Juventus-Monza 0-2 | Palladino firma l’en plein, resa bianconera

Juventus-Monza 0-2 | Palladino firma l’en plein, resa bianconera.
Non può essere un normale commento ad accompagnare la seconda sconfitta stagionale della Juventus con il Monza, conclusione del tremendo gennaio di un 2023 che si è delineato come annus horribilis.
L’aria che tira dopo la prima penalizzazione di 15 punti è delle peggiori e ciò che è filtrato lascia intendere che si è solo all’inizio di una discesa agli inferi, di nuovo dopo la retrocessione a tavolino in serie B del 2006. I supplementi d’inchiesta sulle altre accuse che sono state mosse alla società presieduta da Andrea Agnelli possono portare alle estreme conseguenze la società e la squadra, sia a livello tecnico che economico, con conseguenze che si sono già vissute diciassette anni fa.
Non so se la svagatezza, la mancanza di iniziativa, i vistosi errori commessi nel primo tempo siano figli della consapevolezza che, in attesa delle ulteriori sentenze, non si sa nemmeno per cosa lottare, per quali obiettivi, soprattutto in un campionato compromesso a vari livelli. E proprio in un torneo che a parte il meritato scudetto che vincerà il Napoli, ci sarebbe stato spazio per tutti nella lotta per il secondo posto.
Da un lato la Juventus ha il dovere di puntare alla Coppa Italia, a un risultato vincente sul campo nell’obiettivo non certo facile ma anche l’unico realmente raggiungibile. Dall’altro, come ha giustamente sottolineato Allegri, non si può allentare la tensione sul campionato perché l’interruttore della concentrazione e del gioco non si accendono a comando, ma sono il frutto della continuità. Ho tralasciato l’Europa League, che a meno di una squalifica Uefa (non sicura ma nemmeno da escludere), in caso di vittoria finale darebbe un (teorico, appunto) posto in Champions League: questa Juventus non ha mostrato di avere la caratura necessaria a far meglio di tutti gli altri club.
Sempre fingendo che non verrà attuata una strategia “politica” che penalizzi la Juventus dei punti necessari a farla retrocedere in Serie B (e quindi qualsiasi punteggio sarà raggiunto verrà reso inutile dalle sentenze) una Juve che non può ambire a un posto in Champions e a scalare per Europa League o Conference, deve badare alla zona retrocessione, ai punti della terz’ultima in classifica (attualmente il Verona). Scenari che mi pongo da sostenitore juventino, a scanso di fraintendimenti, possibili in base a quanto si apprende, ufficialmente e tra le righe.
Naturalmente spero che il pessimismo (o realismo consapevole) possa rivelarsi esagerato, ma prima tutti si rendono conto di quello che potrà succedere (anche perché, come cantava Franco Battiato, è già accaduto) e meglio sarà, anche per la tifoseria.
Anche senza la mega multa che potrebbe essere comminata alla società per la vicenda degli stipendi durante la pandemia, una Juventus senza Europa non potrà permettersi certi giocatori e certi ingaggi. Per non parlare della eventuale retrocessione in Serie B.
La maggior parte dei campioni attuali se ne andrebbe o dovrebbe essere ceduta (McKennie sta andando già al Leeds), a cominciare da Vlahovic, per proseguire con Rabiot, Szczesny, Di Maria che ha un solo anno di contratto, Rabiot, Kostic, Bremer e gli altri che erano già destinati a concludere la loro avventura bianconera (Cuadrado, De Sciglio, Alex Sandro) ai quali può già dirsi aggiunto il deludentissimo Paredes (ammirando la prova di Rovella, ceduto in prestito al Monza per poi inseguire tenacemente l’argentino del PSG, si dovrebbe riflettere sui meccanismi del calcio mercato e sullo sperpero di risorse, a nocumento dei giovani italiani ).

Juventus-Monza 0-2 – Paredes e Kostic pessimi, difesa spaventosa

Un punto in tre partite, dieci gol subito da una difesa e una squadra che non ne avevano presi nelle otto partite precedenti alla sfida col Napoli e ne avevano incassati solo 7 in tutto il campionato. Non ha avto fortuna la Juventus, che ha affrontato due volte il Monza con Palladino in panchina. E ha perso sia all’andata che al ritorno. Il Monza ha ipotecato i tre punti nel primo tempo e li ha difesi nel secondo. Tre tiri in porta, due gol, oltre a quello annullato per fuorigioco. Palladino ha spento sul nascere il gioco bianconero, neutralizzando con una marcatura plurima l’estro di Di Maria e mostrato una squadra dinamica e strategicamente efficace. Con il collegamento ideale tra i reparti e attaccanti che hanno affondato i colpi nella impacciata retroguardia bianconera, infilzata spietatamente dalle azioni gol di Ciurria e Mota (ma prima anche dal gol annullato di Caprari). Palle perse a metà campo (Di Maria), tackle che non arrivano (Rabiot), pseudo marcature allegre e movimenti errati dei vari Bremer, Gatti, Danilo, De Sciglio e Kostic. Il risultato è lo 0-2 con cui si conclude la prima frazione di gioco.
E’ una Juve lenta che cincischia con reiterati e inutili passaggi tra i difensori, senza andare in avanti, nemmeno con il doppio svantaggio. Le distanze tra i reparti sono abissali, il centrocampo non aiuta né la difesa né l’attacco. E dalla retroguardia non partono palloni, non si azzardano lanci in verticale.

Juventus-Monza 0-2 | Bremer, altra giornata nera

Il fatto che Allegri abbia sbagliato formazione è evidente e lo dimostrano i repentini abbondanti cambi in corsa, al punto che quando all’80 si è bloccato Milik per un problema al flessore della coscia sinistra, la squadra ha finito in dieci uomini. Fuori Fagioli e gli inguardabili Paredes e Kostic, dentro Soulè, Iling Junior e Locatelli. Poi Milik per Kean e infine il rientrante Vlahovic (dopo 100 giorni) al posto di De Sciglio per uno schieramento super offensivo. Ma anche quando la Juve ha iniziato a tirare creando occasioni da rete, è salito alla ribalta il portiere Di Gregorio. L’ultima chance di riaprire la gara a dieci minuti dalla fine, con il tiro di Milik che stava entrando in porta corretto di testa da Bremer che era però in fuorigioco. L’avesse lasciata andare, sarebbe stata la palla dell’1-2.
Juventus-Monza 0-2 – E così il neopromosso Monza è stato in grado di confezionare il suo en plein: non succedeva dal 2013 (Sampdoria) che una squadra battesse la Juve due volte in un campionato. Definendo con un’istantanea il crollo juventino, si potrebbe dire che il Monza di Palladino fa tutto ciò che la Juve non sa più fare, attaccanti che si muovono secondo schemi e fanno le scelte giuste in area, difesa compatta, centrocampo aggressivo e propositivo, quasi zero retropassaggi quando non servono.

Coppa Italia giovedi gara spartiacque con la Lazio

Giovedì nel quarto di finale di Coppa Italia, allo Juventus Stadium arriva la Lazio: è la partita spartiacque di una sciagurata stagione, per continuare a sperare di salvare il minimo salvabile, per sperare di alzare un trofeo, dai tempi di Pirlo e forse chissà per quanto tempo in futuro.

JUVENTUS-MONZA 0-2

Marcatori: 18′ Ciurria; 39′ Mota.

Juventus (3-5-1-1): Szczesny; Gatti, Bremer, Danilo; De Sciglio (65′ Vlahovic), Fagioli (46′ Soulé), Paredes (46′ Locatelli), Rabiot, Kostic (46′ Iling-Junior); Di Maria, Kean (58′ Milik, uscito per infortunio all’80’).
A disposizione: Perin, Pinsoglio, Alex Sandro, Rugani, Pogba, Miretti. Allenatore: Allegri

Monza (3-4-2-1): Di Gregorio; Izzo, Pablo Marì, Caldirola (69′ Marlon); Ciurria (79′ Birindelli), Machin (79′ Ranocchia), Rovella (59′ Sensi), Carlos Augusto; Pessina, Caprari (69′ Petagna); Mota.
A disposizione: Cragno, Donati, Antov, Carboni, Barberis, Valoti, Colpani, D’Alessandro, Gytkjaer. Allenatore: Palladino

Arbitro: Aureliano (sez. Bologna)
VAR: Fourneau
Ammoniti: Caprari (M), Sensi (M)
Note: recupero 3′ e 4′; spettatori: 39.393 per un incasso di 2.375.606

Leandro De Sanctis

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