ il mondo del lavoro che discrimina la donna in gravidanza, Lo sport fa parte di questa società e ne assorbe le storture, tappandosi il naso. E questo non è eticamente e socialmente corretto e accettabile, visto che lo sport si propone come modello da seguire e coltivare.
Quando anche lo sport ignora principi di lealtà e giustizia nei riguardi delle persone, delle donne in questo caso, viene meno ai suoi stessi principi. Inutile riempirsi la bocca di bei discorsi sulle quote rosa, sull’eguaglianza nel trattamento della donna nel mondo del lavoro, se poi si tollerano clausole contrattuali come quella che ha dovuto firmare Lara Lugli per poter giocare a pallavolo, per poter lavorare. Anche se nella pallavolo il professionismo non esiste. In teoria.
Del resto in un’Italia che è il regno del lavoro in nero, chi vuole lavorare spesso si trova a dover ingoiare bocconi amarissimi, pur di lavorare. Ecco perché è inaccettabile ascoltare come giustificazioni il fatto che l’atleta, la donna, quel contratto lo aveva firmato. Se non lo avesse fatto non avrebbe potuto giocare, lavorare. Nè a Pordenone nè forse altrove.
Leggendo certi vomitevoli commenti online, si comprendono meglio almeno due cose: 1) quanta arretratezza culturale mista a maschilismo ci sia in giro. 2) di quanta reale ignoranza e stupidità intellettiva sia permeata la massa cerebrale, laddove presente, di tanti italiani.

L’impegno del neopresidente Manfredi

Il presidente federale Giuseppe Manfredi ha avuto un colloquio telefonico con Lara Lugli, dopo aver parlato già ieri con il presidente della società volley Pordenone, Franco Rossato. Le parti si sono dette disponibili a parlare per poter risolvere celermente il contenzioso.

Al di là degli aspetti contingenti legati alla vicenda specifica, la Federazione Italiana Pallavolo tiene a precisare che la tematica sarà tempestivamente presa in carico dal Consiglio Federale e che sarà garantito il massimo impegno per mettere ordine, in maniera organica e nel più breve tempo possibile, a tutte le problematiche simili a quella in questione affinché non si ripetano più.

Il video Mediaset, Le iene con Lara Lugli

https://www.iene.mediaset.it/video/pallavolista-incinta-danni-societa_1003593.shtml?fbclid=IwAR1wRt_ng1Ijl1MY99ZMwtahmsqvmelTiUrcRzPB6__jtxzHB-qAX-Y_GL4

Lara Lugli al microfono di Veronica Ruggeri, Le iene, Mediaset.
“Da essere una giocatrice importante e professionista sono passata a una che ha combinato un casino”. La notizia della pallavolista Lara Lugli, rimasta incinta due anni fa mentre giocava per la Volley Pordenone e citata per questo per danni dalla società, è finita su tutti i giornali. Veronica Ruggeri è andata a parlare con lei e con il presidente della società. Speriamo di essere riusciti a fargli cambiare idea

La solidarietà del volley: in campo col pancione

https://www.corriere.it/sport/21_marzo_15/lara-lugli-campo-col-pancione-squadre-a2-maschili-femminili-solidali-la-pallavolista-licenziata-18af657c-8575-11eb-9163-c4d65be13e50.shtml?fbclid=IwAR2L6ssz7SpgHaiphl5ytay9kjHTa7g5PhGW6yhT4FLsS04_9N_aFmBUWic

Leandro De Sanctis

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