CINEMA Rocket man

Rocketman il film su Elton John

ROCKET MAN. Gran Bretagna. Regia: Dexter Fletcher. Interpreti: Taron Egerton, Jamie Bell, Richard Madden, Kit Connor, Bryce Dallas Howard, Gemma Jones, Stephen Graham, Charlie Rowe. * visto in edizione originale inglese con sottotitoli in italiano.

Rocket man, un appuntamento istantaneo e imprescindibile per chi ha amato la musica di Elton John all’alba degli anni ’70 e per chi, semplicemente, apprezza lo sconfinato canzoniere (oltre 700 brani) composto da una iconica pop star. Quando il signiificato della paola pop comprendeva molto altro, il rock nelle sue molteplici forme e sfumature. Prodotto anche dall’attuale compagno di Sir Elton John, David Furnish, Rocket man è un tripudio di musica ed eccessi, un biopic come si dice oggi, che permette a Elton John, nato Reginald Dwight come tutti i suoi fan sanno, di condividere con il pubblico una lunga seduta psicanalitica nella quale non risparmia situazioni estreme (alcol, droga) e vestiario kitsch. Un personaggio costruito in eccesso sulle scene, per nascondere la propria identità, per la difficoltà di accettare un sè stesso a cui i genitori non avevano saputo dimostrare affetto. Spinto a non accettarsi. E quando Elton fa pace con il bimbo che è stato, il film si scioglie in un tenerissimo abbraccio consolatorio, seppur tardivo.

Taron Egerton è l’attore che ha interpretato, e non copiato, la star sbocciata uscendo da un’infanzia che e finire problematica è poco. Il povero Reginald cresciuto con un padre assente anche quando c’era, completamente anaffettivo, niente abbracci, nessuna vicinanza emozionale, comprensibile condizionamento per una vita intera.

Rocket man il film è un musical ma è anche molto di più e naturalmente la musica di Elton John regna incontrastata sulla scena, emozionando chi visse lo sbocciare di quella carriera inimitabile, fondata sul talento e sulla sensibilità, del musicista e del suo “fratello” di note, il paroliere Bernie Taupin. Con lui Elton si vanta di non aver mai litigato, e ancora oggi scrivono insieme canzoni: Reggie la musica, Bernie le parole.

La bellezza del film è nella forma e nella sostanza. Nel ripercorrere le tappe che portarono il timido ragazzino londinese a diventare una rockstar, etichetta che mi piace più di pop star, perché nei suoi 33 album in studio c’è di tutto. Anche un rock tirato e quasi heavy, grande ritmo e dolcezze infinite, rabbia e romanticismo. Una serie infinita di hit inserita il album spesso memorabili e quasi sempre di grande qualità, anche se un paio di schifezze le incise anche lui (forse Leather jackets  il peggiore secondo il mio gusto, con Victims of love). Canzoni che hanno fatto sognare, colonna sonora di milioni di unioni sentimentali. Ma anche pezzi che smuovevano dalle sedie costringendo ad agitarsi a ritmo, e dire ballabili è poco.

Rocket man giunge in sala tagliato rispetto alla versione originale, sfrondato di qualche personaggio collaterale ed è interessante per chi non lo conobbe dagli inizi, la gallery sui titoli di coda che mostra le immagini del film e di Tare Egerton-Elton John, a confronto con le foto dell’epoca in quegli stessi abiti e situazioni.  Ci sono molti momenti emozionanti nel connubio situazioni-canzoni, che acquisiscono nuovi significati inseriti nel contesto.

Personalmente ho avuto solo il rammarico che il film abbia sorvolato sulla band che accompagnò Elton John negli anni 70. Mi sarebbe piaciuto qualche minuto per Nigel Olsson (batteria), Davey Johnstone (chitarre), Dee Murray (basso) che ebbero un ruolo importante nel sound di Elton.

Impossibile per me sfuggire al salto indietro nel tempo. Vidi Elton John al PalaEur nel 1973. Fu il primo concerto della mia vita, era uscito Don’t shoot me i’m only the piano player, la scaletta era già ricca di successi, da Rocket man a Daniel, da Crocodile rock a Your song e Border song. Mi fa strano oggi realizzare quanto fosse allora giovane Elton, e già così maturo musicalmente. Il concerto, così intenso e trascinante, non fece che accrescere la mia passione per la sua musica.
Di quel periodo amo ogni suo album, ma ho un debole per Goodbye yellow brick road, che letteralmente consumai ascoltandolo sul vecchio giradischi Lesa bianco e azzurro, oggi pezzo d’antiquariato. Un doppio album semplicemente fantastico, meraviglioso. C’era tutto il pianeta musicale di Elton John in quelle canzoni.
Quando andai, da ragazzo, a Londra, tornai con qualche album (ovviamente vinile): di Elton presi Blue moves, un bellissimo e forse sottovalutato doppio contenente tra l’altro i gioielli Tonight e Sorry seems to be the hardest word. Nell’epoca delle musicassette mi risultarono preziose due brevissime gemme: Your starter for... e Theme from non.existent tv series con cui mi piaceva riempire i vuoti di fine nastro.

Quando Anna e Giancarlo si trasferirono negli Stati Uniti, in Florida, il primo regalo che mi arrivò fu proprio un vinile di Elton John che in Italia stava per uscire, Captain Fantastic and brown dirt cowboy, al quale ancora oggi sono particolarmente legato.
Dovessi compilare una mia personale lista dei migliori brani di Elton sarebbe  lunghissima. Ve la risparmio. Ma andate al cinema a vedere il film.

La copertina della musicassetta Candle in the wind 1997, Elton John in memoria di Lady Diana

Per chi non lo ricordasse, Candle in the wind  fu aggiornata e dedicata a Lady Diana quando mori, divenendo di nuovo un singolo di successo vendutissimo. Questa musicassetta che vedete nella foto, mi fu regalata da Anna, spedita dalla Florida.

La curiosità
Jamie Bell, che interpreta il paroliere amico e “fratello” di Elton John, era il ragazzino che sognava di diventare ballerino in Billy Elliot

https://it.wikipedia.org/wiki/Elton_John

Il trailer originale
https://www.metropoliscinemas.it/detail/1071/rocketman—lingua-originale

Il trailer italiano
https://www.comingsoon.it/film/rocketman/55478/video/?vid=31227

https://www.vistodalbasso.it/2018/12/09/cinema-bohemian-rhapsody/

Leandro De Sanctis

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