Russia 2022, pochi mesi per spostare il Mondiale causa guerra

Russia 2022, pochi mesi per spostare il Mondiale causa guerra. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, iniziata con bombardamenti e razzi anche su palazzi abitati da civili (Fonti: Repubblica, Corriere della Sera) obbliga il mondo dello sport a pensare immediatamente ad adeguare certe sue scelte. I primi nodi giù nelle partite dei club, in vari sport, che si sarebbero dovuto giocare su suolo russo ma che ora giustamente chi deve viaggiare nella terra di Putin, reputa evidentemente troppo rischioso e chiede il campo neutro. Quale spazio aereo può ritenersi sicuro in tempo e luogo di guerra? E’ immorale mettere a rischio la vota degli atleti per una partita sportiva. Così come è immorale che nel 2022 le superpotenze ricorrano ancora a invasioni, guerre, bombardamenti. In una escalation che nessuno può dire dove porterà. La finale della Champions League di calcio e il Mondiale di pallavolo sono ufficialmente da stamane gigantesche incognite. C’è da dire che l’Uefa sembra aver scelto con il lanternino sedi rivelatesi ad alto rischio. Quando si doveva giocare a Istanbul, sconvolta dalla politica di Erdogan, arrivò la pandemia a trarre d’impaccio la Uefa. Ora, al di là delle smentire d’obbligo della prima ora, non è ipotizzabile, né giusto, che perdurando la situazione scatenata da Putin, San Pietroburgo ospiti la finale della Champions League. Non c’è che l’imbarazzo della scelta per l’alternativa, a cominciare da Wembley.

La Polonia ospita già il femminile: farà il bis?

Restando alla pallavolo, nel 2022 il Mondiale maschile è programmato in Russia dal 26 agosto all’11 settembre, in ben dieci città. L’agenzia TASS ha chiesto alla Fivb, la Federazione Internazionale del volley, se intende spostare i campionati del mondo. Sconcertante ma diplomaticamente ovvia a questo punto della situazione, la risposta.
La FIVB sta lavorando a stretto contatto con la Federazione Russa di Pallavolo (VFV) e il suo Comitato Organizzatore in preparazione dei vari eventi di pallavolo e beach volley che si terranno nel Paese e che si svolgeranno come previsto. La FIVB crede che lo sport debba sempre stare fuori dalla politica. Stiamo monitorando da vicino la situazione per garantire la sicurezza e il benessere di tutti i partecipanti ai nostri eventi. Questa è la nostra massima priorità”
Ora, a parte l’imbarazzante frase sullo sport che deve restare fuori dalla politica visto che è in atto una guerra. Un’invasione non può essere definita politica. E’ vero il contrario: la certificazione della morte della politica, che dovrebbe essere trattativa, compromesso, soluzioni a problematiche.
Risposta ovvia dunque, ma non posso non pensare che alla FIVB siano più inetti di quanto molti appassionati e addetti ai lavori del volley pensano, e da loro stessi dimostrato. Non posso non pensare che si stia comunque ipotizzando una alternativa. Anche se ora, a caldo, non possono dirlo per evidenti ragioni.
L’alternativa più naturale, forse, sarebbe chiedere alla Polonia, che già ospita il Mondiale femminile e che a livello di impianti è il Paese meglio attrezzato, di bissare, nell’emergenza. La stessa Italia, con un contributo straordinario della FIVB che magari invece di succhiare soldi dovrebbe elargirli per uscire dall’emergenza, ha capacità organizzative e impianti per poter rappresentare una soluzione. Anche se ne farebbe volentieri a meno.
Molti tirano in ballo il discorso economico, che è l’unica cosa che interessa alla FIVB, ma di fronte a bombardamenti, cieli a rischio e pericoli reali, atleti e/o federazioni potrebbero anche ribellarsi e perfino rinunciare.
Nemmeno la CEV (la Confederazione Europea del Volley) è immune dal dover prendere decisioni per la fase finale delle varie coppe europee. La decisione semplice e perfino scontata: le squadre russe giocano le partite casalinghe in campo neutro. L’unico modo per consentire anche ai club russi di continuare ad essere presenti, anche se il Paese a cui appartengono ha deciso di essere in guerra non solo con l’Ucraina ma col mondo. E soprattutto anche contro civili inermi, immediatamente rimasti uccisi fin dal primo attacco.

Il logo dei Mondiali di volley, Russia 2022. Ma il torneo potrebbe essere dirottato altrove, causa guerra voluta da Putin
Il logo dei Mondiali di volley, Russia 2022. Ma il torneo potrebbe essere dirottato altrove, causa guerra voluta da Putin

Leandro De Sanctis

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