Joker

Joker, il film. La locandina
La locandina del film Joker

JOKER
Durata: 123 min
Regia: Todd Phillips
Soggetto: Bob Kane, Bill Finger, Jerry Robinson (personaggio)
Sceneggiatura: Todd Phillips, Scott Silver
ProduttorI: Bradley Cooper, Todd Phillips, Emma Tillinger Koskoff
Casa di produzione: Joint Effort
Fotografia: Lawrence Sher
Musiche: Hildur Guðnadóttir
Costumi: Mark Bridges
Interpreti: Joaquin Phoenix, Robert De Niro, Zazie Beetz, Frances Conroy, Brett Cullen, Glenn Fleshler
*visto in edizione originale con sottotitoli in italiano


Scritto da Luca De Sanctis


Joker, di Todd Phillips, Leone d’Oro alla mostra di Venezia e in pole position agli Oscar 2020, è una delle uscite più discusse e interessanti dell’anno, spalla a spalla con Once Upon A Time…In Hollywood di Quentin Tarantino.
Il regista di Una Notte Da Leoni riesce a dimostrare il suo valore andando ben oltre le  commedie record di incassi. Il film è lontano anni luce dal classico racconto sulle origini di un personaggio dei fumetti, in questo caso Joker, l’enigmatico e anarchico antagonista di Batman. L’antieroe della DC viene preso come riferimento e saccheggiato nell’estetica per rappresentare qualcosa di molto più ampio e profondo, così come Gotham City, tesa e ostile, sembra un mix tra la New York classista degli anni settanta dipinta da Scorsese in Taxi Driver e i giorni nostri, estremizzati (ma non troppo) e visti come una polveriera pronta ad esplodere alla prima scintilla.

Arthur Fleck “Joker”


Il protagonista Arthur Fleck è un aspirante stand-up comedian affetto da gravi disturbi mentali. Ne veste i panni un trasformato Joaquin Phoenix che (partendo dal personaggio interpretato in A beautiful day) mette i brividi con la sua interpretazione eclettica e sofferente che riempie lo schermo fino a sfondarlo, travolgendo lo spettatore. 
Nella Gotham di Todd Phillips o sei il re o sei il giullare, e Arthur Fleck sembra ironicamente non riuscire a rientrare neanche nella seconda categoria. Il disagio e il senso di isolamento e incomprensione occludono i sensi e il film spinge e strattona senza mai mollare la presa. La rabbia sfocia in violenza senza riuscire a sfogare. Così come la vendetta e la rivalsa non appagano.
I colori sono grigi e spenti e la puzza della città è penetrante. Anche la colonna sonora non lascia un filo d’aria limpida e un cupo violoncello sembra piangere per tutto il film al posto del protagonista, schiavo della sua risata. Ad asciugare le lacrime sporadici raggi di luce come Smile di Jimmy Durante e That’s Life di Frank Sinatra, che danno ritmo alla follia in netto contrasto con la realtà narrata.
Nel cast essenziale, dopo l’onnipresente Phoenix, spicca Robert De Niro che interpreta il comico e conduttore televisivo Murray Franklin. Un ruolo interessante e diametralmente opposto a quello che l’attore interpretò nel film Re Per Una Notte (King of Comedy) di Martin Scorsese.

Il valore politico del film


Joker è un film intenso e sfaccettato, ricco di spunti di riflessioni e parallelismi. Uscito da poco nelle sale di tutto il mondo ha già diviso la critica e il pubblico, raccogliendo apprezzamenti e aspre critiche. Sicuramente il tema trattato è delicato, soprattutto negli Stati Uniti dove le stragi con armi da fuoco sono un problema e una realtà concreta. Non c’è da stupirsi quindi se un film che porta ad empatizzare con un assassino con disturbi mentali provochi qualche scetticismo. Nonostante questo penso che un film del genere attualmente abbia un grande valore.
Sceglie di raccontare solo un lato della storia  ma senza indugiare eccessivamente nel cliché dell’iconizzazione del killer, mostrando come la vittima diventi a sua volta carnefice in una progressiva e sofferta accettazione della propria atroce natura (“aiutato” da un mondo privo di umanità che non fa che calpestarlo) che però di naturale ha ben poco.
Se vedendo il film si è portati a sentire più vicinanza per Arthur che per dei ‘bulli’ assassinati c’è da interrogarsi, indipendentemente dal film il cui intento non è di certo quello di giustificare o esaltare un omicida.
Il fascino del protagonista è innegabile, ma di certo il film non porta a pensare che le azioni di Joker siano giuste.
Piuttosto induce invece a riflettere sulla nostra società (non così lontana dalla selvaggia Gotham City), sulla politica e sulla diversa percezione del mondo che hanno le persone di ceti sociali opposti. Ma ancora più importante di questi tempi, mostra quanto in periodi di crisi sia facile che la persona sbagliata si faccia portavoce di un movimento, innescando una pericolosa reazione a catena generata dalle paure (spesso anche irrazionali) di un popolo frustrato e insoddisfatto.


Trailer



Smile – Jimmy Durante

https://www.youtube.com/watch?v=xmnrdd3LrRY

Il precedente: A beautiful day

Luca De Sanctis

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