VOLLEY Confesso, ho peccato

Lo confesso, ho peccato di scaramanzia. La distanza e la passione fanno anche di questi scherzi. Per la serie non è vero ma non si sa mai, il giorno dello spareggio con l’Olanda ho visto la partita indossando la maglia tricolore dell’Olimpiade di Londra 2012, quella bianca con una manica rossa e una verde. Beh, sfangato lo spareggio con gli olandesi, rivali di tante battaglia diverso tempo fa, ho pensato che anche la partita con la Finlandia, nei quarti, andava vista con addosso la maglia talismano.
E una volta approdati in semifinale ho ritenuto che fosse un rischio insostenibile interrompere il rito. Specie affrontando una Bulgaria che ha lo stesso nostro tricolore, come in questi anni spesso ci ha ricordato Trento festeggiando le sue vittorie. I due giorni di pausa hanno consentito il lavaggio, ma se lavo la maglietta stanotte o domattina, non si asciuga in tempo. In fondo l’ho messa per poche ore e non ho certo sudato come gli azzurri al Parken Stadium di Copenaghen (grazie ragazzi!). Quindi domani, divisa alternativa nello zaino e maglia talismano per tifare Italia nella finale con la Russia.
Per la serie non è vero ma non si sa mai, me la voglio giocare fino in fondo e con ogni arma possibile, anche la più ridicola. Ma chi è tifoso dentro mi capirà. Ho capito che è meglio non sfidare le leggi cromatiche della scaramanzia, scienza inesatta ma implacabile, applicata allo sport. E da tanto tempo ho smesso di indossare indumenti viola quando gioca la Juventus. Almeno se perde, non sarà per colpa mia…

Leandro De Sanctis

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