CALCIO Milan di…Brocchi, colpa di Berlusconi se il Diavolo resta piccolo

Il Palermo dalla Z di Zamparini alla B, intesa come retrocessione dopo aver affidato la squadra a nove allenatori nove. Il Milan dalla Z (sempre modello Zamparini mangia allenatori) alla B di Berlusconi, che fatte le debite proporzioni è diventato stufarello quasi come Zamparini, quando si parla di allenatori (l’esonero di Mihailovic è l’ultimo licenziamento: ma non doveva vincere la Coppa Italia e restare?). Per fortuna non sono tifoso del Milan, che seguii con affetto ai tempi dei trionfi europei e intercontinentali con Trapattoni, Cudicini, Lodetti, Rivera e Prati. Mi sarei stancato non poco in questi ultimi anni a vedere continuamente messo in discussione il tecnico, passando da un’infatuazione all’altra, bruciando allenatori, progetti, programmi che non hanno mai fatto in tempo a decollare. 
La battuta è scontata, ora l’ha capito che è un Milan di…Brocchi.
In realtà credo che la maggior parte delle responsabilità di un Milan che continia a restare escluso dalla lotta per lo scudetto e dall’Europa, siano proprio del suo Presidentissimo, che oltre a non assicurarle quelle risorse economiche quasi indispensabili nell’era un po’ folle degli sceicchi, ha peggiorato le cose mettendo bocca su ogni allenatore, sfiancando con le sue osservazioni da competente decisionista (o presunto tale) e stroncando settimanalmente ogni semina prima che potesse dare frutti. Berlusconi ha fatto indubbiamente grande il Milan, ora lo sta facendo piccolo piccolo, disfacendo la tela con puntualità irritante (per chi tifa rossonero).

Leandro De Sanctis

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