Fiorentina-Juventus 1-1 | Perin salvatore dopo il colpo del ko mancato da McKennie

Fiorentina-Juventus 1-1 | Perin salvatore dopo il colpo del ko mancato da McKennie.
Un altro pomeriggio di sofferenza per la Juve di questi tempi. Milik aveva indirizzato la sfida del Franchi nel migliore dei modi dopo soli 9 minuti: crossa da destra di Cuadrado, tiraccio cross di Kostic dal lato opposto e Milik a centro area metteva dentro di…pancia. Per il polacco secondo gol nei suoi primi 16 minuti in bianconero, contro lo Spezia era entrato all’85’. Sintetizzando al massimo si potrebbe affermare che abbiamo visto l’applicazione della (non scritta) regola del calcio: gol sbagliato, gol subito. Al 28 infatti’ un bel contropiede corale della Juve ha fatto arrivare palla a McKennie, entrato da solo in area. Invece di tirare però, il texano ha scelto di mettere banalmente la palla al centro, affollato di difensori viola. Ne è scaturito solo un innocuo calcio d’angolo e, come ai tempi della Juve dei due settimi posti, dal corner a favore è nato il pareggio subito. Rapido capovolgimento di fronte e Kouamè innescato in velocità ha potuto battere a rete battendo Perin, non impeccabile nell’occasione. Mi sono chiesto dove fosse Alex Sandro, visto che l’ultimo a cercare di inseguire il viola era stato Paredes. Inconcepibile che ci si possa lasciar sorprendere in quel modo avendo palla in attacco.

Perin, rigore parato e prodezza finale

In attesa del debutto in Champions a Parigi con il PSG, c’è da sperare che il portiere bianconero possa ripetersi e diventare PSG, Perin Saint Germain. E’ stato decisivo e fortunato quando ha deviato sul palo il rigore calciato da Jovic (fallo di mano inutile e incolpevole di Paredes, che era solo e senza avversari vicini, ma punibile con la regola di questa stagione). Perin ha poi messo la sua firma sul pari deviando a due mani la conclusione di Amrabat nel finale. Nel primo tempo la Juve aveva mostrato sprazzi di idee e gioco efficace, ma alla lunga, dopo il 2-0 mancato, si è ripiegata su se stessa lasciando iniziativa e campo ad una Fiorentina meno talentuosa ma più battagliera. Juve che non riusciva ad uscire dalla sua metà campo, spesso anche dalla sua area. Tanti tocchi sbagliati e quel vizio di non giocare mai la palla di prima, rintanandosi nei retropassaggi e finendo spesso all’angolo, a dover calciare con meno specchio e in posizioni più difficili.
Sembra quasi che ci sia un’esagerata superficialità nel toccare il pallone. Non si contano gli errori, in particolare Locatelli ha sbagliato molto, pure Cuadrado (strano vederlo non riuscire a saltare l’uomo). Vlahovic è stato tenuto a riposo, ma Milik ha fatto il suo dovere e non c’è da rimpiangere la scelta di Allegri, perché i rifornimenti non sono arrivati. Per fortuna Danilo ha stretto i denti e i tre cambi di schieramento tattico hanno consentito alla Juve non di strappare i tre punti, ma almeno di non perdere. E questo la dice lunga sia sullo stato delle cose in casa bianconera, tra assenti in lunga degenza, giocatori in condizioni fisiche precarie (Di Maria, Paredes) e altri che non riescono ancora a incidere (Kean, Alex Sandro). L’ingresso prima di Miretti (suo l’unico filtrante in verticale) e dopo di Fagioli, hanno solo puntellato la resistenza. Come poi Bonucci. Cosa è mancato ad una buona Fiorentina per vincere? Avere Vlahovic, o un attaccante centrale di peso come lui.
Ingiudicabile l’esordio di Paredes: la squadra deve cambiare la testa per affidargli la responsabilità del gioco (l’argentino si è fatto notare più che altro in fase difensiva), magari con un Di Maria recuperato. Bisogna avere pazienza, al momento la Juve è questa. Squadra ampiamente rinnovata, va cercata intesa pur nelle ampie rotazioni. Caso mai bisogna chiedersi perché talvolta a deludere sono i giocatori che c’erano e non i nuovi arrivati. Gli impegni che l’attendono sono tanti e complicati, serviranno lucidità, sangue freddo, attenzione e coraggio. Più di quello visto anche oggi a Firenze.
A parte qualche sbavatura su un paio di falli subiti dai bianconeri e lasciati correre, la direzione dell’arbitro Doveri, aiutato dalla VAR in occasione del rigore (ma dal campo non era facile accorgersi dello sfioramento con la mano del pallone), ha sempre tenuto in pugno la partita.

Fiorentina-Juventus 1-1

Marcatori: 9’ p.t. Milik (J), 29’ p.t. Koaume (F)

Assist: 9’ p.t. Kostic (J), 29’ p.t Sottil (F)

FIORENTINA (4-3-3): Terracciano; Dodo, Milenkovic (9’s.t. M.Quarta), Igor, Biraghi; Maleh (17’s.t. Mandragora), Amrabat, Barak (34’s.t. Zurkowski); Kouame (18’ s.t. Ikone), Jovic (34’s.t. Cabral), Sottil. All.Italiano

JUVENTUS (4-3-3): Perin; Cuadrado (19’s.t. Miretti), Bremer, Danilo, Alex Sandro (33’ s.t. Bonucci); McKennie, Paredes (38’s.t. Fagioli), Locatelli; Di Maria (1’ p.t. De Sciglio), Milik, Kostic (20’s.t. Kean). All.: Allegri.

Arbitro: Doveri

Ammoniti: 15’ p.t. Amrabat (F), 33’ p.t Alex Sandro (J), 7’ s.t. Locatelli (J), 8’ s.t. Danilo (J)

Leandro De Sanctis

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